Biografia Jean Soldini |
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Jean Soldini ha studiato a Parigi, dove nel 1995 ha ottenuto l’Habilitation à diriger des recherches (18e Section du Conseil National des Universités. Presidente della commissione esaminatrice, il filosofo Jacques Rancière) dopo un dottorato di ricerca in filosofia (estetica) e un precedente dottorato di ricerca
in ambito storico-artistico (storia dell’architettura).
L’Habilitation à diriger des recherches «sancisce il riconoscimento dell’alto livello scientifico del candidato, del carattere originale del suo approccio in un ambito scientifico, della sua competenza nel padroneggiare una strategia di ricerca in un campo scientifico e tecnologico sufficientemente ampio e della sua idoneità a guidare giovani ricercatori. Essa permette inoltre di essere candidati al ruolo di professore universitario» (in “Journal officiel de la République française”, 29 novembre 1988).
Insegna da quasi 30 anni. È da molto tempo (25 anni) docente nel CSIA (è stato membro del Consiglio di direzione di questo Istituto e responsabile del Liceo artistico di diritto cantonale). Insegna attualmente nel Liceo artistico e nel Corso propedeutico. È stato anche docente nella Scuola Superiore d’Arte Applicata e nella Facoltà di Teologia di Lugano.
È impegnato in progetti interdisciplinari. 1999-2000: Cd-Rom Immagini della scienza nell’arte, “progetto pilota” svolto con la IIIa Liceo del CSIA (corsi di fisica, con Marco Gaia, e di storia dell’arte in collaborazione con l’Istituto Svizzero di Pedagogia per la Formazione Professionale). 2002-2011: attività interdisciplinare coinvolgente i corsi di storia dell’arte e d’informatica e documentata da Cd-Rom e relazione presentati nell’ambito del modulo Progettare e realizzare apprendimenti multi-e interdisciplinari frequentato nel 2002-2003 (Istituto Svizzero di Pedagogia per la Formazione Professionale).
Da 30 anni svolge attività di ricerca. L’incontro fra formazione storicoartistica e filosofica è rinvenibile fin dall’inizio del suo percorso. I suoi studi sono volti a delineare una metafisica alimentata da un’estetica dell’ospitalità, capace di qualche ricaduta nella quotidianità minuta come antidoto all’arroganza di un pensiero autoritario che, coi suoi travestimenti multiformi,
è minaccia mai debellata contro l’esistente concreto e meticcio nel suo essere-con-altro. Tra le sue pubblicazioni: Alberto Giacometti. Le colossal, la mère, le “sacré”, L’Âge d’Homme, Lausanne 1993; Saggio sulla discesa della bellezza. Linee per un’estetica, Jaca Book, Milano 1995; Alberto Giacometti. La somiglianza introvabile, Jaca Book, Milano 1998; Il riposo dell’amato. Una metafisica per l’uomo nell’epoca del mercato come fine unico, Jaca Book, Milano 2005, Storia, memoria, arte sacra tra passato e futuro, in Sacre Arti, a cura di F. Gualdoni, testi di T. Tzara, S. Yanagi, T. Burckhardt, Bologna, FMR 2008, pp. 166-233, Resistenza e ospitalità, Jaca Book, Milano 2010. Poesia: Cose che sporgono, Edizioni “alla chiara fonte”, Lugano 2004 (Libro della Fondazione Schiller svizzera 2005) e Bivacchi, Edizioni Ulivo, Balerna 2009, poesie illustrate da stampe e fotografie di Enea Arienti, Yanica Gisler, Tanja Jovanovich, Rachele Monti, Bianca Sassi, Amanda Stöckli, Valentina Vitali, ex allievi del Liceo artistico.
Soldini è stato critico d’arte per la Radio della Svizzera Italiana dal 1981 al 1984, membro della Commissione cantonale dei monumenti storici ed artistici dal 1984 al 1989, membro della Commissione scientifica del Museo Cantonale d’Arte dal 1989 al 2001. Tra il 1985 e il 1990 ha curato la riorganizzazione della Pinacoteca Cantonale G. Züst di cui ha pubblicato il catalogo nel 1988. Tra il 1982 e il 1988 è stato redattore e poi condirettore della rivista “Cenobio”.
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