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Biografia Aixa De La Cruz
Aixa De La Cruz
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Aixa de la Cruz Regúlez (Bilbao, 7 aprile 1988) è una scrittrice e drammaturga spagnola, oltre che una studiosa con un dottorato in teoria letteraria e letteratura comparata. Sin dall'infanzia ha mostrato un vivo interesse per la musica, la danza e la scrittura, passioni che hanno influenzato il suo percorso artistico e accademico. Riconosciuta come uno dei talenti precoci dell'arte spagnola, Aixa ha saputo combinare creatività e riflessione critica nelle sue opere.

A soli 18 anni è stata selezionata dalla Fondazione Antonio Gala, un'occasione che le ha permesso di scrivere il suo primo romanzo, Quando eravamo i migliori, dove esplora le fragilità dell'adolescenza, tra narcisismo e conflitti familiari e sociali. Il suo percorso accademico l'ha portata a studiare filologia inglese presso l'UNED, mentre le sue esperienze personali hanno arricchito la sua produzione letteraria. De Música Light, pubblicato nel 2009, e Animal Models (2015) sono due esempi del suo talento nel raccontare storie influenzate da esperienze reali, come la violenza quotidiana vissuta durante un periodo trascorso in Messico.

La sua scrittura non si limita ai romanzi: Aixa è autrice di racconti premiati e opere teatrali come I Don't Like Mondays, rappresentata anche in Messico. Inoltre, ha collaborato a diverse antologie internazionali e ha approfondito temi complessi come il conflitto basco nel romanzo En la Línea del Front (2017).

La sua produzione riflette una forte componente intellettuale e un interesse per l'analisi sociale, come dimostrato dalla sua tesi di dottorato sulla rappresentazione della tortura nelle serie americane post-11 settembre. Aixa non è solo una narratrice, ma anche una voce che analizza e interpreta il mondo contemporaneo, partecipando a progetti come il documentario Vida y Ficción e il volume collettivo Frankenstein Resutured.

Vissuta tra Bilbao, Madrid, Montreal e il Messico, queste città hanno lasciato un'impronta indelebile nella sua narrativa, fungendo da sfondo per molti dei suoi racconti e romanzi. Attualmente si dedica anche all'insegnamento, tenendo laboratori letterari e scrivendo una rubrica mensile su tematiche di genere per un quotidiano di Bilbao, mentre il suo lavoro accademico continua a spaziare tra narrativa e serie televisive.

Per Aixa scrivere è un atto capace di trasformare il caos dell’esperienza umana in qualcosa di significativo, un processo che consente di dare forma e senso al vissuto. Crede fermamente nel valore umanistico della scrittura, intesa come dialogo tra autore e lettore, e nella possibilità di creare un testo condiviso, in cui il lettore non si limita a ricevere ma diventa a sua volta creatore, rispondendo con la propria interpretazione.

Nel suo libro Transition, Aixa si propone di instaurare una conversazione autentica con il lettore, invitandolo a testimoniare e riflettere sulle proprie esperienze. La letteratura, per lei, è uno spazio dove scrittore e lettore si incontrano per dare vita a un dialogo profondo, capace di arricchire entrambi.

Aixa riflette anche sui grandi cambiamenti sociali degli ultimi anni. Ricorda come, agli inizi degli anni 2000, dichiararsi femminista fosse motivo di vergogna, mentre oggi è un’identità che molti rivendicano con orgoglio. Nota con entusiasmo il progresso del movimento trans, osservando come il rilassamento dei ruoli di genere abbia permesso di aprire nuove possibilità di espressione e riconoscimento. Questo cambiamento, che fino a vent’anni fa sarebbe stato impensabile, rappresenta per lei un segnale positivo verso una società più inclusiva.

Tra le letture che l’hanno maggiormente colpita di recente, cita Hermana Placer di María Folguera. Il romanzo, che affronta l’esperienza del coronavirus, l’ha profondamente impressionata per la sua capacità di restituire una consapevolezza collettiva e personale di quel periodo storico, riflettendo anche sul rapporto intimo che molti hanno ritrovato con la scrittura durante il confinamento.

Per Aixa de la Cruz, la scrittura rimane una pratica indispensabile, un mezzo per creare ponti tra persone e per trasformare l’esperienza umana in un dialogo condiviso.

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