Jim entra nel campo di basket (The Basketball Diaries) è un romanzo autobiografico di Jim Carroll. pubblicato nel 1978.
Il libro racconta le esperienze di Carroll durante la sua adolescenza a New York City negli anni '60, focalizzandosi principalmente sul suo coinvolgimento con il basket, la sua dipendenza da droghe e le sue esperienze di vita.
Sebbene siano passati 46 anni dalla prima pubblicazione rimane un classico della letteratura contemporanea.
La narrazione è cruda e senza compromessi, riflettendo le esperienze difficili e spesso disturbate di Carroll durante la sua gioventù. Il libro affronta temi come la tossicodipendenza, la violenza giovanile, la sessualità e la ricerca di identità.
Il basket nel libro rappresenta una sorta di fuga per il giovane Carroll, un'attività che offre momenti di gioia e realizzazione. Tuttavia, il basket non è in grado di proteggerlo dai problemi della vita urbana e dalla spirale discendente della droga e del crimine che affronta insieme ai suoi amici.
Le droghe prendono presto il sopravvento, conducendolo lungo un oscuro percorso di autodistruzione.
Nel libro, Carroll descrive come il suo amore per il basket e il suo talento naturale vengano oscurati e distorti dalla sua dipendenza dalla droga. Mentre il basket potrebbe essere stato inizialmente una fonte di gioia e realizzazione per lui e i suoi amici, la droga diventa rapidamente una forza distruttiva che li trascina in un vortice di autodistruzione.
Il libro funge da richiamo per una maggiore consapevolezza e prevenzione contro l'abuso di droghe e mette in luce la fragilità e la preziosità della gioventù.
Jim è un giovane ribelle che cerca di sfuggire alla realtà, diventando coinvolto in attività criminali e comportamenti autodistruttivi. Ma ciò che rende il libro così coinvolgente è la capacità di Jim di coinvolgere il lettore. Non si limita a raccontare la sua storia, ma invita il lettore a camminare al suo fianco per le strade di New York, condividendo le sue esperienze e le sue emozioni.
New York City, in particolare il quartiere di Manhattan, è rappresentata come un luogo di contrasti e opportunità, ma anche di pericoli e tentazioni.
Le strade caotiche e rumorose di New York fungono da sfondo costante per le vicissitudini di Jim Carroll./a> e dei suoi amici. L'ambientazione urbana è piena di dettagli vividi: i vicoli bui e sporchi, i palazzi decadenti, i parchi pubblici affollati e le stazioni della metropolitana fatiscenti. Questo scenario urbano rappresenta la cruda realtà della vita cittadina, dove la bellezza e l'opportunità coesistono con la violenza e la disperazione.
Inoltre, New York City viene dipinta come un crogiolo culturale e sociale, dove le diverse comunità e sottoculture si mescolano e si scontrano. Jim e i suoi amici esplorano i quartieri della città, frequentando locali notturni, campi da basket urbani e luoghi di ritrovo per artisti e ribelli. Questi luoghi diventano l'ambiente in cui si sviluppano le loro esperienze e le loro relazioni, riflettendo la diversità e la complessità della vita nella Grande Mela.
Tuttavia, New York City non è solo il palcoscenico delle avventure di Jim, ma anche un personaggio a sé stante nel libro. La città ha una presenza quasi palpabile, con la sua energia frenetica e la sua capacità di ispirare sia speranza che disperazione. L'ambientazione newyorkese contribuisce a creare un'atmosfera autentica e coinvolgente, che cattura l'essenza della vita urbana durante gli anni '60 e fornisce uno sfondo ricco e complesso per la storia di Jim Carroll..
Il libro è stato adattato in un film omonimo nel 1995, con Leonardo DiCaprio nel ruolo principale.
Jim entra nel campo di basket
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