Biografia Antoine de Saint-Exupéry |
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Nato a Lione nel 1900 (morto nel mar Tirreno nel 1944), di famiglia aristocratica cattolica e tradizionalista, ebbe un'infanzia turbata dalla morte del padre e oppressa dalla vita di collegio. Pilota militare nel 1921, scoprì nel volo un'appassionata occasione di libertà, di autonoma ricerca di identità. Nel 1926 come pilota civile, si dedicò ad avventurosi voli intercontinentali. Ha esordito con una novella, L'aviatore (L'aviateur, 1926). Come romanziere si affermò con Corriere sud (Courrier sud, 1928) entusiastico appello al superamento del quotidiano attraverso una costante tensione morale ed emozionale. Il suo interesse per un'etica dell'azione si precisa nel successivo romanzo Volo di notte (Vol de nuit, 1931: ebbe una prefazione di A. Gide). Nel 1935 durante uno sfortunato raid New York-terra del Fuoco, ebbe ferite gravissime. Dalla lunga convalescenza nacque il romanzo Terra degli uomini (Terre des hommes, 1939), amara riflessione sulla civiltà occidentale contemporanea, alla luce di un certo misticismo: alla civiltà industriale, ai suoi sistemi politici ed ideologici, sono contrapposti i valori "eterni" del sacrificio, dell'amicizia, dell'onore. Scoppiata la guerra, si arruolò nei reparti di ricognizione. Dopo l'armistizio riparò negli Stati Uniti. Alla tragica espe rienza della disfatta francese dedicò il romanzo Pilota di guerra (Pilote de guerre, 1942) in cui emergono i motivi di una religio sità cattolica. Seguì, felicissima pausa d'abbandono fantastico, la favola Il piccolo principe (Le petit prince, 1943), illustrata dai poetici disegni dello stesso Saint-Exupéry, che si affermò subito come un classico della letteratura. Subito dopo, quasi per contrasto, uscì la drammatica Lettera a un ostaggio (Lettre à un ostage, 1944), messaggio di un esule all'amico ebreo rimasto nel la Francia occupata. Dal 1936 lavorò a una raccolta di meditazioni e pensieri, pubblicata postuma e incompiuta con il titolo Cittadella (Citadelle, 1948), a cui seguirono i Taccuini (Carnets, 1961). Nel 1943 riuscì a riprendere l'attività di pilota. Nel 1944 fu abbattuto da un aereo tedesco mentre eseguiva un volo di ricogni zione dalla Corsica alla Francia. Umanista colto e sensibile ai valori perduti della Francia prerivoluzionaria, Saint-Exupéry attuò un singolare incontro tra filosofia dell'azione e esperienza di scrittura. Dietro al mito del "poeta aviatore", alimentato da un'esistenza avventurosa e da una morte precoce, Saint-Exupéry si colloca nella tradizione dell'eroismo: da Corneille a H. de Montherlant, aperta, attraverso Nietzsche e Gide, alle nuove proposte dell'esistenzialismo.
Da Antenati
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