Recensioni libri

Wystan Hugh Auden

Wystan Hugh Auden biografia

Recensione

Foto

Libri


Autori
A B C D E F G
H I J K L M N
O P Q R S T U
V W X Y Z

Scrittori presenti: 21085

Menu

Recensioni libri
News
Autori del giorno
Top20
Le vostre Recensioni
Newsletters
Percorsi Narrativi
I nostri feed RSS
I premi Nobel per la letteratura
Albo d'oro Premio Strega
Albo d'oro Premio Campiello

Biografia Wystan Hugh Auden
Wystan Hugh Auden
Modifica bioCronologia

Il poeta-drammaturgo inglese Wystan Hugh Auden (1907-1973) è stato uno degli scrittori più interessanti del Ventesimo Secolo e ha ispirato un’intera generazione d’intellettuali inglesi d’avanguardia. Vivace, colto ed eccentrico, nacque a York - in una famiglia anglo-cattolica - da un medico e da un’infermiera missionaria, ultimo di tre fratelli. Nel 1908, la famiglia si trasferì nei pressi di Birmingham ove W.H. condusse i primi studi, continuandoli poi nel Surrey e in Norfolk. Nel 1925 frequentò il Christ Church College di Oxford, ove divenne il caposcuola di un gruppo di intellettuali amanti delle dottrine di Marx e Freud (conosciuti come “il Gruppo Auden”), e il punto di riferimento dei poeti oxfordiani di sinistra, ai quali mostrò il decadimento del capitalismo e indicò l’impegno politico e sociale attraverso la poesia e la letteratura. Tra il 1928 e il 1929 fu a Berlino, agli albori dell’avvento del Nazismo, ed al suo ritorno e sino al 1935 insegnò in scuole secondarie. Nel 1930 scrisse “Poesie (Poems)”, a cui seguì l’opera sperimentale in prosa “Gli oratori (The Orators)” (1932) e il dramma in versi “La danza della morte (The Dance of Death)” (1933). Omosessuale dichiarato, Auden (che sognava una stabilità amorosa impossibile) ebbe due lunghe relazioni, che furono anche un «gioioso» sodalizio letterario. La prima si svolse tra il 1925 e il 1939 con lo scrittore inglese, naturalizzato statunitense, Christopher Isherwood (1904-1986), che fu a Berlino dal 1933 al 1936 e che fu il suo mentore e il suo critico affettuoso; con lui, scrisse un libro di viaggio in prosa e in versi concernente la guerra Cino-Giapponese, “Viaggio verso una guerra (Yourney to a War)” (1938). Con Isherwood scrisse anche tre delle sue cinque opere teatrali in versi, dal tono fortemente satirico: “Il cane sotto la pelle (The Dog Beneath the Skin)” (1935), “L’ascesa di F6 (The Ascent of F6) (1936) e “Alla frontiera (On the Frontier)” (1938). Del rapporto con Christopher, W.H. scrisse: «Se un eguale attaccamento non è possibile / lascia che sia io quello che ama di più» (Isherwood è molto noto per il romanzo autobiografico “Addio a Berlino (Goodbye to Berlin)” del 1939, a cui si sono ispirati sia il musical che il film “Cabaret)”. Il secondo rapporto sentimentale si sviluppò invece, a partire dal 1939, con Chester Kallman, un giovane poeta che gli rimase accanto per tutta la vita, nonostante la fine precoce dell’amore; con lui, Auden scrisse il libretto d’opera “La carriera di un libertino (The Rake’s progress)” (1951), musicato dal compositore russo Igor Stravinskij (1882-1971). Nel 1936 Auden, insieme ad altri intellettuali marxisti, partecipò alla guerra civile spagnola come autista d’ambulanza, riversando nel superbo poema politico “Spagna (Spain)” la sua angoscia presente e le sue speranze per il futuro. Nello stesso anno, pubblicò la raccolta poetica “Guarda, straniero! (Look, stranger!)”, dedicato a Erika Mann (la figlia del grande scrittore tedesco Thomas Mann), che con generosità nel 1938 sposò in Germania per consentirle con un passaporto britannico la fuga dal Nazismo. Nel 1939, già famoso in Patria, per una crisi spirituale rimasta incompresa e incomprensibile si trasferì in USA, ove lavorò come saggista e insegnante universitario e ove nel 1946 prese la cittadinanza americana, dando una svolta ideologica alla sua vita: questo cambio di rotta fu vissuto in Inghilterra come un vero e proprio tradimento. Durante il periodo americano Auden si dedicò a temi di metafisica e confusa religiosità, diluendo il tono poetico e l’ispirazione in un eccesso di figure retoriche dal virtuosismo elaborato, che hanno fatto considerare la sua poesia come neo-manieristica: questa produzione fu però molto apprezzata dalla critica americana che nel 1948 gli conferì il premio Pulitzer. In questa fase della sua vita, tentò addirittura di cancellare il pensiero precedente nelle nuove raccolte, eliminando o riscrivendo i testi giovanili, che sono stati invece considerati i migliori dalla critica inglese ed europea. Con amarezza, sostenne: «L’arte non è la vita e non può fare / da levatrice alla società». Sono di questo periodo le raccolte poetiche “Un altro tempo (Another Time)” (1940), “Lo scudo di Achille (The Shield of Achilles)” (1955) e “Città senza muri (City Without Walls)” (1969), l’oratorio “Per il tempo presente (For the Time Being)” (1945), i poemetti “Lettera per l’anno nuovo (New Year Letter)” (1941) , “L’età dell’ansia (The Age of Anxiety)” (1948) e “Omaggio a Clio (Homage to Clio)” (1960), nonché numerosi saggi critici e antologie, oltre a diversi libretti d’opera. Innamorato della musica e del linguaggio (aveva «una passione per le parole» e per quel che chiamava «memorable speech»), era convinto che l’uomo crea la storia e non può ripetere il passato né lasciarselo alle spalle, e nel suo teatro sperimentale in versi, che voleva innovativo e orientato verso un pubblico popolare, mescolò tecniche brechtiane di cultura di massa (canzonette, comunicazioni radio e slogan) con complessi elementi psicoanalitici di tipo freudiano. W.H. Auden ha scritto una delle più belle e note poesie d’amore: “Funeral blues”, recitata nel film inglese “Quattro matrimoni e un funerale” di Mike Newell (1994) durante l’elegia funebre di Charles per la morte dell’eccentrico compagno Gareth («Fermate tutti gli orologi / isolate il telefono… / portate fuori il feretro… / Lui è morto / Allacciate nastri di crespo / al collo bianco dei piccioni… / Lui era il mio nord, il mio sud, / il mio est e ovest, / la mia settimana di lavoro / il mio riposo la domenica, / il mio mezzodì, la mezzanotte, / la mia lingua, il mio canto. / Pensavo che l’amore fosse eterno / e avevo torto. / Non servono più le stelle, / spegnetele anche tutte, / imballate la luna, / smontate pure il sole… / perché ormai nulla può giovare»). A cura di Silvia Iannello

Wystan Hugh Auden I Libri Biografia Recensione Le foto

Ti piace la scrittura creativa, la poesia e parlare di letteratura? Perche' non vieni sul forum di zam per incontrare nuovi amici con la tua passione!

Hai un sito che parla di Wystan Hugh Auden?
Inserisci il link su zam.it

 
Ultimi libri pubblicati di
Wystan Hugh Auden
Lezioni su Shakespeare
Lezioni su Shakespeare
Fiabe
Fiabe
Due scritti. La valle oscura & Noi americani
Due scritti. La valle oscura & Noi americani

 Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito.
Pubblica le news

ULTIME NEWS
Le otto montagne di Cognetti: la quiete che parla all'anima
[17-01-2025]
Ombre di Guerra: Il Bambino di Marco Balzano, un fascista alla ricerca della madre Perduta
[30-10-2024]
Lidia Yuknavitch: La Scrittura come ribellione e redenzione nella sua cronologia dell'acqua
[23-07-2024]
Elegia americana di J.D. Vance: una voce dall'America dimenticata, un ritratto crudo della classe operaia bianca americana
[16-07-2024]
Rio de Janeiro, palcoscenico dell’anima in L'amore è un fiume di Carla Madeira
[30-06-2024]
Il lato oscuro dell’adolescenza. Le dieci lezioni sul male di Mauro Grimoldi
[13-06-2024]
Danza di ombre: Il commiato di Alice Munro
[15-05-2024]
Dietro le Facce del Male. Victoria Kielland ci porta in un Viaggio nell'emotività di Belle Gunness
[13-05-2024]
Leggi le altre News


Autori e film 14/03/2025

Nessun Risultato

Tutti gli autori dei film della settimana