Adolf Kolmar è un giovane sensibile, emotivamente e psichicamente instabile. La sua storia comincia nel 1910 a Mühlbach nell'Hallertau in mezzo alle colline coperte di luppolo. Adolf non è un ragazzo facile: soffre di crisi di soffocamento, è gracile e finisce con il coltivare un mondo interiore e un isolamento che fanno a pugni con la franca irruenza del fratello Franz e con il solerte entusiasmo dell'amico Max. Le cose si fanno ancora più complicate quando comincia a soffrire di allucinazioni: è il Male (fantasmi, voci, apparizioni) che lo tiene all'erta, ed è un Male che, con l'avvento del nazismo, viene sempre più a coincidere con il lucido presagio di una tragedia di proporzioni immani. |