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Recensione Marco Travaglio Con "La Scomparsa dei fatti"(IL SAGGIATORE Ed.), Marco Travaglio, personaggio scomodo della critica socio-economico-politica nazionale, dettaglia e ci relaziona minuziosamente su di un vasto "range" di avvenimenti, date e luoghi con riferimento ad illustri personaggi che hanno costellato di misfatti e furbate clamorose e dato impronta al panorama politico, giudiziario ed economico di questi ultimi anni. Il tutto ovviamente, sfociato inevitabilmente in maniera tragicomica sulle nostre reti televisivo-editoriali nazionali. Travaglio, con ammirabile sfrontatezza, scientifica razionalità e con un lavorìo di ricerca non indifferente ha saputo mettere a nudo con una facilità ed una spietatezza disarmante, quanto e come, attraverso la menzogna metodica e l'occultamento sistematico delle notizie, il nostro sistema popolar-informativo sia colluso con il "modus operandi" di certi loschi figuri di blasonata nomea. Impossibile non trattenere uno spontaneo moto di rabbia che sopravviene man mano che si procede nella lettura, derivato dalla graduale presa di coscienza da parte del lettore, per quest'arte del "burattinaggio" nella quale suo malgrado è stato (ed è) ignaramente e subdolamente coinvolto come spettatore pagante. Quasi inutile a questo punto, consigliare non solo la lettura de La scomparsa dei fatti, ma anche la sua diffusione capillare come opera di alto valore civile di un autore come Travaglio che è ormai paladino audace e portavoce indiscusso di tutti coloro che non accettano e non amano essere reiteratamente presi per i fondelli da chi, in veste di "puparo", muove le fila di tutto il sistema in questo balletto da avvilente avanspettacolo di mussoliniana vaga memoria. Di Antonello Ostrogoto
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