Siamo a Roma, molti anni fa, un giorno di aprile del 1937. Ci troviamo in un luogo che potrebbe assomigliare a una vecchia biblioteca o magari alla camera di un malato: il posto in cui un ragazzo diciassettenne, ironico, malinconico e sognatore, va a incontrare un signore di quarantasei anni che le prove della vita hanno ferito. Questo testo la felice evocazione di due grandi figure della nostra Storia culturale e politica, Gianni Rodari e Antonio Gramsci, chiamate sulla scena dalle pagine di una scrittura teatrale documentata, profonda e commossa. |