Biografia Tillie Olsen |
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Tillie Olsen (Wahoo, 14 gennaio 1912 – Oakland, 1 gennaio 2007) è stata una scrittrice, saggista e attivista americana, considerata una delle voci più rappresentative del femminismo della seconda ondata e un'importante sostenitrice della classe operaia. Nata da una famiglia di immigrati russi che fuggirono dalla Russia dopo la Rivoluzione del 1905, Olsen crebbe in un ambiente profondamente segnato dall'attivismo politico, che influenzò il suo impegno sociale e culturale per tutta la vita.
Costretta a lasciare gli studi nel 1927 per lavorare, Olsen aderì al Partito Comunista nel 1930, lavorando successivamente per la Gioventù Comunista e collaborando con varie pubblicazioni di stampo sindacale e progressista. Durante la Grande Depressione, prese parte a manifestazioni e proteste che la portarono all’arresto in diverse occasioni. Negli anni '60, poté sviluppare ulteriormente la sua carriera accademica, insegnando scrittura in università prestigiose come Stanford, MIT, Amherst e Kenyon College.
Nonostante le difficoltà economiche e familiari, Olsen dedicò parte della sua vita alla scrittura. Nel 1934, a soli 19 anni, iniziò un romanzo incentrato sulle difficili condizioni sociali del suo tempo; tuttavia, la necessità di mantenere la famiglia la portò a interrompere il progetto. L'opera, pubblicata incompleta solo nel 1974 con il titolo *Yonnondio: Dagli anni Trenta*, riflette le sue riflessioni sulla disuguaglianza e sulla lotta della classe operaia.
Il suo primo libro pubblicato, *Raccontami un indovinello* (1961), è una raccolta di racconti che le valse il Premio O. Henry. Anche se la sua produzione letteraria è quantitativamente limitata, è lodata per la qualità e la profondità delle sue opere, che esplorano temi come la maternità, la povertà e i vincoli imposti dalla classe, dalla razza e dal genere sulla creatività femminile. Olsen divenne un’importante voce per dare rappresentazione letteraria alla maternità, allora raramente trattata, e per evidenziare i "silenzi" imposti alle donne e alle minoranze razziali.
Nel corso della sua vita, Olsen ricevette numerosi premi, tra cui il Premio Rea per il racconto nel 1994, borse di studio del National Endowment for the Arts e Guggenheim, oltre a sei lauree honoris causa. La sua influenza andò oltre i suoi scritti: attraverso discorsi e saggi, Olsen contribuì a promuovere il recupero di autrici dimenticate e ispirò molte donne a narrare le proprie storie, affermandosi come figura iconica del movimento femminista e un'appassionata sostenitrice dei diritti umani e della giustizia sociale. Morì il 1 gennaio 2007, lasciando un’eredità significativa nella letteratura e nel pensiero femminista.
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