Biografia Robert Storr |
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Robert Storr, curatore, critico d’arte e artista egli stesso, è attualmente rettore della Yale School of Art e lavora come Consulting Curator per l’arte moderna e contemporanea per il Philadelphia Museum of Art.
Dal 2002 al 2006 è stato Rosalie Solow Professor of Modern Art all’Institute of Fine Arts della New York University. Dal 1990 al 2002 è stato Curator e Senior Curator al Department of Painting and Sculpture del Museum of Modern Art di New York.
Tra le numerose mostre organizzate al MoMA: Elizabeth Murray (2005); Max Beckmann (2003, in collaborazione con il Centre Georges Pompidou di Parigi e la Tate Gallery di Londra); Gerhard Richter: 40 Years of Painting (2002); Chuck Close (1998); Tony Smith: Painter, Architect, Sculptor (1998); Mapping (1994); Robert Ryman (1993, in collaborazione con la Tate Gallery) e DIS LOCATIONS (1991-1992). Nel 1995 in veste di curatore coordinatore ha organizzato la mostra su Bruce Nauman (Leone d’oro alla carriera alla 48. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia nel 1999), che è stata presentata anche alla Biennale di San Paolo nel 1998. Dal 1990 al 2000 è stato coordinatore di Projects, un ciclo di mostre presso il MoMA sul lavoro di artisti contemporanei.
Come curatore indipendente, Storr ha organizzato SITE, la quinta edizione della Biennale di Santa Fe, intitolata Disparities and Deformations: Our Grotesque (2004-2005); The Devil on the Stairs: Looking Back on the Eighties presso l’Institute of Contemporary Art di Philadelphia (1991-1992) e Susan Rothenberg: 15 Years – a Survey presso il Rooseum di Malmö in Svezia (1990).
Tra le sue numerose pubblicazioni, Philip Guston (Abbeville 1986), Chuck Close (Rizzoli 1987), Modern Art Despite Modernism (2000), e Intimate Geometries: The Work and Life of Louise Bourgeois di prossima uscita. Inoltre, ha scritto testi critici per cataloghi di mostre su Jean-Michel Basquiat, Vija Celmins, Gego, Eva Hesse, Kim Jones, Guillermo Kuitca, Barry Le Va, Steve McQueen, Nancy Spero, e Richard Tuttle, per citarne alcuni.
In veste di contributing editor per Art in America dal 1981, Storr ha scritto articoli su artisti quali Sigmar Polke, Elizabeth Murray, Francesco Clemente, Leon Golub e Yvonne Rainer; sempre per Art in America, dal 1982 si è occupato di arte pubblica, critica e arte globale.
Oltre a collaborare con la rivista Grand Street, Storr scrive spesso per Artforum e Parkett, tiene una rubrica bimestrale su Frieze (Londra) e dal 1982 suoi articoli appaiono regolarmente su Art Press (Parigi). Inoltre, i suoi saggi sono apparsi sul New York Times, il Washington Post, il Village Voice, Art & Design ed altre pubblicazioni.
Come membro della direzione editoriale del College Art Association’s Art Journal dal 1985 al 1995, ha co-curato due numeri della rivista dedicati al tema della censura in ambito artistico. Storr tiene spesso conferenze negli Stati Uniti coś come all’estero; inoltre insegna pittura, disegno, storia dell’arte e critica d’arte in numerose scuole, università e accademie.
Nel 2000 è stato insignito del titolo di “Chevalier des Arts et des Lettres” dal governo francese.
Nel 2005 ha curato il simposio internazionale della Biennale di Venezia intitolato “Modernità molteplici e Salon globale: dove i mondi dell’arte si incontrano”, per poi diventare, due anni dopo, il primo critico d’arte americano scelto dalla Biennale di Venezia come direttore dell’Esposizione d’Arte Contemporanea.
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