Biografia Alfred Adler |
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Alfred Adler (1870-1937)
Nasce a Vienna il 7 febbraio 1870.
La scelta della carriera medica fu precoce e probabilmente legata alle esperienze infantili; come studente non fu brillante. Nel periodo dei suoi studi universitari iniziò a manifestare interesse per il marxismo e il socialismo. Nel 1904 si convertì al protestantesimo. Iniziò la professione, dopo un periodo di frequenza presso gli ospedali, in uno studio privato nel quartiere del Prater, abitato dal ceto piccolo-borghese. Sin dall'inizio della sua professione, Adler prestò particolare attenzione alla comunicazione ed al rapporto con i pazienti.
Nel 1897 sposò Raissa Epstein, figlia di un ricco commerciante ebreo di origine russa. Il carattere della moglie, donna intelligente, combattiva, capace di sostenere idee anticonformiste, inesperta dei lavori domestici, poco curata nel vestire e di piccola statura, influenzò la visione adleriana del femminile. Ebbe da lei 4 figli, due dei quali, Alexandra e Kurt, si dedicarono alla Psicologia Individuale, fornendo, anche dopo la morte del padre, interessanti contributi.
Nel 1907 Adler conseguì la specializzazione in malattie nervose. All'interno del gruppo psicoanalitico la sua posizione di consolidò sino alla nomina, nel 1910, a Presidente. Dopo una serie di contrasti, culminati nella drammatica riunione della società tenutasi il 22 febbraio 1911, Adler presentò le dimissioni. Il motivo apparente di questa frattura fu la critica di Adler alla teoria freudiana della sessualità con l'affermazione del concetto di "protesta virile". Ma, osservando la successiva evoluzione e lo sviluppo della teoria adleriana, è verosimile ritenere che le vere cause della scissione siano da ricercarsi nelle profonde differenze tra le due scuole di pensiero e nello spostamento dell'attenzione di Adler sulla visione teleologica della meta per comprendere l'essere umano. Nel 1912 Adler presentò domanda per la libera docenza universitaria; la domanda venne respinta sulla base di motivazioni che oggi fanno sorridere: mancanza di ricerche di istologia, anatomia e fisiologia a sostegno delle conclusioni presentate.
Richiamato alle armi come ufficiale medico all'età di 44 anni, a seguito dell'esplosione della prima guerra mondiale, ebbe modo di osservare sul campo le reazioni psicopatologiche agli eventi bellici. La sconfitta dell'Austria determinò un impoverimento del paese e aggravò le tensioni sociali. Le idee politiche socialiste di Adler trovarono terreno fertile in questo contesto, consentendogli, nel 1920, di avviare in Austria le prime strutture psicopedagogiche che troveranno, ma solo molti anni dopo, numerosi seguaci in tutto il mondo.
Gli ultimi anni della sua breve vita lo videro impegnato nel lavoro di diffusione delle sue idee, che propagandava direttamente con conferenze, spaziando dai temi della psicoterapia alla criminologia e alla pedagogia. La "Conoscenza dell'uomo" del 1927 costituisce l'espressione più completa dei suoi principi teorici.
Il 28 maggio del 1937 fu stroncato da un infarto, mentre si apprestava a tenere una conferenza ad Aberdeen in Scozia. La sua morte, avvenuta all'età di soli 67 anni, pose fine all'evoluzione del suo pensiero di cui si trova l'ultima significativa testimonianza ne "Il senso della vita" del 1933.
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