Biografia Jaroslav Hasek |
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Jaroslav Hasek nacque il 30 aprile 1883 a Praga: suo padre era soltanto un supplente di matematica. Dopo la morte di questi, abbandonň gli studi ginnasiali, impiegandosi come commesso nella drogheria del signor Kokoska, dove conobbe molte di quelle stralunate figurine e "macchiette", che avrebbe ritratto nelle sue prose. In questo ambiente, impregnato di aromi, simile alla bottega di derrate coloniali in cui lavorava il giovane Céchov, in questa fumosa penombra, vigilata dall’occhiuto signor Kokoska, il futuro scrittore, ragazzo sbrigliato e maligno, comincia a inventare scherzi e burle, e nello stesso tempo comincia, di soppiatto, ad abbozzare novelline e aneddoti.
Negli scritti e nella vita, modello di Hasek fu allora Gor’kij, il rapsodo dei "bosjakí", i girovaghi, gli ex-uomini. Per conoscer meglio il suo scrittore prediletto, egli apprese il russo, e cosě bene, da poter comporre in quella lingua poesie per la futura moglie Jarmila Mayerová. Ma non va dimenticato che il tema e la figura del vagabondo ("tulák") dominano tutta la letteratura céca dell’inizio del secolo, e in specie la poesia (Mahe, Srámek), riapparendo ancora, dopo la prima guerra, negli scritti di Josef e Karel Capek e nei versi di Vítezslav Nezval. Hasek trovň un posto alla banca Slavie, cosě come il suo coetaneo praghese Franz Kafka lo avrebbe trovato in una societŕ di assicurazioni. Ma non vi rimase troppo tempo: lo incalzava la smania di girare senza ragione e senza meta, di vivere libero come gli uccelli. Nel 1903 pubblicň, assieme all’amico Ladislav Hájek, un volumetto di versi dal titolo Gridi diMaggio (Májové vykriky). E negli anni successivi improvvisň a getto inesauribili racconti per diverse riviste, firmandoli spesso con pseudonimi. Scriveva con grandissima facilitŕ, quasi a comando, anche nel fragore delle taverne, di cui era cliente assiduo.
Egli collabora a un giornale di destra e nello stesso tempo conduce con se stesso un’accanita polemica su un giornale di sinistra. Fa l’attivista del partito anarchico (al quale aderivano allora molti letterati céchi), finendo spesso in prigione per aver frantumato i lampioni dei commissariati. Fonda lui stesso uno strano partito, il "Partito del progresso temperato nei limiti della legge", proponendosi come programma un assoluto lealismo, che sa di canzonatura, e ottiene persino una ventina di voti alle elezioni. Dirige una rivista di zoologia, "Il mondo degli animali", inventando un allegro bestiario, fatto di pulci preistoriche, topi muschiati e cuccioli di lupi mannari, e firmando col nome degli amici assurdi articoli scientifici che gli procurano attacchi polemici e lettere di insulti.Si finge pazzo, per farsi rinchiudere in un manicomio. Fonda un canile, in cui raccoglie cani randagi, creando poi per loro false genealogie. Tra i suoi amici troviamo un ladro allora molto noto e il proprietario d’un circo delle pulci. Si esibisce con discorsi e numeri stravaganti nei cabarets e soprattutto al "Montmartre", dove convenivano i letterati e gli artisti céchi e tedeschi (qui egli incontrň Max Brod e Franz Kafka), e il suo amore della provocazione č cosě acceso che allo scoppio della guerra egli si fa passare per spia russa. (mandragola.com)
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