Biografia Virginia Woolf |
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Virginia Adeline Woolf nacque nel 1882 a Londra in una famiglia benestante.
Suo padre era il celebre critico e storiografo tra i più celebri del periodo vittoriano, sir Leslie Stephen, editore del a Dictionary of National Biografy.
Virginia e sua sorella Vanessa furono educate a casa, mentre i suoi fratelli andarono a scuola e frequentarono l'università di Cambridge. Dalla famiglia ebbe una buona istruzione classica, che arricchì con letture tratte dalla ben fornita biblioteca paterna.
Virginia trascorreva le sue vacanze estive presso Talland House nel Cornwall, dove strinse rapporti di amicizia con molte persone tra cui Meredith e Henry James. L'influenza di questo posto incantato sulle rive dell'oceano riecheggia in alcuni suoi capolavori come To the Lighthouse, Jacob's room e The Waves.
Nel 1888 Virginia Woolf fu oggetto di abusi sessuali da parte del suo fratellastro George, molto più grande di lei. Questo evento contribuì ad incrementare quelli che sarebbero stati i suoi problemi mentali.
Nel 1895 la madre di Virginia morì e suo padre frustrato dal dolore decise di vendere Talland House. Virginia aveva solamente tredici anni, ma rimase colpita dalla prematura scomparsa della madre, iniziò a soffrire depressione.
Nel 1904 Sir Leslie Stephen morì; Virginia cadde in uno stato di profonda prostrazione. Nel 1913 dopo aver completato il suo primo racconto The Voyage Out, tentò il suicidio ingerendo dei farmaci.
Virginia insieme ai suoi fratelli lasciò la sua casa in Hide Park Gate, e si stabilì a Bloomsbury, in Gordon Square e iniziò a scrivere per riviste di letteratura e per un breve periodo insegnò storia inglese nel collegio di Morley.
La spaziosa casa di Bloomsbury diventò il centro del famoso Bloomsbury Group, un circolo di intellettuali di cui facevano parte anche Strachey, Forster, Bell e Roger Fry, Keynes e Woolf. Questo gruppo fu l'espressione delle nuove tendenze della prima metà XX secolo. Accantonarono il vecchio moralismo vittoriano a favore di una visione politica anti- monarchica, una visione religiosa scettica, e una visione letteraria aperta e libera. Virginia fu un'attivista all'interno dei movimenti femministi per il suffragio delle donne. In A Room Of One's Own (1929) tratta il tema della discriminazione femminile, mentre in Three Guineas (1938) si occupa del ruolo dominante dell'uomo nella società a lei contemporanea.
Nel 1912 si sposò con Leonard Woolf (dopo una breve storia d'amore con Lytton Strachey, il quale si scoprì omosessuale), brillante giornalista e teorico politico e con lui fondò la casa editrice Hogarth Press (1917) che doveva pubblicare le opere di nuovi scrittori di talento tra cui ricordiamo Katherine Mansfield e T. S. Eliot. Inoltre vi pubblicò alcune sue opere Mrs Dalloway, To the Lighthouse, The Waves e Between the Acts.
La presunta storia d'amore tra Virginia e Vita Sackville- West, sua grande amica, la ispirò nella stesura dello Orlando (1928), che narra la storia di una nobildonna affascinante che vive attraverso i secoli cambiando sesso molte volte.
Nonostante le sue ricorrenti crisi depressive, Virginia amava circondarsi di persone. Quando si sentiva sola ricadeva in stati ansiosi.
La seconda guerra mondiale ("Battaglia d'Inghilterra", sferrata da Hitler) aumentò le sue fobie.
(vedi a fondo pagina, "Pensieri di pace durante un'incursione aerea" dal libro "Per le strade di Londra".
Pochi mesi dopo, il 28 Marzo del 1941 attanagliata da una crisi d'angoscia, Virginia decide di suicidarsi. Uscita furtivamente dalla casa di campagna e abbandonati cappello e bastone, si gettò nel fiume Ouse annegandovi. Lasciò una breve lettera a suo marito.
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La sua carriera letteraria ebbe inizio nel 1915 con The voyage out, seguito nel 1919 da Night and Day. Queste due opere seguono ancora la linea tradizionale, dalla quale si distaccò con Jacob's room del 1920. Gli anni venti sono i più produttivi: nel 1925 pubblicò Mrs. Dalloway, nel 1927 To the lighthouse (Gita al faro) e nel 1928 Orlando.
Seguendo il lavoro che Joyce aveva compiuto in Inghilterra, Proust in Francia e Sterne (due secoli prima), Virginia Woolf a sua volta abbandona la tecnica di narrazione tradizionale, per delinearne una moderna, che lei stessa descrisse nel suo Diary il 26 gennaio 1920.
Eliminando il dialogo diretto e la trama tradizionale, diresse la sua attenzione verso il monologo interiore. La realtà esterna perde la sua funzione privilegiata, eccetto per quanto riguarda l'influenza che esercita sulla vita interiore del soggetto.
Il tempo interiore differisce da quello esteriore per l'assenza di una cronologia; seguendo i processi della mente la narrazione procede attraverso spostamenti in avanti e all'indietro nel tempo, in relazione a pensieri e ricordi suscitati nei protagonisti dall'ambiente circostante.
In accordo con la teoria di Bergson sulla durata del tempo, Virginia è in grado di rappresentare lo scorrere del tempo in dodici ore (Mrs Dalloway), in diversi anni (To The Lighthouse), o in poche ore ( Beetween The Act). Nell' Orlando invece espande il tempo in tre secoli.
Questa tecnica narrativa, usata anche da Joyce, è analoga a quella utilizzata nel montaggio dei films:
1. Il soggetto rimane fermo nello spazio mentre la sua coscienza scorre nel tempo (TIME- MONTAGE)
2. Il tempo rimane fermo mentre gli elementi spaziali cambiano(SPACE- MONTAGE)
Il linguaggio figurativo particolarmente raffinato, ricco di similitudini, metafore, assonanze e allitterazioni, usato dall'autrice, ben rappresenta il flusso di coscienza.
La prosa è caratterizzata da passaggi subordinati ed è spesso spezzata da semicolonne e lineette, accordando pienamente con ciò che Virginia ritiene il tipico modo femminile di costruire i pensieri.
Al pari di Joyce, la Woolf segue la tecnica del monologo interiore per esprimere il flusso di coscienza nei suoi personaggi, ma a differenza dello scrittore irlandese, il tempo non è concepito come un flusso continuo, bensì come una serie di momenti staccati, riuniti dalla immaginazione e dall'associazione di idee. Nei suoi protagonisti vi è uno studio continuo dei pensieri e sentimenti e la vita di ogni giorno si riflette attraverso le loro coscienze per riallacciarsi ai soliloqui nei quali la loro mente è perpetuamente occupata. Appartengono tutti alla borghesia illuminata, alla intelligentsia, e tendono a diventare degli esteti della propria gamma di sensazioni: ognuno di essi riflette un aspetto, una immagine particolare della personalità della scrittrice.
The Voyage Out (1915): narra la storia attraverso il sud america di una ricca donna, Rachel Vinrage, della sua storia d'amore con Terence Hewett e della sua improvvisa morte a causa di una febbre tropicale, proprio quando crede di aver raggiunto la felicità.
Night and Day (1919) critico nei confronti dell'alta società, la trama è centrata su due donne, la dolce Katherine Hilbert e l'emancipata Mary Datchet.
Jacob's Room (1922):primo esperimento della nuova tecnica narrativa elaborata da Virginia Woolf, con l'abbandono delle sequenze cronologiche e della tradizionale tecnica narrativa.
Narra di un giovane studente presso l'università di Cambridge, dei suoi amori e dei suoi viaggi in Francia e in Grecia. Della sua morte durante la guerra. Noi sappiamo tutto della vita del ragazzo attraverso i pensieri e ricordi di chi lo conosceva. Egli continua a vivere attraverso il ricordo.
Mrs. Dalloway (1925): il racconto inizia e finisce in un arco di 12 ore, durante cui Mrs. Dalloway prepara un party.
To The Lighthouse (1927) narra l'escursione di un gruppo di personaggi a una delle isole Ebridi e attraverso il paesaggio rappresenta il legame che unisce i personaggi tra loro e con il paesaggio stesso. Il romanzo è suddiviso in tre parti: nella prima parte in un giorno di settembre, prima dello scoppio della I guerra mondiale, coniugi Ramsay, si recano nell'isola assieme ai loro bambini e ai loro ospiti.
Nella seconda parte del libro copre un periodo di dieci anni, compressi in una notte buia. La signora Ramsay muore, suo figlio Andtrew resta ucciso in guerra e sua figlia Prue muore di parto.
La terza parte che si svolge dieci anni dopo, ed è ambientata in un giorno. I restanti membri della famiglia ritornano alla casa sull'isola assieme ad alcuni ospiti che vi si erano trovati la prima volta. Lily Briscoe riesce a completare il quadro iniziato al tempo della prima visita, grazie ad una visione che le svela per un attimo la verità sulla signora Ramsay e sulla sua famiglia. Nel frattempo il signor Ramsay e due dei suoi figli raggiungono il faro, che non erano mai riusciti a visitare. Ma tutto è cambiato solo il faro è sempre lo stesso, insieme alla sopravvissuta memoria della signora Ramsay.
Orlando (1928) è una sorta di biografia di Victoria Sackville- West. Nel libro vengono narrate, attraverso le reincarnazioni del protagonista Orlando ( che a un certo punto cambia sesso) in vari periodi storici, le vicende della famiglia Sackville- West dall'età elisabettiana fino al presente.
The Waves (1931) una sorta di poesia in prosa, dove le impressioni di alcuni personaggi, sono presentate attraverso una serie di monologhi.
The Years (1937) segna un parziale ritorno alle tradizionali tecniche di narrazione. Narra la storia di una generazione e la loro visione della vita.
Beetween the Acts (1941) si rivela come il più poetico tra i romanzi della scrittrice, che cerca una forma narrativa adeguata all'arduo tentativo di esprimere fedelmente il proprio mondo di percezioni sottili e mutevoli. Il libro manca di una vera e propria conclusione.
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