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Recensione Francesco Vidotto Signore delle Cime
Recensione di Filippo Zolletti
Ho deciso di scrivere questa storia che narra di uomini e di spiriti, di curiosità e di saggezza, di riflessione e meditazione, di domande e risposte, non tanto per il puro piacere di raccontare, quanto per descrivere un mondo nascosto e timido che ho avuto la fortuna di conoscere di persona durante una giornata come tante altre. Mi ha aperto le porte ad una nuova dimensione di valori e credenze
assopite che d’un tratto hanno ripreso a respirare vivacemente.
Il mio racconto non tratta di folletti o gnomi o nani che sovente si possono incontrare di sfuggita nei luoghi poco frequentati dagli uomini: di questi avrebbe dovuto scrivere il vecchio Toni prima di passare a miglior vita. Essendo un boscaiolo Cadorino dei più veri infatti, ai tempi in cui la scure percuoteva i vecchi tronchi prima di essere sostituita dalla motosega, trascorreva molto tempo solo e silenzioso tra rami e cortecce e di queste strane figure ne aveva viste un bel po’. Il mio racconto tratta invece del padre di tutte quante le creature. Di un essere, o meglio di uno spirito, che era presente fin da quando il primo germoglio sbocciò, e che purtroppo, oggigiorno vede troppo spesso i suoi figli calpestati e maltrattati.
Così inizia Signore delle cime di Francesco Vidotto, giovane scrittore di origini Cadorine, grande appassionato di montagna, che ci prende per mano e ci porta in un mondo di riflessione, al confine tra la vita sensibile e l'eternità, dove la sottile linea di demarcazione scompare e tutto sembra essere meraviglia.
Sono poco comuni i libri di narrativa di montagna che non siano autoreferenziali, racconti di un'impresa, di una scalata, di qualche spedizione, argomenti belli e spesso molto appassionati, ma non invenzioni della mente, racconti che vengono dall'immaginazione, dalla visione spirituale, dalla vita stessa e questo ne è un ottimo esempio.
L'autore ha uno stile appassionante che riesce immediatamente a coinvolgere il lettore, lo lega alla sedia e gli impone di proseguire nella lettura; la vicenda si dipana senza che le conclusioni possano essere nememno immaginate, attraverso una serie continua di colpi di scena e di cambiamenti di scenario.
Il protagonista, Maurizio, giovane in carriera, a seguito di un tremendo incidente, banale nel suo accadere, si trova ad essere proiettato nei meandri della propria vita, ai confini con la morte, obbligato a dover ricuperare un'umanità persa in partenza e mai posseduta, il Signore delle cime lo cura nel corpo e soprattutto nell'anima, lo rende pronto a riprendere la vita in un modo finalmente dignitoso.
Lo stile di Vidotto è semplice, ma appassionante, spoglio come certe pareti dolomitiche, ma ricco di segreti e di bellezza che deve essere scoperta e conquistata, quest'opera pensiamo che meriti proprio di essere letta e ve la consigliamo senza riserve.
Di Dunnebuggy
Di dunnebuggy
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