Biografia Giordano b. Guerri |
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Monticiano, 21 dicembre 1950) è uno scrittore, giornalista e storico italiano.
Nato in una famiglia molto religiosa che gli impartì un’educazione di stampo cattolico, nel 1965 si trasferì con i familiari nell’hinterland milanese, Ospiate di Bollate, e lì alternò gli studi a lavori saltuari. Prese parte al Sessantotto e conseguì la licenza liceale nel 1969. Si iscrisse quindi alla facoltà di Lettere Moderne (indirizzo di Storia Contemporanea) alla “Cattolica” di Milano, come dirà egli stesso poi, per la curiosità di voler conoscere la vita durante il regime fascista, a suo parere descritto troppo superficialmente dagli storici dell’epoca.
Con l’inizio della frequenza universitaria andò a vivere da solo, lavorando come correttore di bozze, dapprima a domicilio e poi alla Garzanti, presso cui fu impiegato fino al 1980. Le sue Norme grafiche e redazionali, scritte nel 1971 per la Bompiani, sono tuttora in uso. Nel 1974 si laureò con una tesi su La figura e l’opera di Giuseppe Bottai, che poi fu oggetto di successiva pubblicazione.
Nel 1985 fu nominato direttore del mensile La Storia Illustrata, che in 15 mesi portò da un venduto di 60.000 a uno di 110.000 per numero; nel 1986 fu poi promosso direttore editoriale della Mondadori, incarico da cui si dimise nel 1988 dopo l’acquisizione della casa editrice da parte di Carlo De Benedetti). Nel 1989 assunse la direzione del mensile Chorus, incarico che tenne fino al 1991.
È del 1995 il trasferimento a Roma: in quello stesso anno gli fu offerto di condurre un programma della RAI insieme con Cinzia Tani, Italia mia, che andò avanti per due anni, fino al 1997. Dopo la televisione arrivò anche l’impegno pubblico: il sindaco del comune calabrese di Soveria Mannelli, Mario Caligiuri, gli propose l’incarico di assessore alla Cultura. Guerri accettò ma pose come condizione quella di definirsi Assessore al Dissolvimento dell'Ovvio, denominazione con la quale, effettivamente, prese servizio il 1° agosto 1997[2]. Tra le spiegazioni addotte per il suo repentino abbandono dell’incarico (quattro settimane, nel corso delle quali emise tuttavia alcune provocatorie ordinanze, quali ad esempio il Monumento al Cassonetto, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inopportunità di installare antiestetici cassonetti per la nettezza urbana in zone cittadine di pregio artistico e architettonico) quella più singolare, da egli stesso addotta, fu «per eccesso di cene ufficiali».
Il 1° aprile 2004 assunse la direzione dell’Indipendente (in cui si fece notare per aver pubblicato in prima pagina un aforisma del poeta americano John Giorno: «Nessun cazzo è duro come la vita»); fu sostituito nel febbraio 2005 da Gennaro Malgieri (già direttore del Secolo d’Italia).
Da anni Giordano Bruno Guerri collabora con Il Giornale come opinionista. Dal marzo 2004 è presidente della Fondazione “Ugo Bordoni”, istituto di Alta Cultura. Tiene regolarmente corsi di Storia Contemporanea alla facoltà di Scienze Politiche delle Università di Salerno, di Madrid, di Ginevra, alla Columbia di New York e a Rio de Janeiro, città dove ogni agosto, da anni, tiene lezione agli studenti che abbiano scelto l’italiano come lingua straniera.
Tratto da Wikipedia
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