Tonino Guerra e Platone, il maestro Manzi e Baden-Powel1, don Lorenzo Milani e Gianni Rodari. E poi le tante esperienze di scuola creativa che incontrava nei suoi viaggi. Gianfranco Zavalloni ha insegnato ispirandosi a questi maestri di vita e di pensiero. Ma al contempo ha dimostrato in concreto che possibile fare scuola in un modo altro, basato sull'attenzione ai tempi degli alunni, condito con la manualit di chi lavora la terra, attingendo alla sapienza del gioco e facendo vivere agli studenti la propria citt come fonte di continue scoperte. E cosi nella scuola di Zavalloni si cura la bella scrittura, si costruiscono colorati aquiloni, si lavora nell'orto, si dialoga con gli anziani, addirittura gli insegnanti viaggiano per aggiornarsi. E un proverbio ispira ogni lezione: Chi ascolta dimentica, chi vede ricorda, chi fa impara. Gianfranco Zavalloni ci accompagna in un nuovo, affascinante percorso: scoprire che l'avventura dell'imparare ancora pi bella quando insegnanti e alunni la vivono insieme, con lentezza e semplicit. |