Biografia Alfred Douglas |
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Alfred Bruce Douglas, detto "Bosie" (22 ottobre 1870 – 20 marzo 1945), ricordato soprattutto per il fatto di essere stato l'amante di Oscar Wilde, è stato anche un poeta uraniano. Nato nel Worcestershire, studiò al Winchester College e al Magdalen College di Oxford. Incontrò Oscar Wilde nel 1891 e subito iniziò una relazione con lui. Wilde fu condannato per questo a due anni di carcere e di lavori forzati e imprigionato dapprima nel carcere di Wandsworthe, successivamente in quello di Reading. Dopo la scarcerazione di Wilde i due convissero per un po' in Italia, ma Douglas abbandonò definitivamente Wilde, per paura di essere diseredato. Nel 1902, Douglas sposò la poetessa ed ereditiera Olive Eleanor Custance, dalla quale ben presto si separò (ma non vi fu divorzio). Ebbero un figlio, Raymond, che affetto da una grave forma di schizofrenia morì in una casa di cura nel 1964.
Douglas, la cui traduzione in inglese dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion nel 1919, fu tra le prime di quell'opera antisemita, negli ultimi anni della sua vita professò un Cattolicesimo di destra.
Douglas curò una rivista letteraria, "The Academy", dal 1907 al 1910. Pubblicò libri di poesia (tra cui Collected Poems [Poesie Scelte], 1919; The Complete Poems of Lord Alfred Douglas [Tutte le poesie di Lord Alfred Douglas], 1928; e Sonnets [Sonetti], 1935), alcuni dei quali sono ritenuti di buon livello; due libri sulla sua relazione con Wilde, Oscar Wilde and Myself [Oscar Wilde ed io] (1914; in realtà in larga parte scritto da T.W.H. Crosland, l'assistente redattore di "The Academy") e Oscar Wilde: A Summing Up [Oscar Wilde: un riepilogo] (1940); e un'autobiografia, The Autobiography of Lord Alfred Douglas (1931).
Fu sia querelante che imputato in molti processi per diffamazione. Nel più famoso di questi, intentato da Winston Churchill nel 1923, Douglas fu giudicato colpevole e fu condannato a sei mesi di prigione. Mentre si trovava in prigione, Douglas, riecheggiando ironicamente l'opera di Wilde De profundis, scrisse la sua maggiore opera poetica, In Excelsis, composto da 17 canti. Poiché al suo rilascio non gli venne consentito di portare con sé l'opera, dovette riscriverla a memoria.
Negli ultimi anni della sua vita Douglas, che nel 1913 aveva perso tutto, visse soprattutto dell'eredità materna. Il padre, infatti, aveva dilapidato gran parte delle sue fortune. Dopo la scoppio della Seconda guerra mondiale lasciò Londra e si rifugiò presso una coppia di amici a Lancing, nel West Sussex, dove morì nel 1945.
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