Biografia Virgilio Publio Marone |
|
Publio Virgilio Marone (Publius Vergilius Maro), o semplicemente Virgilio, (70 a.C. - 19 a.C.) poeta latino. Poeta nato e cresciuto nell'età augustea I secolo A.C.
Nacque a Andes, un villaggio nei pressi di Mantova (nell'allora Gallia Cisalpina), corrispondente secondo la tradizione all'odierna Pietole, probabilmente in una ricca famiglia di agricoltori.
Ebbe dal padre un'educazione, che lo portò studiare grammatica a Cremona e retorica a Milano, poi a Roma (53 a.C) e a Napoli, dove forse frequentò la scuola del filosofo epicureo Sirone epicureo.
Non fece molti progressi nell'oratoria a causa del carattere e di difetti nella pronuncia, si dedicò quindi alla filosofia, alla medicina e alla matematica.
Aderì alla corrente poetica Poetate novi. Ma gli orizzonti gli furono aperti dalla lettura del De rerum natura di Lucrezio: Virgilio vi trova il suo grande modello, pur non accettando la concezione intesa a negare l'immortalità dell'anima.
Conobbe Mecenate ed entrò a far parte del suo circolo, che raccoglieva molti letterati famosi dell'epoca. Ebbe parecchi contatti con Augusto. Viene considerato il maggiore poeta di Roma e dell'impero.
Le Bucoliche (o, ma meno correttamente, Egloghe) sono il primo testo che Virgilio ha sicuramente composto e rivelano frequentazioni epicuree. Le compose dopo il ritorno nella casa paterna (44 a.C.) fra il 42 e il 39 a.C.: in quest'opera, Virgilio allude più volte ai gravi avvenimenti del 41 AC, quando nelle campagne del Mantovano ci furono confische di terreni, destinati a ricompensare i veterani della battaglia di Filippi.
Il periodo fu turbato da gravi disordini e Virgilio rievoca il dramma dei contadini espropriati. Pare che Virgilio stesso avesse perso nelle confische il podere di famiglia e l'avesse poi riacquistato per intervento di Ottaviano in persona, o di alcuni personaggi citati nelle Bucoliche e tutti coinvolti nell'amministrazione del territorio transpadano (due sono ben noti uomini di cultura: Asinio Pollione e Cornelio Gallo).
Le Bucoliche non recano alcuna traccia del grande amico e protettore di Virgilio, Mecenate - l'ispiratore delle Georgiche - mentre vi ha notevole rilievo Pollione, destinato, però, a scomparire del tutto dall'opera di Virgilio. Subito dopo la pubblicazione delle Bucoliche, Virgilio entrò nella cerchia di Mecenate e quindi anche di Ottaviano.
Negli anni d'incertezza e di lotta politica che precedettero la battaglia di Azio (31 AC), Virgilio lavorò all'elaborazione del poema georgico. Nel 29 AC, Ottaviano, di ritorno dall'Oriente, si fermò ad Atella, in Campania, dove Virgilio gli lesse le Georgiche che erano state da poco terminate. L'opera era composta da quattro libri e raccontavano la vita dei campi. Entrava nel disegno politico di Augusto che voleva ricondurre il popolo all'agricoltura, in quanto troppo incline all'ozio e alla corruzione.
Su commissione dell'imperatore scrisse il poema epico Eneide.
Da Wikipedia
Ti piace la scrittura creativa, la poesia e parlare di letteratura? Perche' non vieni sul forum di zam per incontrare nuovi amici con la tua passione!
Hai un sito che parla di Virgilio Publio Marone? Inserisci il link su zam.it
|
|
Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito. Pubblica le news
|