Biografia Boris Cyrulnik |
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Nato a Bordeaux nel 1937, da una famiglia ebraica, scampa per miracolo alla deportazione, che, invece, tocca ai suoi genitori.
Di loro non gli resterŕ nulla. Se non un ultimo sguardo, scambiato di sfuggita, quasi non vi fosse la morte ad attenderli. Raccolto da una giovane donna su un treno diretto al campo di Drancy, viene affidato ai servizi sociali. Cresce in una famiglia scelta dallo Stato, ma č costretto a pagarsi gli studi interamente da solo, visto che non vi č alcun certificato che attesti la morte dei suoi genitori e che, quindi, faccia di lui un orfano. Un orfano a tutti gli effetti. Colpa della burocrazia, il suo destino, da quel momento, č segnato. Riesce a conseguire la laurea in medicina, quindi la specializzazione in psichiatria e in psicoanalisi, finché, un bel giorno, la vita riprende a sorridergli, e non smetterŕ piů di farlo. Merito della resilienza, dice lui, cioč della capacitŕ, che ciascuno possiede, in modo e misura variabili, di crearsi una via di scampo. E di superare cosě i traumi che l?affliggono. Qualcosa di simile accade agli animali quando sopraggiunge un evento a scardinare le loro abituali certezze. Ecco che, allora, alle ignare creature spetta il compito di riorganizzarsi. E in fretta. Prima che le difficoltŕ abbiano la meglio. Tanto vale contare sulle proprie limitate risorse, trasformandole, inaspettatamente, in privilegi. Si chiama strategia del brutto anatroccolo, e ad essa Cyrulnik ha dedicato un libro, dal titolo, appunto, ?I brutti anatroccoli? (Frassinelli, 2002).
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