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I fatti salienti di un secolo
----------------------------- Ci si potrebbe chiedere se vale la pena di comprare questo libro, visto che la storia del Novecento stata oggetto di una miriade di pubblicazioni e che di questo secolo si sa quindi molto, anche se non tutto. Aggiungo poi che non pochi di noi sono stati testimoni di eventi che hanno caratterizzato il periodo e che quindi parrebbe un non senso andarseli a rileggere. Tuttavia, a parte che una serena rinfrescata della memoria sempre opportuna, questo testo di Matteo Collura presenta caratteristiche tali da renderlo un unicum nel panorama della saggistica storica. Innanzi tutto lautore non interpreta gli eventi, ma li narra, con una capacit linguistica e letteraria che in genere gli storici non posseggono, e quindi la lettura risulta particolarmente piacevole e per nulla affaticante. Inoltre, pur nella corposit del testo (420 pagine), Collura non ha la pretesa di scrivere tutto dellintero secolo, ma molto opportunamente si limitato a quei fatti che ha ritenuto salienti e peculiari, fatti che hanno caratterizzato la vita del nostro paese e le cui conseguenze si sono trascinate nel tempo, fino ai giorni nostri, perch nulla staccato e del tutto autonomo, ma si inserisce in un ciclo in cui si determina anche il futuro. E di eventi siffatti ce ne sono tantissimi, a volte solo caratteristici del nostro paese, altri invece inseriti in un contesto internazionale che determina levoluzione dellumanit. Corredati da ampi riferimenti bibliografici, con le fonti riportate a fine opera, c quindi la possibilit di fare una lunga, piacevole e istruttiva cavalcata dagli inizi del XX secolo fino al suo termine. Poich si tratta di fatti importanti, almeno secondo lautore, ma ritenuti tali anche dagli storici, ci sono tanti capitoli, ognuno con il suo evento, con come accaduto, un resoconto quasi giornalistico, ma senza la pretesa di influenzare il lettore con un giudizio o comunque con unopinione. Per quanto siano tutti di estremo interesse, ne ho trovato alcuni particolarmente riusciti e meritevoli di maggiore attenzione. In Tre spari a Monza aprono il secolo si riporta lassassinio, da parte dellanarchico Bresci, del re Umberto I, il cosiddetto Re buono, secondo un vezzo di casa Savoia di farsi attribuire qualit opposte alla realt; infatti non dimentichiamo che questo monarca di grande bont fu quello che diede ordine al generale Bava Beccaris di sparare sulla folla (uomini, donne e bambini) che pacificamente a Milano manifestava per avere migliori condizioni di vita. Tripoli bel suol damore parla invece dellinizio della nostra avventura coloniale nel mar Mediterraneo, con arguzia e anche mettendo bene in evidenza la tradizionale scarsa preparazione dellesercito italiano, una costante che si ripeter anche in seguito, con conseguenze ben pi gravi. E che dire di O Roma o morte, viaggiando in vagone letto a proposito della marcia su Roma? A conti fatti fu una marcetta, una rivoluzione da operetta ed ebbe successo grazie a un re che si dimostr sempre incapace di governare una nazione. La conferma di questa nullit politica si riscontra soprattutto in Otto settembre, larmistizio degli inganni, un fatto vergognoso, pi che per il tradimento perpetrato nei confronti dellalleato germanico, per quello molto pi grave ordito a danno degli italiani, lasciati soli, senza direttive, in balia della assai presumibile reazione tedesca, da un re e da una corte in una ignobile fuga. Il popolo, una volta tanto, non dimentic e si vendic in occasione del referendum Monarchia-Repubblica, evento oggetto di un capitolo che riesce perfettamente a ricreare quellepoca, nei difficili anni del dopo guerra, fra sofferenze e speranze. Altro articolo di grande rilievo lavvento della televisione che cos profondamente modificher le abitudini di vita degli italiani e questo grazie a una trasmissione che stregava. Fu Lascia o raddoppia, presentata e condotta dallindimenticabile Mike Bongiorno, che entr nelle case, nei bar, nei cinema e una volta ogni settimana riusc per una sera a riunificare gli italiani, anche quelli poco colti, spesso addirittura analfabeti, grazie s alla formula del quiz, ma anche alla personalit di molti concorrenti, come Degoli, Marianini, ecc.. E poi ci sono i tristi anni di piombo, dallattentato a Piazza Fontana, di cui Collura scrive in modo cos convincente da avvertire un brivido lungo la schiena nel leggere di tante vittime innocenti. Se per la morte di Pasolini c un resoconto puntuale, ma pietoso, uno dei pezzi forti riguarda il sequestro e lassassinio di Aldo Moro. Il capitolo intitolato Laffaire moro, come lomonimo libro di Leonardo Sciascia, di cui Collura grande estimatore. Da potente capo politico, nel trascorrere dei giorni, lo statista piano piano diventa uomo, con le sue paure, con le sue invocazioni e infine con la rassegnazione di chi sa che il suo destino sta per compiersi. un articolo non di grande, ma di grandissimo valore, in cui Collura si superato, con un ritratto guidato da una virt ormai rara: la piet. Dalla tragica fine di Falcone e Borsellino si passa alla famosa Tangentopoli; siamo alla fine del secolo, un secolo travagliato, con lItalia coinvolta in due guerre mondiali, con il periodo fulgido della Resistenza, con una pace lunga e speriamo infinita, contraddistinta per da fatti di sangue, da manovre eversive, da scandali in cui la politica protagonista, in un lento declino del paese, di cui noi italiani siamo vittime, ma anche artefici. Eppure per molti lItalia ancora un faro di speranza e infatti il libro non poteva che concludersi con Un tragico miraggio per i disperati del Terzo Mondo. Nel secolo agli sgoccioli si manifestano le grandi migrazioni, con disperati che fuggono dalla guerra e dalla fame su barconi e su zattere, non di rado naufragando, diretti in Italia, vista come unoasi nel deserto della disperazione. Il fenomeno, come ben sappiamo, continua anche oggi e se prima si trattava di albanesi, ora invece sono africani, ma la provenienza non conta, n il colore della pelle: sono uomini, donne e bambini che cercano la vita. Mi pare quasi superfluo aggiungere che Novecento ampiamente meritevole di essere letto. Renzo.Montagnoli
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