Biografia Stephen Fry |
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Non è stata una vita facile quella dipinta da Stephen Fry: anche lui ha fatto i suoi errori, seppur poi, con molto coraggio, è riuscito a cancellarli via dalla sua vita. Non è il solito bel viso noto, non ha avuto nessuna raccomandazione, ma l'ha spuntata fra i tanti giovani della sua generazione per la sua giovanile ironia, la capacità di scrivere dei bei pezzi comici per la televisione che non potevano lasciare indifferenti. Ha parlato di tutto, Fry nella sua carriera: dell'arroganza dei potenti, della corruzione di se stessi, arrampicandosi felpato dentro la coscienza di tutti noi, andando a raccontare quello "strano rapporto" che intercorreva fra un giovane ragazzo belloccio e uno scrittore ormai uomo di nome Oscar Wilde. Il Regno Unito, il suo paese, gli ha reso grazie per tutti i suoi servigi artistici donandogli il posto di Rettore in un'università. Un gesto audace, ma che nasconde il riconoscimento di un talento e di uno stile di cui è campione.
Figlio di una casalinga e del fisico e inventore Alan Fry, Stephen Fry cresce con suo fratello più grande Roger e con la sorella minore, Jo Foster che poi diverrà la sua agente. Gay, per ben sedici anni, durante l'adolescenza nasconderà la sua omosessualità, praticando il celibato. Dopo aver frequentato la Stout's Hill, viene arrestato e sconta 3 mesi di prigione per frode a causa di uso di false carte di credito. Finita la pensa, si iscrive prima al College of West Anglia e poi al Queen's College di Cambridge, dove scopre la passione per la letteratura e la recitazione. Divenuto il migliore amico di Emma Thompson, che lui definisce "90% gay e 10% altro", entra a far parte con lei della compagnia teatrale accademica Footlights che comprendeva anche Hugh Laurie, Tony Slattery, Penny Dwyer e Paul Shearer. Si legherà soprattutto a Hugh Laurie, diventando il padrino dei suoi tre figli ed è proprio con Laurie che avviene il sodalizio artisticamente più lungo di tutta la sua carriera, seppur messo a dura prova dalla depressione bipolare che affligge Fry e che lo spinge a tentate il suicidio nel 1973. Divenuto grande amico dello scrittore Douglas Adams, lavora inizialmente come sceneggiatore del programma con Rowan Atkinson "Not the Nine O'Clock News" (1979) di Geoff Poster, Bob Spiers e Bill Wilson, successivamente si occuperà della scrittura di programmi cui parteciperanno anche la Thompson e Laurie come attore come: "There's Nothing to Worry About!" (1982); "Pushing Up Daisies" (1984); "Alfresco" (1984, anche con Robbie Coltrane); "Saturday Live" (1986), "A Bit of Fry and Laurie" (1987-1995) fino a "Fire Island" (1999). Sempre nell'ambito delle sceneggiature firma i film tv nei quail si divertirà a recitare con i suoi migliori amici: Cambridge Foolights Revue (1982), The Crystal Cube (1983) di John Kilby, The Laughing Prisoner (1987), Hysteria! Hysteria! Hysteria! (1988, anche con Dawn French) e Hysteria 2! (1989, con John Cleese e Atkinson). E che dire dei testi di "Nelson the Musical" contenuti dentro il film di Peter Cattaneo con Timothy Spall, Bill Nighy e Christopher Plummer Lucky Break (2001) che lui ha firmato? E non si può certo dimenticare, per l'uomo che ha "il cervello delle dimensioni del Kent" il fatto che sia lui l'autore del libretto e dei dialoghi del film di Kenneth Branagh Il flauto magico (2006). Come si può facilmente capire, Stephen Fry è un uomo colto che va al di là della definizione di attore e invade quella di artista. Nominato al Tony Award nel 1987, per aver riscritto il musical "Me and My Girl", diventa autore televisivo e radiofonico, nonché sporadicamente anche giornalista. Per il DAILY TELEGRAPH e per la rivista ARENA. Grande conoscitore del teatro di Alan Bennett porta con successo sul palco alcune sue opere e pubblica 4 romanzi che vengono poi pubblicati anche in versione audio. Grande amico del Principe Carlo (è stato invitato persino al suo matrimonio con Camilla Parker-Bowles) e grande fumatore di pipa, fonda con Nick Green l'associazione caritatevole per orsi Bear Rescue Foundation.
Nel campo cinematografico, Stephen Fry appare per la prima volta in un piccolo ruolo in Momenti di gloria (1981) di Hugh Hudson con Ian Holm, John Gielgud e Lindsay Anderson, poi recita con Anthoyn Hopkins ne Amore e rabbia ? The Good Father (1986), seguito da Un pesce di nome Wanda (1988) con Jamie Lee Curtis e Kevin Kline e Gli amici di Peter (1992) di Kenneth Branagh. Tornato alla televisione con il telefilm Jeeves and Wooster (1990-1993) e qualche apparizione ne The New Statesman (1989), è accanto a Tim Robbins, Walter Matthau e Meg Ryan in Genio per amore (1994), mentre l'anno successivo viene insignito di una laurea ad honorem dalla Dundee University che lo sceglie poi come suo rettore. È un periodo molto felice per Fry questo, che conosce a questo punto della sua vita il suo compagno Daniel Cohen.
In seguito a qualche episodio di Sbirri da sballo (1995), nel 1997, arriva il ruolo più importante della sua carriera quello di Oscar Wilde nella pellicola Wilde (1997) con Vanessa Redgrave che gli fa ottenere la candidatura ai Golden Globe come miglior attore. È senza alcun dubbio, il ruolo più importante della sua carriera. Stephen Fry non solo assomiglia in maniera mostruosamente fisica al grande scrittore inglese, ma come lui ha vissuto il lato nero della propria sessualità e la relegazione della stessa e dei suoi desideri nella profondità dell'inconscio. L'impossibilità di amare, passando alla possibilità di odiare vengono messe in scena nel ritratto di un uomo disorientato nelle sue certezze, che va alla deriva? invano. La recitazione di Fry appesta la vita di chiunque abbia visto la sua performance e mostra, a occhio nudo, il rapporto col proprio senso di colpa e il riscatto della propria identità, facendo del cinema un grande psicoterapeuta. È così che si comprende che Fry riesce a compiere un percorso deformante dei propri personaggi che nelle loro infinite vite grandi e piccole, si incuneano in gesti di dolcezza e prepotenza. Hollywood comincia a interessarsi maggiormente a lui e nel 1998, lo inserisce nel cast de A Civil Action con John Travolta, Robert Duvall e Sydney Pollack. Nel 2000, è in compagnia di Chrisopher Lee nella miniserie tv Gormenghast, poi recita con Julie Andrews ne La fidanzata ideale (2000). Voce dello psichiatra ne Baddiel's Sindrome (2001), viene scelto da Robert Altman per il più inglese dei suoi film Gosford Park(2001), nel ruolo di uno sbadatissimo poliziotto di Scotland Yard, poi da James Ivory per un altro dei suoi inni d'amore all'Europa: Le divorce ? Americane a Parigi(2003).
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