Biografia Luigi Pareyson |
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Nato il 4 febbraio 1918 a Piasco, paese occitano all'imbocco della valle Varaita, da genitori entrambi originari della valle d'Aosta, Luigi Pareyson fu precocissimo nei suoi studi, iscrivendosi all'Università di Torino nel novembre 1935 e laureandovisi nel giugno 1939. Già nell'autunno del 1935, a soli diciassette anni di età, tenne le sue prime lezioni come supplente al Liceo Cavour di Torino. Nelle estati del 1936 e del 1937 frequentò Karl Jaspers a Heidelberg.
Dall'ottobre del 1940 al marzo del 1944 insegnò filosofia al Liceo classico di Cuneo, sulla cattedra che era stata di Gioele Solari (fra i suoi maestri prediletti, assieme ad Augusto Guzzo, all'Università di Torino). A Cuneo formò alcuni futuri esponenti della resistenza italiana: Ildebrando Vivanti, fondatore assieme al collega Leonardo Ferrero del gruppo partigiano azionista Giustizia e libertà, e Uberto Revelli, uno dei fondatori della organizzazione partigiana Franchi. Fra gli allievi liceali cuneesi che lo emuleranno nella carriera filosofica si annoverano invece Carlo Arata (professore all'Università di Genova), Michelangelo Ghio (professore all'Università di Chieti), Valerio Verra (professore all'Università di Roma, ora accademico dei Lincei, fra i maggiori storici italiani della filosofia). Sempre con Leonardo Ferrero e con Duccio Galimberti costituisce nel 1942 il nucleo cuneese del Partito d'Azione. Nel marzo 1944 fu sospeso dall'insegnamento e arrestato dall'ufficio politico della Federazione fascista; rilasciato dopo alcuni giorni di prigionia e interrogatori, operò in semiclandestinità fra Torino, Cuneo, Alba e Piasco, come responsabile dell'ufficio del comando delle formazioni Giustizia e libertà per la provincia di Cuneo, in stretto e riservato contatto con Duccio Galimberti, anch'egli in clandestinità a Torino. Fra i fondatori del clandestino CLN-Scuola piemontese, sino alla liberazione pubblicò anonimamente diversi articoli su "L'Italia libera" e documenti programmatici sul problema di una riforma della scuola e dell'educazione.
Libero docente all'Università di Torino dal 1945-46, dopo un breve periodo a Pavia, dove tenne l'insegnamento di storia della filosofia nel 1951-52, a fine 1952 venne chiamato dalla facoltà torinese alla cattedra di estetica creata per lui. Nel 1964 succedette al maestro Augusto Guzzo alla cattedra di filosofia teoretica, che tenne fino al 1984. Nel 1948 e nel 1949 insegnò anche all'Universidad de Cuyo di Mendoza, in Argentina.
Fondò e diresse a lungo la Rivista di Estetica e diverse collane filosofiche presso gli editori Mursia, Zanichelli, Bottega d'Erasmo, coinvolgendo i migliori studiosi italiani e stranieri; dal 1985 pubblicò, presso Mursia, un Annuario filosofico. Fu anche accademico dei Lincei e membro dell'Institut international de philosophie.
Fra i suoi allievi più noti: Umberto Eco e Gianni Vattimo, laureati con Pareyson rispettivamente con una tesi su Tommaso d'Aquino ed una su Aristotele, Giuseppe Riconda, suo successore sulla cattedra di filosofia teoretica, nonché presidente del centro studi filosofico-religiosi Luigi Pareyson presso l'Università di Torino, Sergio Givone e Mario Perniola, fra i maggiori esperti di estetica in Italia, inoltre Claudio Ciancio, Francesco Moiso e Maurizio Pagano, studiosi del romanticismo e dell'idealismo tedesco, Ugo Perone, oltre che filosofo anche assessore alla cultura della città di Torino nella giunta Castellani, Valerio Zanone, segretario del Partito Liberale Italiano, ministro della Repubblica e sindaco di Torino, Piero Bianucci, giornalista scientifico e direttore di Tuttoscienze.
Trascorse gli ultimi anni della sua vita in solitudine a Rapallo, dedicandosi all'ultima elaborazione del suo pensiero, come sempre ispirato alla libertà: l'Ontologia della libertà.
Da Wikipedia
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