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Recensione Francesco Gungui

Francesco Gungui

Nel catalogo c'è tutto.

Francesco Gungui Nel catalogo c'è tutto.
Francesco Gungui Nel catalogo c'è tutto.

E’ fresco di pubblicazione questo spassoso libretto che narra le vicende tragicomiche di un qualsiasi giovane single – o meno giovane – come specifica l’autore che di anni ne ha 28, quando si cimenta ad andare a vivere da solo, ovviamente, cercando anche di mantenersi da solo. Chiarisce che il single non è detto che sia solo il 19enne universitario fuori sede, ma potrebbe essere il neolaureato rampante con una sfilza di master nel curriculum ma alle prese con lavori precari e quindi squattrinato, oppure il cinquantenne fresco di separazione con lo stipendio ridotto all’osso causa assegni di mantenimento,o la coppia ex single in attesa di diventare adulta, cioè alle soglie dei quarant’anni.

Il sottotitolo anticipa simpaticamente al lettore il contenuto “per chi va o torna a vivere da solo”.
Il libro è scritto come una sorta di manuale , un catalogo appunto, dei problemi che ci si deve aspettare quando si decide, o ci si trova costretti dai casi della vita, a cercar casa con pochi soldi in tasca. Il primo capitolo si apre con “cercasi casa disperatamente “ da parte di un protagonista di primo pelo, che vede ben presto smorzati i gagliardi entusiasmi di fronte alle difficoltà, quasi insormontabili di trovare una casa che non sia una topaia, che non abbia un affitto spropositato, che non emani svariati odori tra i più nauseabondi, che abbia dei coinquilini decentemente accettabili. Nella fase di transizione, va perfino a vivere in ostello, dove scoprirà gente che ci vive fissa per essere liberi da bollette, rate, luce, gas, ici e altro.
Lo stile umoristico è molto godibile, fresco e veloce fin dalle prime pagine. Il lettore si riconosce nelle piccole vicende quotidiane, nelle lungaggini delle tabelle obbligate in internet se si vuole inserire un qualsivoglia annuncio di ricerca di qualunque tipo, nelle costanti e ripetute delusioni di fronte agli ostacoli che la realtà riserva dietro l’angolo. Il giovane autore sa condurre chi legge con un tale humor da rendere possibili le situazioni più assurde.

Non solo di case si parla, ma di peripezie lavorative , di conti mensili risicati dalle rate di mutui “atipici”o “bamboccioni” causa lavori precari, di spese al supermercato e di cassiere psicologhe, di incomprensibili colloqui di assunzione collettivi. E se vi sognate di mettervi in proprio con qualche lavoretto a progetto, dietro l’angolo c’è il vostro“primo commercialista”pronto ad aiutarvi…..con una parcella a peso d’oro.

Tra i capitoli più spassosi c’è l’elenco ragionato degli sbattimenti di chi vive da solo, tra i quali il rimpianto del frigorifero materno e dei suoi alimenti, l’organizzazione delle pulizie con i coinquilini con la casa che comunque diventa una fogna, le riunioni condominiali. Passando per il capitolo dell’Uomo fai da te, che tradotto significa: come collegare i fili di una lampada (prendendo la scossa), come fare la spesa al supermercato, come fare il porno imbianchino. Da non dimenticare “il decalogo del balconiere”, in luogo del giardiniere, visto che il giardino non c’è .
Ma se volete davvero tenervi la pancia, andatevi a leggere il capitolo sulla tipologia dei coinquilini e scoprirete che potrete incappare :
- nel supergiovane, che continua a fare feste tutte le sere e vi porta in casa tutti quelli dell’Erasmus. Dormire è un optional anche per voi;
- nell’eterno laureando, che ha un lavoro part time e non ricorda nemmeno più a cosa si era iscritto. Però ogni tanto va a parlare della tesi col professore;
- nell’hashishomane: che fuma canne dal mattino alla sera ma sembra che non gli facciano effetto;
Poi potreste convivere con il viziato, che a casa dei suoi aveva la domestica ed era riverito e servito e pretende ancora che sia così, con il playstationdipendente – sta su per tutta la notte con o senza amici; col trentenne che si veste da liceale, con quello che ha il cane che poi è diventato il Cane della Casa. “Un a volta ha bevuto una birra e ha abbaiato per tutta la notte”.
“E’ il magico mondo dei coinquilini –scrive Gungui – è pieno di sorprese e, anche se non volete ammetterlo, anche voi appartenete a una di queste categorie”. A voi scoprire quale.

A proposito. Sapete cos’è un loft? Un appartamento dove hanno buttato giù le pareti. Lo stesso un open space. E per non lasciarsi infinocchiare dagli agenti immobiliari , l’autore ha tradotto nel suo personale catalogo le inserzioni standard. Così non ci si monta la testa. Cosa vuol dire “cucina a vista”? Senza cucina. Piano alto? Non aspettarsi mai oltre un secondo piano. E il pomposo “terrazzo”? Macché è un semplice balconcino. Lo stesso dicasi “da ristrutturare”, traduci da ricostruire. Per non parlare delle “finiture di pregio”: hanno solo cambiato gli infissi.

E’ il caso di dire: buona lettura!

Di Paola Federici

Di federa

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