| Biografia Maria Caterina Cicala |
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Maria Caterina Cicala ha mostrato fin da giovane un interesse per la storia, l'arte e la letteratura, sviluppando una passione per la ricerca e l'analisi delle vite e delle opere di personaggi storici di spicco.
La sua attività di scrittrice la ha portata a pubblicare una serie di libri che esplorano la vita e il contesto storico di personaggi di diverse epoche e ambiti, offrendo al pubblico una prospettiva approfondita e ricca di dettagli su queste figure e sul loro impatto sulla storia e sulla cultura.
Con la sua ultima opera "Collezione Gurlitt", pubblicata nel 2024 con l'editore Acquario, ha contribuito alla sensibilizzazione riguardo a tematiche importanti, come l'Olocausto e il recupero delle opere d'arte derubate durante il periodo nazista, dimostrando un impegno per la memoria storica e la giustizia.
Maria Caterina Cicala ha scritto tre interessantissimi libri: "Per gioco" (Sellerio), un'antologia che raccoglie le memorie di quarantanove illustri personaggi della storia, che spaziano dalla mistica Santa Teresa, fondatrice dell'Ordine delle Carmelitane Scalze, alla scienziata Rita Levi Montalcini, vincitrice del Premio Nobel per la Medicina nel 1986 per la scoperta dei fattori di crescita, dal filosofo Nietzsche noto per le sue opere sulla filosofia dell'esistenzialismo e del nichilismo. al leader spirituale Dalai Lama, dal fondatore della psicoanalisi Freud al genio della fisica Einstein, dalla regina Caterina di Russia nota per il suo contributo alla modernizzazione e all'espansione dell'Impero russo, al politico americano Franklin, uno dei Padri Fondatori degli Stati Uniti, da figure controversa come Hitler al cantautore folk Woody Guthrie noto per le sue canzoni di protesta sociale e politica, da grandi scrittori come Stendhal e Neruda a pensatori come Rousseau e Churchill, fino a menti scientifiche come Darwin e figure culturali come Lou Andreas Salomé, lo scrittore Stevenson e la giovane vittima dell'Olocausto, Anna Frank. Questi personaggi, attraverso le loro autobiografie, rievocano ricordi che risalgono fino ai loro giochi preferiti d'infanzia.
Il secondo libro è "Il teatro dei pappagalli. La Parigi di Charles Valentin Alkan" (Acquario), ispirato all'epoca della seconda metà del XIX secolo quando Parigi si proietta nel futuro con le sue esposizioni e la Tour Eiffel, simboli del suo sogno di grandezza e modernità. La città sembra ambire a possedere tutto il mondo, collezionando esemplari esotici e mostrandoli come tesori in una gabbia. In questo contesto vibrante e colorato di vita intellettuale, spicca Apollonia Sabatier, conosciuta anche come La Présidente, celebre per il suo salotto parigino scandalo e senza pudore, dove l'arte è il centro di tutto. Apollonia rimane nota come musa e amante del poeta Charles Baudelaire. La loro relazione fu controversa e passionale, e ispirò molte delle opere di Baudelaire, incluso il famoso ciclo di poesie intitolato "I fiori del male". L'estetica sensuale e decadente di Apollonia Sabatier incise profondamente nell'opera di Baudelaire, che la ritrasse in molti dei suoi versi.
Al centro di questa scena, ci sono due protagonisti: il pianista solitario e misantropo Alkan e suo figlio Élie Delaborde, anch'egli pianista ma di indole vivace e socievole, noto per la sua stravaganza nel tenere ben 121 pappagalli e due scimmie in casa. Dopo i primi successi, Alkan si ritira dai concerti per dedicarsi alla composizione, aspirando persino a musicare le Sacre Scritture. Rimarrà nella storia per le sue composizioni bizzarre, ispirate al rumore del treno o alla morte di un pappagallo, guadagnandosi il soprannome di "Joyce del pianoforte".
Il terzo libro è "La Collezione Gurlitt" (Acquario). La Collezione Gurlitt è un insieme di opere d'arte che ha attirato l'attenzione internazionale a causa della storia controversa legata al periodo nazista e alle attività di spoliazione compiute dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. La collezione prende il nome da Cornelius Gurlitt, figlio di un mercante d'arte tedesco di nome Hildebrand Gurlitt.
Gurlitt fu coinvolto nell'acquisto e nella vendita di opere d'arte, spesso provenienti da collezioni private di famiglie ebree oppure considerate "arte degenerata" dai nazisti. Quest'ultima categoria comprendeva opere d'arte moderna, considerate non conformi agli ideali nazisti.
Dopo la fine della guerra, la collezione di Hildebrand Gurlitt venne scoperta e sequestrata dalle forze alleate. Tuttavia, una parte significativa della collezione rimase nelle mani di Cornelius Gurlitt, che la custodì segretamente per decenni.
Negli anni 2010, la Collezione Gurlitt venne portata all'attenzione del pubblico quando le autorità tedesche effettuarono una serie di perquisizioni a casa di Cornelius Gurlitt a Monaco di Baviera e a Salisburgo, in Austria. Furono scoperte migliaia di opere d'arte, molte delle quali erano state presumibilmente confiscate o acquistate sotto costrizione durante il periodo nazista.
La scoperta sollevò numerose questioni etiche e legali riguardanti la restituzione delle opere d'arte agli eredi legittimi delle famiglie ebree derubate durante l'Olocausto. Molte opere d'arte della Collezione Gurlitt sono state oggetto di dispute legali e negoziati per la restituzione ai legittimi proprietari o alle loro famiglie.
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