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Recensione Giordano b. Guerri Povera santa povero assassino
Giordano b. Guerri Povera santa povero assassino
La Bompiani ha il grande merito di aver pubblicato una nuova ed aggiornata versione di questo stupendo saggio giornalistico e storico di Giordano Bruno Guerri.
Un lavoro molto discusso ai suoi tempi (era stato pubblicato all'inizio del 1985 da Mondadori) ed era stato seguito (caso più unico che raro) da una commissione d'indagine da parte della alte sfere vaticane. Il libro è scandito "in risposta" a quella commissione, che secondo il Guerri, si sofferma su fatti che non variano di molto la storia.
Senza entrare nel merito della polemica passata, e volendo leggere il libro con una certa onestà intellettuale, cercando di privarsi dei pregiudizi intellettuali che qualcuno può aver legittimamente coltivato nella propria vita, il racconto rimane scandito da un ritmo sublime.
L'autore, trasporta senza forzare le interpretazioni, il lettore in una zona d'ombra della nostra storia; In quel fine ottocento che suona tanto romantico ma che in realtà, almeno per una larga fascia di popolazione, povera e rurale, era un periodo di grandi sofferenze e privazioni. Ancora di più, entra nel profondo della realtà di una eterna e difficile bonifica dell'Agro pontino. Con grande capacità di inserire fatti, apparentemente innocui nello scorrere del suo racconto e che poi saranno utili come nozione al lettore per farsi una opinione basata su fatti razionali. Tutto questo per raccontare la storia della vita, il martirio e la successiva beatificazione di Santa Maria Goretti. Una storia dove per gran parte non sono le bugie a dover essere smascherate. Ma le omissioni alla verità che gridano vendetta. Le tesi del Guerri (ampiamente riportate a fine libro) si basano sui documenti, gli interrogatori dei processi penali e canonici, su fatti storici, ricerche ed interviste. Un grandissimo lavoro di ricerca che si sviluppa attorno ad una storia apparentemente noiosa, etera e di difficile comprensione. Ma gli interessi e i giochi di potere che hanno gravitato intorno alla povera e sfortunata contadina, toccano il cuore per la loro spietata e prosaica realtà.
Bisogna essere preparati ad un viaggio duro, a volte perfino brutale per intraprendere il cammino che porta al nocciolo della tesi di questo libro.
Bisogna essere preparati ad imparare, a sentire (grazie anche alle grandissimi doti dello scrittore) la vita e la storia che viene proposta. E' un libro che smuove e commuove l'animo di chi lo legge e con qualsiasi ottica lo si veda. Da scartare l'ipotesi che si tratti di un attacco deliberato e idealizzato contro la Chiesa (almeno questa è la mia opinione).
Un libro che ha il merito di "arricchire" culturalmente chi lo legge. Questo, se non altro, è già di per sè un grande merito.
Il Guerri tiene sempre alto il livello dell'interesse, tracciando sempre la rotta che porta alla ricerca della verità di un fatto di cronaca che si è trasformato in un evento religioso. Anche nelle più larghe digressioni, appare chiaro che il suo intento è quello di mettere il lettore nell'animo dei protagonisti della vicenda.
Un atto d'amore alla verità. Un libro bellissimo, una storia terribile, di sfruttamento, di fame, d'ignoranza e di prevaricazione, di poteri immensi, e spesso crudeli. Ma è anche uno spaccato, limpido, di un periodo storico "confuso" del nostro paese (dalla fine dell'ottocento, fino alla beatificazione avvenuta nel dopoguerra) e una verità che anche se si presenta con due facce, come sempre ne ha una sola. Al lettore, il giudizio.
Resta da capire una cosa. Come si deve sentire l'autore di questo libro straordinario, ad essere ri-pubblicato dalla Bompiani dopo che il Guerri aveva definito la sua collana di classici "la peggiore raccolta di classici in Italia"? A quanto pare, la legge del contrappasso (in questo caso per antitesi, visto che viene comunque pubblicato, ma da una casa editoriale "aspramente" criticata dall'autore) colpisce anche i bravi scrittori del nostro tempo.
Ivan Eotvos, anche detto Leon8oo3
Di Leon8oo3
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