Biografia Uwe Wittstock |
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Uwe Wittstock (nato il 5 giugno 1955 a Lipsia) è un critico letterario, editore e scrittore tedesco. Cresciuto a Colonia, ha studiato germanistica, filosofia e studi teatrali. Ha iniziato la carriera giornalistica presso la "Frankfurter Allgemeine Zeitung", lavorando nella redazione letteraria dal 1980 al 1989. Successivamente è stato caporedattore per la letteratura tedesca contemporanea alla casa editrice S. Fischer Verlag e co-redattore della rivista "Neue Rundschau".
Dal 2000 ha ricoperto ruoli di rilievo nel giornalismo culturale, diventando vicedirettore culturale di "Die Welt" e, dal 2002, corrispondente culturale a Francoforte sul Meno. Tra il 2010 e il 2017 è stato direttore letterario della rivista "Focus", per poi dedicarsi alla scrittura come autore freelance.
Tra le sue opere più note vi è "February 33. The Winter of Literature", bestseller tradotto in 12 lingue, e "Marseille 1940. The Great Escape of Literature", che ha riscosso grande successo ed è rimasto nella classifica dei bestseller dello "Spiegel" per oltre sei mesi.
Wittstock ha ricevuto il Premio Theodor Wolff per il giornalismo (1989), la borsa di studio per la letteratura Spreewald (2019) e ha visto le sue opere candidate a importanti premi, tra cui il "Prix du Livre Européen" (2023) e il "Bayern 2 Audience Award" (2024).
Uwe Wittstock è noto per il suo interesse verso la letteratura della Repubblica di Weimar e il periodo dell’esilio, in cui le tensioni politiche si riflettono profondamente nelle vite degli autori. Convinto che lo studio delle biografie letterarie possa offrire insegnamenti sul presente e persino sul futuro, Wittstock ha dedicato il suo lavoro alla ricostruzione storica di momenti cruciali del Novecento.
Il suo libro "Marsiglia 1940" narra la fuga di scrittori e intellettuali tedeschi dal regime nazista, basandosi su fonti dirette come lettere, diari e autobiografie. Senza ricorrere alla finzione, Wittstock racconta il dramma dell’esilio attraverso una prospettiva vivida e cinematografica, restituendo la paura e l’incertezza vissute dai protagonisti. Il volume si inserisce in un più ampio dibattito sulle migrazioni, tema oggi centrale nella politica mondiale, offrendo uno sguardo storico sulle modalità con cui le società passate hanno affrontato la questione dei rifugiati.
Parallelamente, Wittstock ha analizzato il ruolo della letteratura nella resistenza al populismo e all’estremismo, sottolineando come opere di autori come Anna Seghers, Heinrich Mann e Franz Werfel abbiano raccontato il dramma dell’esilio con una forza capace di colpire il lettore oltre ogni intento politico. Nel suo lavoro, Wittstock mette in guardia sul pericolo di derive autoritarie, ricordando come poche scelte sbagliate possano trasformare chiunque in un rifugiato con una valigia in mano.
Tra i libri che consiglia, oltre al suo "Marsiglia 1940", vi sono "Transito" di Anna Seghers, "Esilio" di Lion Feuchtwanger e "La notte a Lisbona" di Erich Maria Remarque, opere che raccontano la condizione dell’esule con straordinaria intensità.
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