Biografia Anna M. Ortese |
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Anna Maria Ortese (Roma, 13 giugno 1914 – Rapallo, 9 marzo 1998) è stata una scrittrice italiana.
Anna Maria Ortese nasce a Roma nel 1914, da una famiglia modesta, durante la prima guerra mondiale con il padre al fronte, vive con la mamma, la nonna materna e i suoi cinque fratellini, prima in Puglia poi vicino Napoli a Portici infine in modo più stabile a Potenza. Il padre nel 1918 ritornato a casa ottiene una concessione e parte con tutta la famiglia per la Libia, si costruisce una casa, ma il soggiorno nella colonia italiana dura pochi anni e la famiglia, senza la nonna morta prima dell'ulteriore trasferimento, ritorna in Italia e precisamente a Napoli.
Nel gennaio del 1933 muore alla Martinìca, dove sì trovava con la sua nave, il fratello Emanuele, marinaio. La perdita dell'amato fratello le lascia un dolore cupo, uno smarrimento che la porta a scrivere poesie e dopo alcuni mesi pubblicate dalla rivista La Fiera Letteraria le valgono qualche elogio e il primo incoraggiamento a scrivere. L'anno successivo, sempre per la stessa rivista, scrive il suo primo racconto, Pellerossa, «dove è adombrato un tema fondamentale della mia vita: lo sgomento delle grandi masse umane, della civiltà senza più spazi e innocenza, dei grandi recinti dove saranno condotti gli uomini comuni».
Nel 1937 la Bompiani consigliata da Massimo Bontempelli pubblica i racconti Angelici dolori, i quali sono accolti con molto favore, ma anche con violente critiche da Falqui e Vigorelli.
Dopo quest'inizio abbastanza promettente, l'ispirazione artistica si affievolisce, la giovane Ortese incomincia a spostarsi in varie città dell'Italia settentrionale Firenze e Trieste, nel 1939 è a Venezia, dove trova un impiego come correttrice di bozze al Gazzettino.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale ritorna a Napoli, e in questa città per lei quasi magica, l'ispirazione e l'immaginazione della scrittrice trovano presto un correlativo oggettivo per manifestarsi appieno, nel primo dopoguerra collabora alla rivista Sud, diretta da Pasquale Prunas dove, tra gli altri collaborano giovani scrittori come Luigi Compagnone e Raffaele La Caprìa.
Nel 1950 pubblica il suo secondo libro di racconti, L'infanta Sepolta, e nel 1953 pubblica II mare non bagna Napoli, con il quale vince il Premio Viareggio. L'opera consta di cinque capitoli, aventi ad oggetto le squallide condizioni della Napoli del dopoguerra, caratterizzata da disperazione e senso di rovina; dal primo racconto della raccolta Un paio di occhiali, è stato tratto nel 2001 un film (regia di Carlo Damasco) presentato alla Biennale di Venezia dello stesso anno ma , è soprattutto l'ultimo prosa, II silenzio della ragione, dedicato agli scrittori napoletani, suscita in città violente opposizioni, tanto che l'Ortese avrà difficoltà a tornare a Napoli, almeno fisicamente, perché la sua mente non finirà mai di ricordare la città, come testimoniano i due libri scritti molti anni più tardi come II porto di Toledo(1975) e II Cardillo addolorato(1993). Inizia per la scrittrice un periodo molto sofferto e problematico, d'emarginazione e di strisciante ostracismo, a causa delle sue posizioni critiche nei confronti del mondo intellettuale e culturale dell'Italia dell'epoca.
In uno dei suoi trasferimenti a Milano scrive alcuni racconti che sono raccolti e pubblicati nel 1958 dalla casa editrice Laterza con il titolo Silenzio a Milano, riprende a viaggiare sia in Italia sia all'estero (Londra, Mosca ) scrivendo ottimi reportages. Nel 1963 scrive L'iguana romanzo pubblicato dalla Vallecchi due anni dopo, di nuovo a Milano nel 1967 pubblica Poveri e semplici che vince nello stesso anno il Premio Strega, libro che avrà un seguito né Il capello piumato(1979),sono gli anni della contestazione giovanile, da destra e da sinistra, tutta la cultura è sotto accusa, l'Ortese, nonostante il suo carattere individualista gli sta a cuore la comunità ma, reagisce a suo modo, rifugiandosi nei ricordi dei primi racconti, e così le ritorna alla mente l'adolescenza, la Napoli che non aveva capito o veduto, tutt'altro che letteraria o angelica. La situazione non felice della città e della famiglia, la madre impazzita, la tragica morte dei fratelli e gli eventi grandiosi e disgreganti delle guerre, portano la scrittrice a scrivere Il Porto di Toledo pubblicato nel 1975 da Rizzoli ,la prima edizione del libro per disavventure editoriali viene portata al macero , e la scrittrice con grand'ostinazione e abnegazione continuerà a lavorarci fino alla fine dei suoi giorni.
La scrittrice accentuando sempre più il suo isolamento culturale e umano si trasferisce definitivamente alla metà degli anni settanta con la sorella a Rapallo, spezza quest'isolamento trascorrendo negli ultimi anni brevi periodi a Milano, ospite dell'Adelphi,la sua nuova casa editrice, che con grande acume imprenditoriale ripubblica le vecchie opere,tra queste nel 1988 L'iguana viene tradotta in francese da Gallimard ottenendo un discreto successo anche in Francia,e durante le correzioni delle bozze per la pubblicazione dei suoi ultimi libri, con i quali torna a parlare di se Il cardillo innamorato(1993) e Alonso e i visionari (1997). La morte la coglie nella sua casa di Rapallo,il 10 marzo 1998.
Tratto da Wikipedia
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