| Biografia Marta Aidala |
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Marta Aidala, nata a Torino nel 1996, ha scoperto la sua passione per le montagne a soli diciassette anni, alimentando un sogno di vita che la spinge a volerle conquistare. Dopo aver intrapreso diversi lavori, ha seguito la sua vocazione letteraria frequentando la Scuola Holden, dove si è diplomata nel 2023. Attualmente, Marta lavora in una libreria e si dedica con impegno alla scrittura. "La strangera" è il suo romanzo d'esordio, e rappresenta il frutto della sua esperienza e delle sue aspirazioni.
Marta Aidala, torinese di origini siciliane, ha scritto il suo romanzo d’esordio, "La strangera", ispirato dalla sua esperienza trasformativa in montagna. Il romanzo narra la storia di Beatrice, una giovane che lascia Torino per lavorare in un rifugio alpino. Qui, immersa nella vita semplice e dura delle montagne, Beatrice scopre un mondo che cambierà profondamente il suo senso di sé e il suo destino.
Marta, appassionata di montagne fin da giovanissima, ha seguito una strada simile a quella della sua protagonista. Dopo aver frequentato la Scuola Holden e lavorato in vari ambienti, ha scelto di trasferirsi in un rifugio per un inverno, esperienza che le ha insegnato a vivere a contatto diretto con la natura e a confrontarsi con le sfide quotidiane della vita montana. Questa esperienza è stata cruciale, non solo per la sua crescita personale ma anche per la sua carriera di scrittrice.
Nel romanzo, la vita in rifugio è descritta con un ritmo che riflette la lentezza e la durezza del lavoro quotidiano, privato di grandi colpi di scena ma ricco di dettagli che mostrano il fascino e le difficoltà della montagna. La trama si sviluppa attraverso una serie di incontri e relazioni che cambiano Beatrice, mostrandole la complessità della vita montanara e la sua personale crescita.
Marta Aidala, che lavora ancora in una libreria e sta per lanciarsi in un tour promozionale per il suo libro, riflette sulla sua esperienza con una visione realistica e sfumata della montagna. Dopo aver vissuto direttamente la vita di rifugio e affrontato le sue difficoltà, ha trovato nella scrittura un modo per esplorare e condividere le sue esperienze. Con un occhio critico verso le idealizzazioni della vita alpina, Marta punta a trasmettere un’immagine autentica e complessa di questo mondo, pur mantenendo una forte connessione emotiva con esso.
In futuro, Marta spera di trovare un equilibrio tra la vita urbana e quella montana, e non esclude di tornare a lavorare in rifugio. La montagna, per lei, rappresenta un luogo di crescita e riflessione continua, e "La strangera" è solo l’inizio di un percorso che promette ulteriori esplorazioni e scoperte.
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