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Biografia (suor) Lucia
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Suor Lucia Dos Santos (Suor Maria Lucia del Cuore Immacolato) Veggente di Fatima, carmelitana scalza Testimoni Aljustrel (Fatima, Portogallo), 22 marzo 1907 – Coimbra, 13 febbraio 2005 Nella plurisecolare storia delle Apparizioni della Vergine Maria, suor Lucia (come era comunemente conosciuta) è stata la veggente vissuta più a lungo; nel quasi un secolo di vita (98 anni), ella ha vissuto la sua vicenda umana e personale, come veggente dialogante con la Vergine e come suora consacrata nella clausura del Carmelo, proiettando per tutto il secolo XX, la luce di un messaggio accorato e materno di Maria, preoccupata della salvezza delle anime, specie quelle dei peccatori. Le origini, i luoghi Lucia Dos Santos era nata il 22 marzo del 1907 ad Aljustrel, frazione di Fatima in Portogallo, ultima di altre tre sorelle ed un fratello, da Antonio Dos Santos e da Maria De Jesus. La famiglia era modestissima e Lucia come tanti altri ragazzi e bambine del villaggio, portava al pascolo il piccolo gregge di pecore e capre, che costituiva l’unica ricchezza della famiglia e con lei si associavano con lo stesso compito, i piccoli cugini Francesco e Giacinta Marto, il cui genitore aveva sposato la sorella di suo padre, Olimpia Dos Santos. Nessuno dei tre ragazzi frequentava la scuola, peraltro non esistente nel villaggio; domenica 13 maggio 1917, Lucia che aveva 10 anni, Francesco di 9 anni e Giacinta di 7 anni, dopo aver assistito alla celebrazione della Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Fatima, ritornarono ad Aljustrel per condurre al pascolo i piccoli greggi e visto il bel tempo, scelsero questa volta di andare alla Cova da Iria, una grande radura a forma di anfiteatro delimitata da una collina. Le Apparizioni Mentre giocavano, verso mezzogiorno in cielo apparve un bagliore come di fulmini, preoccupati per un probabile temporale in arrivo, radunarono gli ovini e presero a scendere la collina, verso la metà del pendio, vicino ad un leccio, si ripresentò il bagliore e comparve ritta sopra il verde leccio, una Signora biancovestita, tutta luminosa emanante una luce sfolgorante, con un velo che scendeva fino ai piedi sui quali erano poggiate due rose, per cintura aveva un cordone dorato e nelle mani un rosario luccicante con la croce in argento. La Celeste Visione li tranquillizzò, “Non abbiate paura, non vi farò del male”, e qui per la prima volta Lucia Dos Santos si rivolse alla Signora chiedendo da dove venisse. Si instaurò fra la Signora e Lucia un colloquio che sarà il primo di tanti altri, che si avranno nei sei mesi consecutivi fino al 13 ottobre 1917, ultimo incontro alla Cova da Iria. In effetti tutti e tre i pastorelli veggenti vedranno la Vergine nei sei appuntamenti, ma solo Lucia la sentirà parlare e colloquierà con lei, Giacinta la vedrà e sentirà, ma non parlerà con Lei, mentre Francesco la vedrà solo, e saprà ciò che la Signora diceva, dalle due bambine. Per brevità omettiamo qui di scrivere dettagliatamente i vari colloqui, rimandando alla scheda Beata Vergine Maria di Fatima; sintetizzando invece sia il messaggio ricevuto sia gli avvenimenti che coinvolsero i tre pastorelli. La Bianca Signora, che nell’ultima apparizione dirà che è la Signora del Rosario, chiese all’umanità, parlando con Lucia, che se volevano la pace e la fine della Prima Guerra Mondiale, che imperversava in Europa fra Nazioni cristiane, occorreva fare Penitenza, recitare il Rosario, riparare alle offese che i peccatori arrecavano al suo divin Figlio Gesù. Inoltre chiese la consacrazione al suo Cuore Immacolato della Russia in preda all’ateismo, la costruzione di una cappella in suo onore nel luogo delle Apparizioni; invitò a pregare molto e fare dei sacrifici per i poveri peccatori, “molti dei quali vanno all’inferno perché non c’è nessuno che si curi di pregare e di fare sacrifici per loro”. Intanto i tre pastorelli erano oggetto d’incredulità, scherno dei concittadini, opposizione da parte delle autorità civili anticlericali, per cui finirono anche in carcere a scopo intimidatorio, saltando per questo l’appuntamento del 13 agosto con la Signora. Fu ancora Lucia ha chiedere nella terza apparizione del 13 luglio, che la Signora desse un segno miracoloso, che facesse credere tutti sulla sua presenza e a lei la Vergine promise un prodigio il 13 ottobre. La folla ormai era enorme ad ogni appuntamento, e nell’incontro di ottobre, c’erano sulle 70.000 persone in preghiera e in attesa dell’evento promesso, che si verificò al termine del colloquio fra la Vergine e Lucia; tutti poterono vedere il sole, sbucato improvvisamente in una giornata di pioggia persistente, mettersi a fare movimenti innaturali, tremava, si muoveva sembrando precipitare, i testimoni dissero, “che cominciò a ballare”, al termine, gli stupiti e terrorizzati pellegrini, si ritrovarono gli abiti bagnati dalla pioggia incessante, perfettamente asciutti. I veggenti Francesco e Giacinta dopo il ciclo di apparizioni La Madonna aveva detto a Lucia che Francesco e Giacinta sarebbero presto andati in cielo, mentre Lucia sarebbe rimasta ancora nel mondo per farLa conoscere ed amare, diffondendo la devozione al suo Cuore Immacolato. In quegli anni, successivi alla catastrofe della Prima Guerra Mondiale, imperversò in gran parte dell’Europa, la terribile epidemia di febbri influenzali detta ‘la spagnola’, che fece innumerevoli vittime; e la malattia colpì anche i due fratellini Marto. Francesco morì il 4 aprile 1919 a quasi 11 anni nella casa paterna di Aljustrel; molto sensibile e contemplativo aveva trascorso i 17 mesi dalle apparizioni orientando la sua spiritualità e penitenza a “consolare il Signore”. I suoi resti mortali rimasero nel cimitero parrocchiale di Fatima fino al 13 marzo 1952, quando furono traslati nella Basilica della Cova da Iria, nella Cappella al lato destro dell’altare maggiore. Giacinta Marto sopravvissuta al primo attacco dell’epidemia, subì i postumi con una dolorosa malattia che sopportò offrendo tutte le sue sofferenze per la conversione dei peccatori, per la pace nel mondo e per il Santo Padre “che dovrà soffrire molto”. Morì il 20 febbraio 1920 nell’ospedale ‘D. Estefânia’ di Lisbona a quasi 10 anni; la sua salma inizialmente tumulata nella tomba di famiglia del barone Alvalázere a Ourém, fu trasportata il 12 settembre 1935 al cimitero di Fatima, vicino alla tomba del fratello Francisco e da lì il 1° maggio 1951, traslata nella Basilica di Cova da Iria nella Cappella al lato sinistro dell’altare maggiore. Il processo di beatificazione dei veggenti di Fatima, Francesco e Giacinta Marto, fu introdotto nel 1952 e si concluse nel 1979. Il 13 maggio 1989 furono dichiarati ‘venerabili’ e il 13 maggio 2000 papa Giovanni Paolo II li proclamò Beati proprio a Fatima, con la celebrazione liturgica fissata al 4 aprile per Francesco e al 20 febbraio per Giacinta. L’itinerario di vita di Lucia Lucia Dos Santos o De Jesus, dal cognome materno come si usa nei Paesi Iberici, restò ad Aljustrel fino al 17 giugno 1921, quando partì per Oporto, dove fu ricevuta come alunna interna nel Collegio delle Suore Dorotee a Vilar alla periferia della città. Il 24 ottobre 1925 entrò a far parte dell’Istituto di Santa Dorotea, mentre contemporaneamente fu ammessa come postulante nel convento della stessa Congregazione a Tuy in Spagna, vicino alla frontiera portoghese. Il 2 ottobre 1928 pronunciò i suoi primi voti come sorella conversa, prendendo il nome di religiosa di suor Maria Lucia dell’Addolorata. Dopo sei anni, il 3 ottobre 1934 pronunciò i voti perpetui. In occasione della rivoluzione comunista in Spagna, sfociata nella sanguinosissima Guerra Civile (1936-1939) con migliaia di sacerdoti e religiosi massacrati, per ragioni di sicurezza venne trasferita nel Collegio di Sardão, a Vila Nova de Gaia, dove rimase per qualche tempo. Il 20 maggio 1946, suor Lucia poté rivedere il luogo delle apparizioni, andando alla Cova da Iria e nei luoghi delle precedenti visioni, che diremo appresso. Il 25 marzo 1948, suor Lucia lasciò l’Istituto di Santa Dorotea e a 41 anni, entrò nel Carmelo di San Giuseppe a Coimbra con il nome di suor Maria Lucia del Cuore Immacolato; la scelta di un Ordine di clausura fu approvata dal vescovo di Coimbra e da papa Pio XII, perché si rendeva necessario preservarla dal gran numero di visite anche curiose, che la tormentavano e per farla ritrovare tranquillità e spazio per la meditazione e la crescita della sua vita spirituale. Il 13 maggio 1949, suor Lucia vestì l’abito di S. Teresa e il 31 maggio 1949 fece la professione come carmelitana scalza; ritornò poi a Fatima diverse volte, il 13 maggio 1967, incontrando papa Paolo VI; nel 1981 per dirigere nel Carmelo, un lavoro di pittura sulle apparizioni di Fatima, ancora il 13 maggio 1982 quando incontrò per la prima volta papa Giovanni Paolo II, incontro che si ripeté il 13 maggio 1991 quando il papa si recò a Fatima una seconda volta, nel decimo anniversario dell’attentato e il 13 maggio 2000 per la beatificazione dei due suoi cugini. È vissuta nel Carmelo di Coimbra, appartata e silenziosa per ben 57 anni, rispondendo solo alle richieste di chiarimenti e precisazioni del vescovo e dei papi, ed è morta a 98 anni il 13 febbraio 2005. Dopo un anno, il 19 febbraio 2006, la sua salma è stata trasferita con grande partecipazione di popolo, nella Basilica della Vergine di Fatima, accanto agli altri due veggenti, i Beati Francesco e Giacinta Marto. Autore: Antonio Borrelli

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