Biografia Frederic Prokosch |
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Frederic Prokosch, notevole scrittore americano, nacque nel Wisconsin a Madison
il 17 maggio del 1908. Di famiglia austriaca (il padre era un professore di
lingua tedesca all’Università di Yale mentre la madre era una concertista di
piano), dopo aver completato gli studi universitari all’Haverford College nel
1926 (aveva appena 18 anni) e dopo essersi perfezionato alla Yale
University e aver preso una seconda laurea alla Cambridge University, viaggiò
molto. Amò soprattutto l’Europa, cui fu legato da saldi legami, da soggiorni e
da frequentazioni. Dal 1932 al 1934 insegnò inglese alla Yale University,
durante la II Guerra Mondiale fu diplomatico presso l’“American Legation” in
Portogallo e in Svezia, e dopo la guerra fu per qualche anno “visiting lecturer”
all’Università di Roma. Amava il tennis e le farfalle, che raccolse per il mondo
divenendo un esperto di lepidotteri. Raggiunse un grande successo
internazionale con “Gli Asiatici (The Asiatics)” (1935) (tradotto in 17 lingue,
e anche in italiano nel 1937), ambientato in un Oriente e una Cina assolutamente
immaginari, frutto di una fantasia visionaria (fu un esploratore della mente, in
quanto visitò nella realtà quei luoghi soltanto molti anni dopo): vi si narra la
storia semiautobiografica di un giovane americano in viaggio da Beirut alla
Cina, che fa numerosi incontri con individui strani e interessanti. Seguirono:
“Sette in fuga (Seven Who Fled)” (1937), che vinse l’Harper Prize e che fu
tradotto in italiano nel 1949; “Notte dei poveri (Night of the Poor)” (1939),
dedicato alle vicende avventurose di due vagabondi in America; “I cieli d’Europa
(The Skies of Europe)” (1941), che raccontava Adolf Hitler come un artista
fallito; I cospiratori (The Conspirators)” (1943), divenuto nel 1944 un film di
Jean Negulesco; “Il tempo del tuono (The Age of Thunder)” (1945), tradotto in
Italia nel 1949 col titolo “Cinque notti a camminare”; “Gli idoli della caverna
(The Idols of the Cave)” (1946), tradotto in italiano nel 1951; “Tempesta ed eco
(Storm and Echo)” (1948) e “Nove giorni a Mukalla (Nine Days to Mukalla)” (1953)
- entrambi racconti di viaggio - ; “Ballata d’amore (Ballad of Love)” (1960);
“Le sette sorelle (The Seven Sisters)” (1962); e “Il manoscritto di Missolonghi
(The Missolonghi Manuscript)” (1968), fantasiosa biografia di Lord Byron. Dopo i
primi romanzi, in effetti, il successo di Prokosch cominciò a declinare mentre,
sulla scia del consenso di grandi scrittori e critici, iniziava a prendere forma
l’idea di una sua grandezza letteraria. Dopo un lungo periodo di silenzio,
nel 1983, scrisse il sensazionale libro di memorie “Voci (Voices: A memoir)”,
nel quale raccontò gli incontri collezionati durante la sua vita con alcuni
grandi artisti del Novecento (Woolf, Stein, Joyce, Eliot, Pound, Mann, Nabokov,
Malaparte, Moravia, Hemingway, Brecht, Auden, Moore, etc.), scrivendo veri e
propri «cammei» che mescolavano annotazioni letterarie con straordinari ritratti
umani. Questa opera gli diede un successo tale, da portare alla riedizione in
tutto il mondo dei suoi romanzi principali. Fu anche traduttore di poeti
greci, francesi e tedeschi e sensibile poeta egli stesso, divenendo l’erede di
Thomas Stearns Eliot (1888-1965) con i libri di versi “I Sonnambuli (The
Sonnambulists) (1933), “Gli assassini (The Assassins)” (1936), “Il carnevale
(The Carnival)” (1938), “Morte al mare (Death at Sea)” (1940) e “Poesie scelte
(Chosen Poems)” (1945). Prokosch morì per un attacco cardiaco il 6 giugno del
1989 a Pian de Grass nelle Alpi Marittime Francesi, ove viveva da diversi
anni.
Di Silvia Iannello
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