Biografia James Cook |
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James Cook (Marton in Cleveland, 27 ottobre 1728 – Hawaii, 14 febbraio 1779) è stato un esploratore, navigatore e cartografo britannico. Fece tre viaggi nell'Oceano Pacifico durante i quali scoprì varie isole mappandone le coste.
Nacque a Marton in Cleveland, all'epoca appartenente allo Yorkshire, vicino alla città di Middlesbrough. Ancora bambino, si trasferì con la sua famiglia a Great Ayton. Durante l'adolescenza nacque l'amore per il mare e imparò la cartografia.
Durante la Guerra dei sette anni servì nella marina militare britannica partecipando all'assedio della città di Quebec prima della battaglia delle pianure di Abraham nel 1759. Mostrò un ottimo talento per le ricognizioni e la cartografia e durante l'assedio divenne responsabile per la creazione delle mappe della foce del fiume San Lorenzo. La mappatura delle coste di Terranova lo portò all'attenzione della Royal Society.
I suoi successi possono essere ricondotti ad un insieme di caratteristiche: ottime capacità marinaresche, eccellenti abilità cartografiche, coraggio nell'effettuare esplorazioni anche pericolose, capacità di leadership e di comando e una certa spregiudicatezza nell'interpretare gli ordini dell'Ammiragliato.
Nel 1766, la Royal Society lo incaricò di effettuare un viaggio nell'Oceano Pacifico per osservare il transito di Venere davanti al Sole. Salpò nel 1768 sulla nave HM Bark Endeavour, (il cui nome fu ispirazione per il nome dello Space Shuttle Endeavour) e il 13 aprile 1769 giunse a Tahiti, dove costruì un piccolo forte ed osservatorio per osservare il transito, ma a causa della mancanza di strumentazione scientifica precisa non fu in grado di misurarlo con esattezza.
Si dedicò all'esplorazione del Pacifico del sud e alla ricerca del mitico continente Terra Australis, sull'esistenza del quale nutriva dei dubbi ma che la Royal Society, in particolre Alexander Dalrymple, sosteneva esistesse.
Con l'aiuto di un indigeno tahitiano chiamato Tupaia che aveva ampie conoscenze della geografia locale raggiunse la Nuova Zelanda. Era il secondo europeo (dopo Abel Tasman nel 1642) a raggiungere la Nuova Zelanda. Cook ne tracciò le coste facendo solo errori minimi, chiamò penisola di Banks quella che in realtà era un'isola e non comprese che l'Isola di Stewart era un'isola a sé stante. Scoprì lo stretto di Cook che separa l'Isola del Nord dall'Isola del Sud e del quale Tasman non aveva intuito l'esistenza.
Si recò poi verso l'Australia della quale esplorò la costa orientale. Il luogo del suo primo attracco fu la penisola di Kurnell presso la Botany Bay, destinato ad essere la prima colonia britannica in Australia, quando il capitano Arthur Phillip arrivò con la Prima Flotta nel 1788. Ritenne però la baia poco idonea e attraccò più a nord dove attualmente si trova la città di Sydney.
Cook scoprì inoltre la grande barriera corallina quando la sua nave si arenò l'11 giugno 1770 (l'Endeavour fu seriamente danneggiata e le attività di riparazione ritardarono il suo viaggio di due mesi). In seguito navigò attraverso lo stretto di Torres tra Australia e Nuova Guinea. Anche questa volta fu il secondo europeo dopo il passaggio di Luis Vaez de Torres nel 1604.
Un altro aspetto notevole di questo viaggio fu che fino a questo punto nessun uomo dell'equipaggio era caduto vittima dello scorbuto, fatto eccezionale per quei tempi. Cook costringeva gli uomini a nutrirsi di agrumi e crauti. Sfortunatamente la tappa successiva fu Batavia la capitale delle Indie Orientali olandesi nota per le sue epidemie di malaria. La maggior parte dell'equipaggio di Cook morì di malaria prima del ritorno nel 1771.
I diari di Cook furono pubblicati al suo ritorno e Cook divenne una sorta di eroe nella comunità scientifica.
Tratto da Wikipedia
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