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Biografia Diego Abatantuono
Diego Abatantuono
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Sono nato a Milano il 20 Maggio del 1955 all’ospedale San Giuseppe. La mia mamma dice che pesavo 3,500Kg ed ero tutto nero e non molto bello. Sono cresciuto al Giambellino. Mia mamma, Rosa, era comasca e mio padre, Matteo, era pugliese. Ero un bambino di periferia. Sono cresciuto fuori, all’aperto giocando a pallone nel campo di fronte a casa, dove ho conosciuto Ugo Conti, che mi resterà amico per molti anni. Compiti: la parola d’ordine era “li faccio dopo”, ma non andavo ancora troppo male. I proprietari del Derby erano mio zio Gianni Bongiovanni e mia zia Angela. Mia mamma ci lavorava come guardarobiera. Ai primi tempi ci andavo in braccio a mio papà. Poi presi ad andarci da solo, anche se ero ancora un bambino. Mi ricordo che andavo a vedere le prove al pomeriggio. Era la parte più divertente del lavoro dei comici, perché gli artisti andavano a braccio. Ascoltarli era davvero uno spasso se erano in forma. Crescendo, lentamente mi inserii nel giro. Incominciavo a frequentare il Derby la sera. Mio zio aveva trovato il modo di farmi lavorare: di giorno frequentavo (non troppo assiduamente) l’Istituto Tecnico Industriale e la sera mi occupavo delle luci. Quando cominciai a salire sul palco parlavo come uno dei tanti immigrati pugliesi che frequentavano i bar di Milano, nacque così il personaggio del “Terruncello”. Mia mamma era imbarazzata e quando un giorno Renzo Arbore le chiese chi fosse quel giovane lei non gli disse che ero suo figlio. 1978 Con Massimo Boldi, Mauro di Francesco, Faletti e Pocaro e altri, grazie a Jannacci e Beppe Viola, mettemmo su uno spettacolo: ”La tappezzeria” che riscosse molto successo e partecipammo al programma Tv. “Saltimbanchi si muore” Molti artisti sono passati dal Derby: Enzo Jannacci, Dario Fo, Beppe Viola, Bistecca, Cochi e Renato, Massimo Boldi, Teo Teocoli, Lino Toffolo, Felice Andreasi, Bruno Lauzi, I gatti di Vicolo Miracoli, Faletti, Porcaro, Mauro Di Francesco, Francesco Salvi, Gianfranco Funari, Ernest Thole, Fosco Gaspieri. E' stata la mia vera scuola. Alla fine degli anni '70 faccio parte del gruppo “I Repellenti” e grazie a Jannacci inizio la mia carriera. I GATTI DI VICOLO MIRACOLI Non so come ho cominciato. I Gatti decisero di adottarmi portandomi in giro per le loro serate, allora ancora abbastanza rare. Posso dire di essere maturato così. Il mio ruolo ufficiale di tecnico delle luci lo svolgevo a modo mio: praticamente arrivati al locale individuavo il disc-jockey e gli dicevo cosa fare. Un giorno i Gatti andarono a fare un provino per un film e io li accompagnai. Alla fine Guerrieri (il regista) mi chiese se volevo un ruolo nel film. E’ stato il mio primo approccio con il cinema. 1976-1983 In quegli anni ho lavorato molto, ho infilato uno dopo l’altro: “Liberi armati e pericolosi”, “Saxofone”, ”Vacanza bestiale”, ”Il Tango della gelosia”, ”Presentami tua moglie”, ”Fantozzi contro tutti”, ”Arrivano i Gatti”, ”Il Pap’occhio”, ”Fico d’India” (quasi tutte partecipazioni). In quel periodo mi ero trasferito a Roma, dove avevo affittato una cantina e messo in piedi il mio spettacolo “Cane di Puglia”. Leo Wachter mi organizzò una serie di spettacoli al “Ciak” di Milano. Pubblico in tripudio. Dopo le partecipazioni di cui ho parlato, firmai per un ruolo da protagonista ne ”Il tango della gelosia” di Steno, fu Monica Vitti ad insistere per avermi. Esce anche “I fichissimi” ma prima che ciò avvenga mi fanno firmare il contratto per il film seguente “Eccezzziunale…veramente” di Carlo Vanzina. La prima di questo film a Roma fu un successo impressionante. Dopo ho girato “Viuuulentemente mia” sempre con Vanzina. In ”Sballato, gasato completamente fuso” di Steno, faccio una piccola partecipazione. Dopo Eccezzziunale e prima di “Attila, flagello di Dio” (l’unico film che mi fruttò tanti soldi), ebbi il tempo di girare “Scusa se è poco” e “Grand hotel Excelsior” altre due partecipazioni. Dopo Attila usciranno infine “Arrivano i miei” e “Il ras del quartiere”, che dovevo fare per contratto. UN INCONTRO IMPORTANTE Dopo Attila e Il ras del quartiere, ho iniziato a fare un programma sponsorizzato da Rete 4 che si chiamava “Convoy”. Era uno spettacolo montato su camion e portato nelle piazze. Il mio agente mi mandò come Road-manager un ragazzo della mia età: Maurizio Totti. Avevo bisogno di una persona di cui fidarmi: ci siamo conosciuti parlando molto. Viaggiavamo in macchina per l’Italia e così ho scoperto un uomo onesto, intelligente e ambizioso. Abbiamo fatto un piano dettagliato e attento e abbiamo cominciato più o meno da capo. Siamo ancora insieme. E’ durante questo periodo di pausa che ho accettato di fare in teatro “Don Giovanni” di Molière per la regia di Franco Morini, e proposi una situation comedy a Odeon Tv, ”Diego al 100%”. Cioé lavori che mi servivano per sopravvivere. In televisione in quel periodo ho anche fatto l’equivalente estivo di Domenica In, una trasmissione Rai che si chiamava “Italia mia”. 1985-1988 Nel 1985 è nata mia figlia Marta. Nel 1985 Pupi Avati mi volle nel film “Regalo di Natale” gli devo molto. Quel film suggellò anche il sodalizio con Maurizio Totti, che diventò non soltanto mio amico, agente e produttore, ma anche mio socio. All’inizio i soci eravamo due poi si aggiunsero Gabriele Salvatores e Paolo Rossi. Poi Paolo Rossi uscì. Siamo rimasti in tre. TEAM ABATANTUONO Siamo nella seconda metà degli anni Ottanta. Avevo già fatto Regalo di Natale e potevo dire di essere abbastanza conosciuto. Scattò l’inevitabile meccanismo delle “rivincite”. La rivincita più grande per uno che ha giocato pochissimo a pallone ma che ama il calcio come me fuquella di andare a giocare nei campi più belli davanti al pubblico e soprattutto con amici che sanno giocare bene e gli possono far fare bella figura. Decisi di sfruttare la mia popolarità e fondai il “Team Abatantuono”, una sorta di squadra inventata per divertirci tra di noi. Con Regalo di Natale mi si aprì la strada per altre produzioni. In seguito girai “Il segreto del Sahara” di Alberto Negrin, e subito dopo "Un ragazzo di Calabria" di Luigi Comencini, “Strana la Vita” e “I Cammelli” di Giuseppe Bertolucci. Per la televisione girai “Il Commissario Corso” due serie di telefilm, la prima diretta da Alberto Sironi, la seconda da Gianni Lepre. Ho fatto anche una piccola parte nel film di Pupi Avati ”Ultimo minuto” con Ugo Tognazzi. LA GRANDE AVVENTUTRA DI MARRAKESH Nell ’87 il produttore Minervini ci propose una sceneggiatura di Mazzacurati, Contarello e Monteleone. L’idea ci piacque e soprattutto mi divertì l’ipotesi di tornare a girare in Africa, negli stessi luoghi che avevo già conosciuto con il Segreto del Sahara. Con Gabriele Salvatores, Alessandro Vivarelli e altri partimmo da Milano in macchina per i sopralluoghi. E infatti forse il segreto di “Marrakesch Express” sta nel viaggio che lo ha preceduto e per assurdo, nei mezzi ridotti coi i quali l’abbiamo fatto. In sostanza il film non è altro che il racconto vero di quel viaggio. Fu un periodo indimenticabile, lo stesso accadde quando abbiamo girato “Turnè” attraversando l’Italia in macchina e “Mediterraneo” film girato interamente in una piccola isola della Grecia, Castellorizo. Tra Marrakech e Turnè partecipai al film Tv di Mario Monicelli “La moglie ingenua e il marito malato” un giorno solo di lavoro dove feci una fatica indescrivibile, non riuscivo a imparare le battute, ero troppo abituato a improvvisare. Nel 1991 ho girato “Vacanze di Natale ‘90” di Enrico Oldoini e poi l’anno successivo “Nel continente nero” di Marco Risi tutto ambientato in Kenya. Sempre nel 1992, altro film all’estero, in Messico, di Gabriele Salvatores, “Puerto Escondido” che abbiamo dovuto interrompere per qualche giorno per andare a Los Angeles dove il film Mediterraneo era in gara per l’Oscar. Abbiamo vinto come miglior film straniero. Lo stesso anno ho girato “Arriva la bufera” di Daniele Luchetti. Con Giovanni Veronesi sono stato in Tunisia per la lavorazione di “Per amore solo per amore”, e qualche mese dopo, in Ungheria, con Carlo Mazzacurati per il “Il toro”. Siamo passati in poco tempo da +40 gradi a -18 gradi. “Camerieri” di Leone Pompucci, mi ha dato l’occasione di tornare a lavorare con Paolo Villaggio e Antonio Catania. Nel film “Viva San Isidro!”, girato il Messico faccio una brevissima apparizione e molta vacanza. 1995-1996 Nel 1995 è nato il mio secondo figlio, Matteo. Con “Il barbiere di Rio” di Giovanni Veronesi, mi sono spostato in Brasile. E per “Nirvana” di Gabriele Salvatores ho dovuto ingrassare, per dar modo a Cristopher di fare bella figura. Poi ho partecipato a “Camere da letto” diretto da Simona Izzo e Riky Tognazzi. 1997-2006 Nel 1997 è nato il mio terzo figlio, Marco. Nel 1997 ho lavorato ancora con Pupi Avati nel “Testimone dello sposo”, poi due film con la regia di Neri Parenti “Paparazzi” e “Tifosi”. Girai con Francesco Calogero “Metronotte” tutto a Lucca dove vivevo con la mia famiglia. “Concorrenza sleale” di Ettore Scola lo abbiamo girato tutto a cinecittà. Con Marcello Cesena, ”Mari del sud” e poi sono ripartito con Gabriele Salvatores per Ibiza dove siamo rimasti per la lavorazione di “Amnesia”. Ho dato la voce ad un personaggio di un cartone animato: ”Momo alla conquista del tempo”. Nel 2003 ancora con Pupi Avati nel “La rivincita di Natale” il seguito di Regalo di Natale (girato 18 anni prima), dove ho incontrato i miei vecchi amici e colleghi. In “Io non ho paura” di Gabriele Salvatore faccio una piccola parte e oltre a ingrassare questa volta lavoro per tutto il tempo con del cotone i bocca per avere quell'aspetto. Con un gruppo di amici torno al Cabaret presento e faccio la direzione artistica di “Colorado cafè”, poi parto con Enrico Oldoini per il Salento dove rimango per sei mesi per le riprese de “Il giudice Mastrangelo” una serie televisiva di Mediast, l’inizio è stato molto faticoso per tutti e come sempre accade giunti alla fine c’era molta tristezza per le separazioni. L’anno dopo accetto la conduzione con la Marcuzzi di “Scherzi a parte”. Durante l’estate del 2005 lavoro alla sceneggiatura di “Eccezzziunale...veramente - capitolo secondo (me)” di Carlo Vanzina, che poi giro un po' a Milano, un po' nel Salento e un po' ad Ibiza...è stato molto divertente. Subito dopo Eccezzziunale comincio un nuovo film con Pupi Avati “La cena per farli conoscere” dove faccio la parete di un sessantenne...!?! Ho cercato di sintetizzare al massimo il racconto della mia carriera, può sembrare che fare questo mestiere sia solo piacere e divertimento. Non è così. A parte le difficoltà di interpretazione, a parte i lunghi periodi passati lontani dalla famiglia, a parte i continui spostamenti a cui è obbligata la famiglia stessa per seguirmi, a parte la frequentazione di gente tipo Ugo Conti e Gabriele Salvatores a parte la permanenza in continenti pieni di insidie (Tunisia, Kenya, Marocco, Messico, Grecia, casinò, pesca d’altura, surf, sci nautico, aragoste, coca & rum, margarita, tequila, fighe), a parte tutte queste gatte da pelare, fare cinema non è una passeggiata. 2007 Dopo “La cena per farli conoscere” (dove faccio la parte di un sessantenne!!!), da maggio a ottobre sono tornato nel Salento per girare quattro puntate de “Il giudice Mastrangelo 2”. Dalla puglia sono passato in Calabria per le riprese di “L’Abbuffata” un film di Mimmo Calopresti dove ho lavorato ancora con Gerard Depardieu. Quest’anno ho anche cominciato a girare degli Spot per “Alice” con Elina Sofia Ricci. A Maggio per il nuovo film di Carlo Vanzina, “2061” ho percorso l’Italia dal sud al nord, partendo dalla Puglia, passando per la Sardegna, Roma, Siena, Torino, Milano, Ferrara per poi finire, come tutte le strade, a Roma.

Tratto dal sito ufficiale http://www.diegoabatantuono.it

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