| Biografia Maylis De Kerangal |
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Maylis de Kerangal (nata a Tolone nel 1967) è una scrittrice francese. Cresciuta a Le Havre, ha studiato storia e filosofia a Rouen e Parigi, lavorando poi presso le Éditions Gallimard. Dopo un periodo di formazione in scienze sociali negli Stati Uniti, ha esordito come scrittrice nel 2000, dedicandosi interamente alla letteratura. Tra le sue opere più note, "Naissance d'un pont" (2010), finalista del Prix Goncourt e vincitrice del Prix Médicis, e "Réparer les vivants", che ha ottenuto il Wellcome Prize nel 2017. Nel 2014, l'Accademia francese le ha conferito il Premio letterario Henri-Galo per l'insieme della sua opera.
Con il suo romanzo, "Jour de ressac", pubblicato nel 2025, abbandona la coralità dei suoi lavori precedenti per immergersi in una scrittura più intima e personale.
Il libro si apre con una telefonata della polizia: un corpo senza vita è stato ritrovato su una spiaggia di Le Havre. Questo spunto iniziale le permette di esplorare la violenza urbana, la tragedia della migrazione e il tema del ritorno, evocando figure come Pasolini e Ulisse. Per la prima volta, la narrazione adotta il "tu" e un punto di vista più ravvicinato, dando voce a un personaggio che, pur condividendo tratti con l'autrice, resta distinto da lei.
Dopo oltre quindici anni di scrittura, Maylis ha sentito l'esigenza di lavorare il linguaggio in modo diverso, focalizzandosi su un’unica prospettiva anziché su una molteplicità di voci. Il legame con Le Havre, la città della sua infanzia, ha reso la narrazione più intima, trasformando il romanzo da un'opera di identificazione a una riflessione sul riconoscimento e sulla memoria.
La scrittura di "Jour de ressac" ha seguito un processo inedito per l'autrice: anziché emergere in un flusso unico, ha richiesto riscritture e riflessioni, con la città di Le Havre che progressivamente ha preso il sopravvento sulla trama poliziesca iniziale. Il libro si svolge nell’arco di una sola giornata, una struttura decisa nel corso della stesura, riflettendo la frammentazione e la ricerca interiore della protagonista.
Nel romanzo emerge anche il tema dell’intelligenza artificiale, in particolare nel campo del doppiaggio, professione della protagonista. Maylis si interroga su come le voci sintetiche possano sostituire quelle umane e su come la scrittura, in particolare quella autobiografica, possa essere una delle ultime frontiere invalicabili per le macchine. Convinta che il cuore di un romanzo risieda nei legami tra personaggi e storie, ritiene che l'IA, pur avanzata, non possa replicare la profondità dell’intuizione umana.
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