Biografia Herbert Spencer |
|
Herbert Spencer nacque il 27 aprile 1820 a Derby in Inghilterra; compì studi di carattere scientifico e divenne ingegnere delle ferrovie a Londra. Pubblicò in un primo tempo solo alcuni articoli politici ed economici; nel 1845, ottenuta una piccola eredità, obbedì alla sua vocazione filosofica e abbandonò la carriera dell'ingegnere per dedicarsi all'elaborazione di saggi di filosofia. Dal 1848 al 1853 fu membro della redazione dell'«Economist». Nel 1850 pubblicò la Statica sociale , dove applicò il principio evoluzionistico alla vita sociale. Nel 1855 pubblicò i Princìpi di psicologia e nel 1857 un saggio sul progresso ( Il progresso, sua legge e sua causa ) che è molto significativo per il suo orientamento fondamentale. Nel 1862 usciva il primo volume del Sistema di filosofia sintetica progettato nel 1860, Primi princìpi , che è il suo scritto filosofico fondamentale e uno dei capisaldi del positivismo. Seguivano i due volumi dei Princìpi di biologia (1864-1867); e in seguito: Princìpi di psicologia e Princìpi di sociologia . A queste opere vanno aggiunti numerosi altri scritti collaterali, tra cui l'importante saggio Individuo e Stato (1884), che rappresenta quasi un manifesto dei princìpi liberali, seppure con una decisa inclinazione verso il darwinismo sociale. Morì a Brighton l'8 dicembre 1903. Spencer appartiene a quella corrente del Positivismo che si riaggancia saldamente alle dottrine evoluzionistiche maturate in ambito scientifico. A differenza di Darwin, che riduce l'evoluzionismo ad un ambito puramente biologico, Spencer parla esplicitamente di " evoluzionismo cosmico ", con l'idea che esista, oltre a quella organica, anche un'evoluzione ad essa precedente, di tipo inorganico, ed una successiva, di stampo super-organico. Il filosofo nota con acutezza che, ancor prima che si possa realizzare l'evoluzione biologica (tratteggiata da Darwin), occorre la realizzazione di quella inorganica, la quale ha consentito, ad esempio, la formazione del sistema solare; solo successivamente a quest'evoluzione inorganica si è potuta realizzare quella organica: e la tappa successiva sarà costituita da quella super-organica, a cui sarà soggetto l'uomo con le sue realizzazioni (la cultura, le istituzioni e, in generale, la società). Se Comte era un non-riduzionista, Spencer, invece, è almeno in parte riduzionista, poichè a suo avviso esiste un unico processo governato fondamentalmente dalle medesime leggi (quelle dell'evoluzionismo) che coinvolge il mondo organico, quello inorganico e perfino quello super-organico: le leggi che regolano la biologia, dice Spencer, sono pressochè le stesse che presiedono all'andamento della fisica, della politica, della cultura, della società, ecc, sicchè basta, in linea di principio, individuare le leggi dell'evoluzionismo per poter studiare l'intera realtà, cosa che è agli antipodi rispetto alla concezione comteana. Con Spencer, poi, affiora l'elemento che forse più contraddistingue il Positivismo rispetto al razionalismo seicentesco e settecentesco: se è vero che in comune hanno il marcato interesse per le scienze (a tal punto da arrivare a considerarle come unico sapere valido), tuttavia è diverso il tipo di scienza a cui fanno appello. Infatti, quando la filosofia prende come modello di indagine la scienza tende sempre a scegliere quella più in voga al momento, cosicchè se ai suoi tempi Platone si era servito della scienza medica di matrice ippocratea, i filosofi del Seicento e del settecento, invece, avevano preferito la fisica matematizzata di stampo galileiano e newtoniano, e il "Discorso sul metodo" di Cartesio ne è una prova lampante, poichè il pensatore francese afferma esplicitamente di aver ravvisato nella matematica il vero modello conoscitivo. Spencer e i Positivisti, dal canto loro, vivono in un'epoca in cui sulla fisica newtoniana è prevalsa la biologia, maggiormente in sintonia con gli slanci vitalistici tipici dell'età romantica: ecco perchè, a differenza dell'Illuminismo e del razionalismo, il Positivismo sceglie la biologia e, in particolare, Spencer estende l'evoluzionismo biologico all'intera realtà. Riconoscendo il primato della scienza (in particolare quella biologica), sembra dunque che la filosofia sia delegittimata: i Positivisti e Spencer non solo riconoscono nella scienza il modello supremo di conoscenza, ma tendono addirittura a vedere tutti gli altri come inefficaci, sancendo così la morte della filosofia. Eppure trovano sempre, in qualche maniera, un modo per ritagliare qualche spazio alla filosofia: Comte la riduce a indagine ragionata sulla storia della scienza, Mill la concepisce come puro e semplice studio dei fondamenti metodologici della scienza e Spencer, da ultimo, le riserva un trattamento speciale. In primo luogo, con un discorso di forte sapore kantiano, egli dichiara la compatibilità fra scienza e religione , staccandosi così da certe frange positivistiche espressamente anti-religiose: infatti, se è vero che si può indagare sulla realtà e desumerne delle leggi di comportamento, è altrettanto vero che l'essenza della realtà resta inconoscibile, ossia sfugge ad ogni inquadramento conoscitivo. In altre parole, la scienza può spiegare come avviene un fenomeno e per quale motivo si verifica, ma non potrà mai attingerne l'essenza profonda: le generalizzazioni cui perviene la scienza non potranno mai racchiudere ciò che Spencer definisce l'Inconoscibile (una sorta di cosa in sè kantiana). Ed è proprio in virtù di questa impotenza della scienza che la religione e la sua indagine sull'Inconoscibile (cioè sull'essenza profonda della realtà) non solo è compatibile con la scienza, ma è anzi necessaria ad essa: le due discipline si supportano a vicenda, proiettando le loro indagini su questioni diverse ma ugualmente necessarie, e per di più la religione ci ricorda contemporaneamente i limiti intrinseci della conoscenza umana e il mistero profondo della realtà. Questo ci permette anche di capire perchè Spencer faccia riferimento non alla teologia in generale, ma a quella di tipo negativo, che cioè non ci dice cosa stia al di là della barriera conoscitiva, ma, al contrario, cosa non stia. Naturalmente, questo può avvenire solamente se la scienza e la religione non hanno la pretesa di sconfinare nel campo altrui: e a tal proposito la vicenda di Galileo simboleggia appunto lo sconfinare della religione nel campo scientifico. Chiarito il rapporto che intercorre tra la scienza e la religione, Spencer si sofferma su quello riguardante la filosofia e la scienza: se la scienza può e deve spiegare l'intera realtà secondo le leggi evoluzionistiche, a che serve la filosofia? In modo piuttosto originale, Spencer le attribuisce, contemporaneamente, il minimo e il massimo valore, sostenendo che la filosofia altro non è se non la scienza più importante, con la conseguente perdita di autonomia e di specificità. Egli è forse il positivista che più di tutti dà peso alla filosofia, ma che tende anche di più a ridurla a scienza: in definitiva, per Spencer, la filosofia è una specie di super-scienza. Ciascuno di noi, infatti, ha le sue esperienze quotidiane e tende a generalizzarle per trarne delle regole di comportamento (e la scienza fa la stessa cosa, in maniera sistematica, per quel che riguarda la natura), ma poi, al di là delle leggi relativamente generali, è possibile individuare leggi generalissime che non valgono per un campo della realtà piuttosto che per un altro, ma, viceversa, valgono per tutta quanta la realtà. Proprio di queste leggi generalissime, valide per l'intera realtà, si occupa la filosofia. E proprio in virtù di questa concezione, Spencer tende ad essere riduzionista, ovvero a nutrire la convinzione che tutte le scienze siano riconducibili ad una sola scienza, la filosofia. E' riduzionista, in altre parole, perchè nutre la convinzione che vi siano leggi generalissime valide per ogni realtà di cui le leggi studiate dalla scienza sono derivazioni particolari, come se, in ultima istanza, tutte le scienze fossero derivazioni particolari della super-scienza filosofia. La filosofia come la intende il filosofo inglese, pertanto, svetta tra tutti i saperi, ma, qualitativamente, non è diversa dalle altre scienze. E' curioso come, in questa prospettiva, si ritorni al concetto aristotelico di metafisica intesa come scienza (oltrechè delle cose "al di là del mondo fisico") dello studio delle leggi generali dell'essere: proprio a questo studio si deve dedicare la filosofia, la quale assurge a regina delle scienze ma perde la sua autonomia. L' evoluzionismo di Spencer non è però una pura e semplice estensione delle nozioni di Darwin all'intero universo: in realtà, i due pensatori elaborano le loro teorie separatamente, senza contatti; e quando si dice che per Spencer l'evoluzione è cosmica, non si deve pensare che vada interpretata a mò di analogia per cui, dalla constatazione che nel mondo biologico vige l'evoluzionismo, si suppone che esso valga anche per il resto della realtà. Viceversa, l'intero cosmo è sottoposto ad un unico processo evolutivo che si articola in fasi e aspetti differenti nonchè successivi. Il problema della filosofia è appunto quello di andare al di là della scienza per ricostruire le leggi dell'evoluzione in generale: tutte le scienze arrivano, in modi e in ambiti diversi, a ravvisare delle leggi di evoluzione. Ad esempio, la biologia scopre l'evoluzione nel mondo vivente, la fisica nella realtà materiale e così via: la filosofia, dal canto suo, deve ricucire tutte queste leggi generali elaborate dalle singole scienze per poter così ottenere delle leggi generalissime di evoluzione valide per il cosmo intero. E tutte le singole scienze, dice Spencer, pervengono tutte, sebbene per strade diverse, al riconoscimento di tre princìpi fondamentali: 1) indistruttibilità della materia, 2) continuità del movimento, 3) persistenza della forza. Tutti questi princìpi, naturalmente, sono, per così dire, risposte "penultime", che spiegano che la materia non si può distruggere, che il movimento è continuo e che la forza tende a persistere, ma che non rispondono alla domanda decisiva (che varca le soglie dell'Inconoscibile): perchè è così? Cosa l'ha originato? Il compito della filosofia sarà, pertanto, quello di unificare questi tre princìpi in un'unica legge generale, che Spencer rintraccia nella legge dell'evoluzione . Questa legge, infatti, spiega la graduale integrazione (cioè concentrazione) della materia e la conseguente dissipazione del movimento (a cui sinteticamente sono riconducibili i tre princìpi poc'anzi elencati) mediante un triplice processo: a) come un passaggio dall'incoerente al coerente (passaggio di progressiva concentrazione); b) come un passaggio dall'omogeneo all'eterogeneo, dall'uniforme al multiforme (ovvero un processo di progressiva differenziazione); c) come un passaggio dall'indefinito al definito (ossia come un processo di progressiva determinazione). In concreto, immaginiamo di avere dinanzi un essere primitivo come un'ameba e uno più comeplesso come un cavallo: la materia che compone il cavallo è molto più concentrata e compatta rispetto a quella dell'ameba (passaggio evolutivo dall'incoerente al coerente); il cavallo, poi, è più complesso e articolato dell'ameba, tant'è che ogni singola cellula del cavallo è di per sè più complessa dell'ameba (passaggio evolutivo dall'omogeneo all'eterogeneo); infine, l'ameba è più indeterminata, il cavallo è più comoplesso e dunque gode di una maggiore identità, cioè si distingue di più dall'ambiente circostante (passaggio evolutivo dall'indefinito al definito). E queste leggi appena illustrate valgono non solo in ambito biologico (l'ameba e il cavallo), ma per l'intero universo: le si devono impiegare anche, dice Spencer, per interpretare la formazione del sistema solare a partire da una nebulosa originaria. Essa passò da omogenea ad eterogenea, da poco densa a densissima, da incoerente a coerente, fino a dar vita all'intero sistema solare. Le leggi evoluzionistiche, poi, devono anche essere applicate al mondo super-organico, ovvero alla società umana: e quel che è più curioso è che, dice Spencer, le leggi che regolano il processo evolutivo del mondo biologico sono pressochè le stesse che reggono l'andamento dell'evoluzionismo nel mondo inorganico e in quello superorganico; si tratta di leggi che il pensatore inglese desume in parte da Darwin e in parte da Lamarck. E' infatti convinto che tutti gli enti si sforzino per adattarsi all'ambiente e che le mutazioni che derivano da questi sforzi siano poi a loro volta selezionate dall'ambiente. Tuttavia tra la società e il mondo bilogico, che pure seguono leggi evoluzionistiche quasi identiche, vi è un'enorme differenza: nel mondo umano, infatti, subentra la cultura e la consapevolezza di ciò che si fa, cosa che suggerisce che l'idea lamarckiana di trasmissibilità ereditaria dei caratteri acquisiti, falsa se applicata all'evoluzionismo biologico, è vera per quel che riguarda il mondo umano. E' infatti vero che nella storia umana vi è uno sforzo cosciente di adattamento all'ambiente e che vi è una trasmissione dei caratteri acquisiti (le nozioni, le modifiche culturali, ecc), tant'è che l'idea di sopravvivenza viene adeguatamente corretta, altrimenti si finirebbe per vivere nello stato di natura delineato da Hobbes: oggi si vive molto più a lungo rispetto ad anni addietro perchè è stata superata l'idea secondo la quale solo il più forte possa sopravvivere e sono subentrate forme di solidarietà e norme di comportamento accettate da tutti. Se davvero dovesse continuare ad esistere il darwinismo sociale, nessuno potrebbe campare oltre i quarant'anni, perchè, perse le forze, sarebbe facilmente sopraffatto da uomini nel fiore dell'età. Anzi, nell'uomo tra l'evoluzionismo culturale e l'evoluzionismo biologico c'è quasi conflitto, poichè più si invecchia e più cresce la cultura e diminuisce la forza fisica adatta a sopravvivere nell'ipotetico stato di natura. Ai suoi tempi, però, Spencer credeva di poter applicare le leggi dell'evoluzionismo anche alla società, dando luogo a quello che è passato alla storia sotto il nome di darwinismo sociale : si deve accettare anche nel mondo sociale il criterio secondo cui a sopravvivere è il più forte ed è per questo che Spencer è uno strenuo difensore del liberalismo più sfrenato. Egli riprende quelle considerazioni di Malthus che Darwin si era limitato ad applicare alla realtà biologica e arriva a dire lo Stato non deve assolutamente intervenire con criteri di solidarietà o di agevolazioni, perchè sennò impedisce che maturino le forme di selezione naturale funzionali alla sopravvivenza della società stessa. E a tal proposito, il filosofo inglese opera una sfilza di paragoni tra il mondo biologico e la società umana, facendo notare come, evoluzionisticamente, le società moderne sono più coerenti, più eterogenee e più definite rispetto a quelle antiche: sono più articolate soprattutto in virtù della divisione del lavoro che le caratterizza, ma anche grazie al fatto di essere maggiormente staccate dall'ambiente (e il confronto verte soprattutto sulle differenze tra città moderne e villaggi antichi); e poi nelle società moderne i tessuti che svolgono determinate funzioni sono concentrati in luoghi ben precisi (pensiamo alle zone industriali), proprio come nell'individuo le cellule si differenziaziano qualitativamente e si posizionano in luoghi ben precisi. E' molto curioso come Spencer raffronti perfino le società e le strutture degli animali: come i molluschi sono protetti dalla corazza, così anche alcune strutture sociali sono (al pari della corazza dei molluschi) rigide, inquadrate da strutture che ne vincolano l'andamento. E a tal proposito Spencer individua due diversi tipi di società: quella industriale e quella militare. Più una società è organica e meno necessita di un apparato esterno che la tenga insieme: ad esempio, la società industriale è talmente articolata e le parti che la costituiscono sono a tal punto legate tra loro che, in linea di principio, potrebbe procedere senza leggi e strutture che la tengano insieme, poichè starebbe tranquillamente in piedi per conto suo. Al contrario, una società che manchi di un apparato industriale evoluto necessita di una struttura che la tenga insieme affinchè non si sfaldi: l'esercito, la polizia, una serie di norme coercitive, ecc; proprio per questo viene da Spencer definita, quasi con senso dispregiativo, "società militare". Resta ora da chiedersi quale sia il punto massimo a cui può pervenire la conoscenza della realtà: in definitiva, il problema da risolvere è come si possa comprendere il processo evolutivo dell'intera realtà tramite uno strumento di indagine così generale quale è la filosofia secondo Spencer. Egli dice che si devono ipotizzare due cose: una materia e una forza; più precisamente, una massa originaria e informe e una forza che agisca dall'esterno su di essa. Poichè tale forza non agisce in modo assolutamente uniforme sulla materia (vi saranno punti in cui spinge di più e punti in cui spinge di meno), scatta una differenziazione che fa sì che si avvii la reazione a catena che dà vita al processo evolutivo studiato da Spencer.
Ti piace la scrittura creativa, la poesia e parlare di letteratura? Perche' non vieni sul forum di zam per incontrare nuovi amici con la tua passione!
Hai un sito che parla di Herbert Spencer? Inserisci il link su zam.it
|
|
Ultimi libri pubblicati di Herbert Spencer | Inventional Geometry
| Inledning till samhällsläran
| Inventional Geometry
| Introduction à la science sociale
| Inventional Geometry, a Series of Problems, Intended to Familiarize the Pupil with Geometrical Conceptions, and to Exercise His Inventive Faculty
| Introduction à la science sociale
| Recent Discussions in Science, Philosophy, and Morals
| Recent Discussions in Science, Philosophy, and Morals
| Catalog der Kaefer-Sammlung
| Political Institutions. Being Part V, of the Principles of Sociology: Vol. 2
| The Principles of Sociology Volume 2, pt.5
| The Principles Of Sociology: Pt. I. The Data Of Sociology. Pt. Ii. The Inductions Of Sociology. Pt. Iii. The Domestic Relations. 1882
| The Principles Of Sociology; Volume 3
| System der synthetischen Philosophie: Die Principien der Biologie.
| Railway Morals & Railway Policy; Volume 65
| The Principles Of Psychology, Volume 2, Part 2
| Die Niederen Organismen: Ihre Reizphysiologie und Psychologie
| The Principles of Biology: Vol. 1
| Essays: Scientific, Political, & Speculative; Volume 2
| À Herbert Spencer. Réimpression rev
| Clasificación De Las Ciencias...
| System Der Synthetischen Philosophie, VI Band, 1877
| The Principles Of Psychology, Volume 1, Part 1
| Classification Des Sciences
| An Examination of the Philosophy of the Unknowable As Expounded by Herbert Spencer
| The Right To The Use Of The Earth Spencer Herbert
| A System Of Synthetic Philosophy; Volume 1
| Recent Discussions in Science, Philosophy, and Morals
| Selections From "the Data of Ethics," "social Statics," "education: Intellectual, Moral and Physical," and "progress: It's Law and Cause." Also, Two ... and "the Use of Anthropomorphism."
| Creación Y Evolución...
| Principes De Sociologie...
| Principles of Sociology; Volume 1
| Synthetic Philosophy
| Principles of Sociology; Volume 7
| A Plea for Liberty
| Principes De Psychologie, Tr. Sur La Nouv. Éd. Angl. Par T. Ribot Et A. Espinas
| Essais De Morale, De Science Et D'esthétique, Tr. Par A. Burdeau
| The Principles of Sociology: Pt. Vi. Ecclesiastical Institutions. Pt. Vii. Professional Institutions. Pt. Viii. Industrial Institutions. 1897 [1896
| The Principles of Psychology: Vol. 1
| Essays on Education
| The Philosophy of Style: The Principles and Characteristics of Effective Writing Style
| The Principles of Sociology: Volume II
| The Study of Sociology
| The Synthetic Philosophy Of Herbert Spencer: Principles Of Biology
| Essays on Education and Kindred Subjects
| The Principles of Sociology Volume 3, pt.6
| De L'éducation Intellectuelle, Morale Et Physique...
| Szkice Filozoficzne
| An Autobiography
| Principes De Biologie; Volume 2
| Les Premiers Principes
| The Man Versus the State: A Collection of Essays
| The Principles of Ethics; Volume 1
| System der synthetischen Philosophie, Erster Band
| Principes De Psychologie, 1...
| The Principles of Sociology: Volume I
| The Study of Sociology
| The Philosophy of Style
| Illustrations of Universal Progress
| A Plea for Liberty: An argument against socialism and socialistic legislation
| Education Intellectual Moral and Physical
| Education Intellectual Moral and Physical
| Essays: Scientific, Political, and Speculative
| Sins of Trade and Business
| The Principles of Psychology: Vol. I
| Ariadna: Una interpretación queer
| The Principles of Biology: Vol. 1
| The Man Versus the State
| The Principles of Sociology
| The Study of Sociology
| Social Statics Abridged and Revised Together With the Man Versus the State
| The Man Versus The State: Containing the New Toryism, the Coming Slavery, the Sins Of Legislators, And the Great Political Superstition
| Fundamentos De La Moral......
| The Data of Ethics
| The Principles of Biology: Vol. I
| Demasiadas leyes
| The Classification of the Sciences: Which Are Added Reasons for Dissenting From the Philosophy of M. Comte
| Behavior of the Lower Organisms
| Principes de Sociologie, Tome Premier
| Einleitung in das Studium der Sociologie. Erster Theil.
| Die Principien der Psychologie.
| The Principles of Biology; v. 1
| Herbert Spencer and his Critics
| The Classification of the Sciences
| Negative Beneficence and Positive Beneficence: Being Parts V & VI of the Principles of Ethics
| Education; Intellectural, Moral, and Physical
| John Stuart Mill: His Life and Works
| Municipal Origins, an Account of English Private Bill Legislation Relating to Local Government, 1740-1835; With a Chapter on Private Bill Procedur
| Les bases de la morale évolutionniste. 2e édition
| Sins of Trade and Business
| The Principles of Psychology: Vol. I
| The Philosophy of Style: in large print
| Grundlagen der Philosophie
| Transactions of the Obstetrical Society of London, Vol. 42: For the Year 1900; With a List of Officers, Fellows, Etc (Classic Reprint)
| Education Intellectual, Moral, and Physical
| Essays: Moral, Political and Aesthetic
| Social Statics
| Essays: Scientific, Political, and Speculative
| The Principles of Biology: Vol. I
| Recent Discussions in Science, Philosophy, and Morals
| Recent Discussions in Science, Philosophy, and Morals
| The Principles of Ethics: Volume II
| The Principles of Sociology: Volume II - 2
| Education
| Principes de Biologie, Vol. 1 (Classic Reprint)
| New Equipment for Obtaining Host Material for the Mass Production of Trichogramma Minutum, an Egg Parasite of Various Insect Pests (Classic Reprint)
| Principes de Psychologie, Vol. 2 (Classic Reprint)
| Los Antiguos Mexicanos (Classic Reprint)
| Le Rôle Moral de la Bienfaisance (Classic Reprint)
| State-Education Self-Defeating: A Chapter From Social Statics, or the Conditions Essential to Human Happiness Specified, and the First of Them Developed (Classic Reprint)
| The Principles of Psychology, Vol. 1 (Classic Reprint)
| The Principles of Psychology / by Herbert Spencer Volume 1
| The Classification Of The Sciences
| An Autobiography: Herbert Spencer
| The Principles of Psychology / by Herbert Spencer - Volume 2
| Progress: Its law and Cause: With Other Disquisitions, viz.: The Physiology of Laughter: Origin and Function of Music: The Social Organism: Use and Beauty: The use of Anthropomorphism
| Spencer: Political Writings
| First Principles
| The Data of Ethics
| The Principles of Ethics, Vol. 1 of 2 (Classic Reprint)
| Social Statics: Abridged and Revised; Together With the Man Versus the State (Classic Reprint)
| Essays: Moral, Political and Aesthetic
| Myths and Legends of All Nations
| Essays: Moral, Political and Aesthetic
| The Principles of Ethics, Vol. 2 (Classic Reprint)
| Spencer, H: Principles of Biology, Vol. 2 (Classic Reprint)
| Spencer, H: Factors of Organic Evolution (Classic Reprint)
| Philosophy of Style: An Essay (Classic Reprint)
| Spencer, H: Essays Scientific, Political and Speculative (Cl
| Spencer, H: Social Statics
| Essays, Vol. 1: Scientific, Political, and Speculative (Classic Reprint)
| Various Fragments (Classic Reprint)
| A List of the Rotatoria of the Great Lakes and of Some of the Inland Lakes of Michigan (Classic Reprint)
| Selections From the Data of Ethics, Social Statics, Education (Classic Reprint)
| Spencer, H: Essays on Education and Kindred Subjects (Classi
| The Principles of Sociology, Vol. 1 (Classic Reprint)
| Essays: Moral, Political and Aesthetic (Classic Reprint)
| The Principles of Biology, Vol. 1 (Classic Reprint)
| Institutions: Being Part V. Of the Principles of Sociology (the Concluding Portion of Vol; II.) (Classic Reprint)
| The Principles of Sociology, Vol. 2: Part 2 (Classic Reprint)
| The Principles of Sociology, Vol. 1: Part II (Classic Reprint)
| The Classification of the Sciences: To Which Are Added Reasons From Dissenting From the Philosophy of M. Comte (Classic Reprint)
| First Principles (Classic Reprint)
| Classification des Sciences (Classic Reprint)
| Transactions of the Obstetrical Society of London, Vol. 48: For the Year 1906 (Classic Reprint)
| The Right to Ignore the State (Classic Reprint)
| The Philosophy of Style (Esprios Classics)
| Grundlagen der Philosophie
| The Principles of Biology, Vol. 1 (Classic Reprint)
| The Principles of Biology, Vol. 2 (Classic Reprint)
| The Principles of Sociology, Vol. 1 (Classic Reprint)
| Spencer, H: Study of Sociology (Classic Reprint)
| The Principles of Sociology, Vol. 1 of 3 (Classic Reprint)
| First Principles (Classic Reprint)
| The Man Versus the State: A Collection of Essays (Classic Reprint)
| Education
| The Principles of Biology
| Essais de Morale, de Science Et d'Esthétique, Vol. 3: Essais Scientifiques Suivis de Réponses aux Objections sur les Premiers Principes (Classic Reprint)
| The Universe and Life (Classic Reprint)
| Illustrations of Universal Progress; A Series of Discussions
| Einleitung in das Studium der Soziologie: Zweiter Teil
| The Principles of Sociology: Volume III
| The Data of Ethics
| Sheep Husbandry in Canada [microform]
| The Principles of Biology: Vol. 1
| EL INDIVIDUO CONTRA EL ESTADO: 33
| El individuo contra el Estado: 1
| Municipal Origins: An Account of English Private Bill Legislation Relating to Local Government, 1740-1835; With a Chapter on Private Bill Procedure (Classic Reprint)
| Spencer, H: Principles of Sociology, Vol. 1
|
Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito. Pubblica le news
|