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Biografia Zana Muhsen |
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Zana Muhsen, nata A Birmingham NEL 1965, aveva solo quindici anni quando, insieme alla sorella Nadia, fu venduta dal padre ad un marito Yemenita per la somma di 2500 dollari.
Nadia e Zana, partite dall'Inghilterra per una breve vacanza nello Yemen, a loro insaputa si trovarono prigioniere in un villaggio sperduto nella regione di Mokban. Prigioniere, umiliate, obbligate a fornire continue prestazioni sessuali ai loro sposi e a partorire in condizioni disumane. Zana, dopo otto anni è fortunosamente riuscita a sfuggire a questo calvario e a tornare in Inghilterra (vive tuttora a Birmingham con la sua nuova famiglia), ma è stata costretta ad abbandonare il figlio Marcus e la sorella Nadia.
La loro storia era stata oggetto del primo libro di Zana, "Vendute", che ebbe un enorme riscontro in Europa, suscitando clamore e sconvolgendo tutte le lettrici occidentali. "Ti salverò!" è il seguito di Vendute e racconta la continua lotta di Zana e sua madre Miriam per liberare Nadia.
In questo libro Nadia descrive i tentativi e le speranze continuamente delusi, l'attesa sempre più straziante e il presentimento che oramai il tempo trascorso sia troppo. Negli anni avvengono alcuni incontri tra le sorelle. Nadia ha solo 32 anni ma appare sempre più spaventata, invecchiata e priva di forze: lavora dalla mattina alla sera, deve badare ad otto figli?
Dal libro emerge una realtà inquietante e si delinea il profilo di un paese, lo Yemen, dove i più elementari diritti umani sono ignorati. Nello Yemen le donne non hanno alcuno status, la loro vita consiste nel lavorare e mettere al mondo figli. In apparenza nulla di tutto questo è illegale perché nulla impedisce ad una donna di abbandonare il marito. Da un punto di vista giuridico, infatti, sono libere, ma non possiedono alcun reddito, come farebbero a sopravvivere? I media si sono occupati della storia di Zana e Nadia, hanno scritto articoli, fatto interviste?
In Canada, Philippe Beaubien ha aperto un sito internet per Nadia. Lo sfondo delle pagine del sito è nero per esprimere lutto; diventerà bianco il giorno in cui Nadia tornerà a casa, libera. Visitando il sito tutti possono aiutare Nadia accendendo una candela: "?Io sono contro la situazione che subisce Nadia Muhsen nella Yemen da più di 18 anni. Per solidarietà accendo una candela sperando che permetta a Nadia di tornare a casa in Inghilterra con i suoi bambini?"
Finora sono state accese più di 4300 candele. Quando ci saranno un numero sufficiente di nomi, li faranno pervenire alle ambasciate dello Yemen e dell'Inghilterra. Ognuno può vedere la propria candela brillare sullo schermo (alla pagina "voir les chandelles allumèes") ed è stupefacente vedere candele e leggere nomi provenienti da ogni parte del mondo: Marocco, Cile, Afghanistan, Angola?
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