Biografia Enzo D'alo |
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Enzo D’Alò è una figura insolita nel panorama cinematografico italiano, visto che è uno dei pochissimi professionisti del mondo dell’animazione a livello europeo: un autore che si è saputo imporre all’attenzione del pubblico grazie a lavori di indubbia ed elevata sensibilità narrativa e qualità artistica.
Musicista di Jazz (suona il sassofono ed il flauto traverso), D’Alò nasce a Napoli nel 1953 e, trasferitosi a Torino, inizia a lavorare quasi per caso nel mondo dell’animazione, entrando nel 1979 a far parte di un laboratorio cinematografico, dove lavora a diversi programmi di sperimentazione audiovisiva. La sua preparazione musicale gli consente di curare in modo particolare le colonne sonore dei suoi film.
Dopo diversi anni di studio e pratica nel campo dell’animazione, dal 1983 in poi lavora come regista, sceneggiatore e musicista realizzando diversi cortometraggi con un gruppo di bambini ed alcuni cartoni animati di informazione didattica. In seguito si specializza nell'animazione e firma numerose sigle televisive, curando anche l’animazione del videoclip “900” (1992) del musicista Paolo Conte.
Tra i suoi lavori per la televisione figurano i cartoni animati “Kamillo Kromo” del 1993 e “La Pimpa: le nuove avventure”, serie del 1997 incentrata sul celebre personaggio del settimanale a fumetti “Il Corriere dei Piccoli”. Nel 1996 esordisce al cinema con il suo primo lungometraggio, “La Freccia Azzurra”, vincitore di due Nastri d'Argento, un David di Donatello per le musiche (composte da Paolo Conte) e di un Oscar Home Video. Due anni dopo realizza “La Gabbianella ed il Gatto”, film tratto da una favola di Luis Sepulveda e con le musiche di David Rhodes dell'etichetta Real Word di Peter Gabriel. Il film è un grosso successo sia di pubblico che di critica, con oltre un milione e mezzo di spettatori e circa undici milioni di euro d'incasso in Italia, successo ottenuto poi anche i molti altri paesi come la Francia e Spagna, vincendo un Nastro d'Argento, un David di Donatello ed il Premio del Pubblico al Festival di Montreal del 1999. A Natale 2001 viene distribuito la sua terza opera, “Momo alla conquista del tempo”, adattamento della famosa opera di Michael Ende (autore anche de “La Storia Infinita”), con le musiche di Gianna Nannini, mentre nel 2003 arriva il suo quarto e finora ultimo lungometraggio: la favola natalizia “Opopomoz” ambientata in un presepe napoletano e con la colonna sonora firmata da Pino Daniele e canzoni di Gegé Telesforo e Dede Bridgewoter.
In ogni suo progetto D’Alò cura l’aspetto totale dell’opera: sceneggiatura, regia, animazione insieme al suo staff e, spesso, anche la colonna sonora.
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