Biografia Ito Ogawa |
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Ito Ogawa, scrittrice giapponese nata nel 1972, è un'autrice versatile e apprezzata a livello internazionale, nota per il suo stile delicato e la capacità di intrecciare narrazione e cultura gastronomica. Vincitrice del Premio Bancarella della Cucina nel 2011, Ogawa è celebre per il suo romanzo d'esordio Il ristorante dell'amore ritrovato (2010), la storia di Ringo, una giovane che trasforma la propria vita attraverso una cucina intima e personale. Nel libro, il ristorante immaginato da Ogawa, che serve una coppia alla volta, riflette la sua filosofia di attenzione al dettaglio e all’esperienza culinaria come atto di cura.
Cresciuta osservando la nonna cucinare, Ito sviluppa fin da piccola un amore per la cucina, che si è poi intrecciato con i suoi studi universitari in letteratura giapponese antica. Durante questo percorso, si è appassionata al Kojiki, il primo testo storico del Giappone, e ha approfondito il legame tra cibo, mitologia, sessualità e fertilità. Dopo aver iniziato a scrivere racconti brevi a 24 anni, si è dedicata sia a opere per adulti sia a storie per bambini, lavorando parallelamente come articolista in una casa editrice.
Le opere di Ogawa riflettono l’importanza della cucina come rituale e del cibo come mezzo per affrontare temi universali, dalla separazione al lutto, fino alla riscoperta di sé. Con il suo secondo libro, La cena degli addii, esplora storie in cui il cibo diventa un atto d’amore e memoria. In particolare, il racconto Il misoshiru di Koc-Chan, basato su una storia vera, rappresenta per lei un momento di profonda connessione emotiva.
Viaggiatrice curiosa, Ito ha tratto ispirazione dai suoi soggiorni in Europa, Canada, Alaska e Mongolia per nuovi progetti letterari, desiderosa di ampliare i suoi orizzonti narrativi oltre il Giappone. Tra i suoi piatti preferiti spicca il renkon, la radice di loto, mentre dall’Italia ha imparato ad amare la pasta e l’olio.
La sua passione per la cucina non si limita alla narrativa: Ogawa sostiene l’importanza di cucinare con pazienza e cura, opponendosi alla diffusione del fast food e del consumo alimentare rapido, sia in Giappone sia altrove. Attraverso i suoi scritti, mira a riaccendere l’interesse per la cucina tradizionale e il mangiare bene, considerando il cibo non solo una necessità, ma un rituale capace di migliorare l'equilibrio personale e familiare.
Nel 2024 viene pubblicato da Neri Pozza "Alla Casa del Leone", la storiadi Shizuku che ritrova l’amore sincero, l’amicizia vera e la gioia nei piccoli rituali quotidiani. Tra questi, spicca il rituale della domenica, in cui gli ospiti condividono i piatti d’infanzia, evocando ricordi nostalgici e una rinnovata voglia di vivere. Attraverso dolcetti di tofu, botamochi e torte di mele, Ogawa trasforma il cibo in un simbolo di connessione e gratitudine.
"Nella Casa del Leone" è un romanzo delicato e poetico che racconta l'ultimo capitolo della vita di Shizuku, una donna gravemente malata che sceglie di vivere il tempo che le resta in libertà e serenità. Fuggendo dalla città su un traghetto, raggiunge la Casa del Leone, una residenza su un'isoletta eterea, simile a una meringa, gestita dalla gentile e pacata Madonna. Questo luogo incantevole, immerso nella bellezza e nella quiete, diventa il rifugio dove Shizuku riscopre i sentimenti più autentici e profondi.
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