Lou, una archivista introversa, si trasferisce su una sperduta isola del Grande Nord canadese per catalogare una biblioteca ereditata. Qui, isolata in una grande casa ottagonale, scopre di condividere lo spazio con un orso che vive nel capanno dietro alla casa. Nel corso dei giorni, tra Lou e l'animale si sviluppa una relazione strana e ambigua, alimentata dalla solitudine e dall'ambiente selvaggio circostante. "Orso" è un viaggio di scoperta personale che attinge al folklore delle favole classiche, offrendo una narrazione delicata e trasgressiva, una parabola autentica sul ritorno alla natura.
L'incontro con l'orso e l'ambiente selvaggio circostante portano Lou a un viaggio di autoscoperta e riflessione sul suo esaurimento personale e professionale come archivista. La componente bibliotecaria è essenziale per la trama, poiché il lavoro di Lou e la sua interazione con il mondo circostante riflettono la condizione delle donne nel mondo del lavoro e le dinamiche di potere all'interno delle istituzioni. Il romanzo affronta anche temi più ampi come il colonialismo e l'importanza delle comunità indigene locali. Pur non essendo privo di elementi trasgressivi, "Orso" è soprattutto una storia di crescita personale e di riconoscimento della propria identità in un ambiente inospitale.
Mentre Lou inizia a prendersi cura dell'orso, anticipandone i bisogni e sviluppando un legame con lui, inizia a esplorare la possibilità che l'orso possa soddisfare alcuni dei suoi bisogni emotivi e spirituali. La recensione mette in luce il parallelo tra il comportamento di Lou e quello di Timothy Treadwell nel documentario di Werner Herzog "Grizzly Man", sottolineando la natura ingenua e potenzialmente pericolosa della relazione di Lou con l'orso.
La storia di Lou e dell'orso diventa una metafora complessa delle sue lotte interiori e della sua ricerca di identità e significato. Mentre si avvicina alla natura selvaggia e alla sua creatura pelosa, Lou esplora la sua sessualità, la sua solitudine e la sua connessione con il mondo naturale. Il romanzo affronta temi di potere, desiderio, identità e isolamento in modo provocatorio e incisivo, offrendo una narrazione affascinante e stimolante che sfida le convenzioni sociali e letterarie.
"Bear" di Marian Engel, sebbene controverso e bizzarro, si distingue come un lavoro letterario unico e potente che continua a intrigare e affascinare i lettori con la sua profondità e la sua audacia.
Forse c'è qualcosa di grottesco nel modo in cui Engel si rivolge ai suoi personaggi, ma c'è anche una sorta di compassione nel suo sguardo per loro, nel modo in cui riesce a far emergere la loro umanità dal fango e dalla confusione della vita.
In conclusione, Bear di Marian Engel può sembrare una storia stravagante e surreale all'inizio, ma è radicata in temi profondi e universali che risuonano attraverso la sua narrazione audace e provocatoria. E mentre il libro stesso può essere considerato controverso, l'autrice Marian Engel emerge come una voce distintiva nella letteratura canadese, con una capacità unica di esplorare i confini della narrativa e della condizione umana.
Orso
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