Biografia Kristen Loesch |
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Storica e scrittrice, Kristen Loesch è cresciuta a San Francisco. Dopo aver vissuto in Europa per un decennio, risiede ora con il marito e i figli nel Pacifico nordoccidentale. Loesch ha studiato storia e successivamente ha conseguito un master in studi slavi presso l'Università di Cambridge, sviluppando una profonda conoscenza della cultura e della storia russa.
Il suo debutto letterario, L'ultima bambola russa, è un romanzo intenso di tradimento, vendetta e redenzione, che attraversa tre generazioni di donne nella Russia sovietica. Il libro è nato dall'amore di Loesch per la letteratura russa classica e dalla volontà di mettere a frutto il suo background accademico in un modo creativo. Il romanzo è stato nominato per il Caledonia Novel Award e il Bath Novel Award e, nel 2023, è stato tradotto in italiano con il titolo La bambola di porcellana. Attraverso dettagli vividi e un intreccio avvincente, l’autrice esplora il XX secolo russo, mettendo in luce il ruolo delle donne in un’epoca di grandi trasformazioni.
Loesch ha descritto come, fin da bambina, fosse attratta dall’idea di creare mondi immaginari, perdendosi nei suoi libri preferiti e provando a scriverne uno. Tuttavia, è stato solo in età adulta che ha ritrovato la fiducia per seguire il suo sogno di diventare scrittrice. Tra le sue letture preferite spicca Anna Karenina di Lev Tolstoj, un libro che ha segnato il suo amore per il linguaggio. A parte i romanzi storici, ama gli horror, in particolare The Ruins di Scott Smith e The Last House on Needless Street di Catriona Ward.
Nel processo di scrittura de L'ultima bambola russa, Loesch ha incontrato difficoltà nel bilanciare la maternità con il lavoro di scrittrice, descrivendo questo periodo come un “tira e molla selvaggio” tra due ruoli impegnativi. Inoltre, ha scoperto che i suoi personaggi spesso prendevano vita in modo inaspettato, spingendola a rivedere la struttura della storia e a conoscere meglio le loro personalità.
Alcune curiosità sul romanzo includono che il personaggio di Tonya è ispirato a uno dei suoi preferiti nel Dottor Zivago di Boris Pasternak, e che la casa coniugale di Tonya a San Pietroburgo si ispira al Palazzo Beloselsky-Belozersky. Nella prima bozza, il libro era narrato dal punto di vista di Valentin e aveva il titolo provvisorio Una fiaba russa, poi scartato su suggerimento di un agente.
Tra le scene più significative, Loesch ha scelto momenti come il ritorno a Mosca della protagonista Rosie, dove emerge la tensione tra passato e presente: “Esco dall'auto, sbattendo le palpebre al riverbero della luce del sole. [...] Avrei immediatamente recuperato il senso di continuità che viene naturale alla maggior parte delle persone…”.
In L'ultima bambola russa, Loesch intreccia storia e narrazione emotiva, regalando ai lettori una saga familiare che riflette l’intreccio complesso tra memoria e identità in un’epoca di cambiamenti epocali.
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