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Tenebre su tenebre. Quando Dio si vergogna degli uomini e gli uomini si vergognano di Dio (Saggi)


Ferdinando Camon Libri


"Cominciamo a pensare quando sentiamo la ragione sragionare", scrive Ferdinando Camon. Coerente con la sua provocazione, ci aiuta a sragionare, ovvero a ragionare guardando le cose del mondo come attraverso un cannocchiale: la sua è una lente che permette di cogliere, oltre il brusio della cronaca, certe onde lunghe che sommuovono nel profondo tanto la realtà quanto noi stessi. La memoria della civiltà contadina e la percezione del mutamento, la scrittura e la psicoanalisi, la famiglia e il sesso, la religione e la religiosità, il corpo e la biologia, la guerra e la morte, il denaro e il potere, la solitudine e i popoli: sono questi gli aspetti dell'esperienza su cui Camon s'accanisce, e al tempo stesso gli strumenti con cui misura il mondo. O, per meglio dire, gli strumenti con cui lo soppesa, in tutta la sua feroce insensatezza. Così, pagina dopo pagina, s'inscrive una diagnosi impietosa del nostro tempo e delle sue perversioni, in un libro di lotta che turba e ferisce.
 
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Unanalisi impietosa
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Nel 2006 Ferdinando Camon ha riunito in un volume (Tenebre su tenebre) una serie di pensieri, ragionamenti, meditazioni, ricordi, scritti nel corso di circa tre lustri in concomitanza con i fatti pi eclatanti della storia e della cronaca, come guerre, encicliche, omicidi, suicidi, fenomeni sociali di vario genere, tutti eventi che, senza che magari che ne accorgiamo, incidono in modo determinante sulla nostra vita.
Ormai dovrei essere abituato alloriginalit delle opere di questo autore, mai ripetitivo, e in grado di affrontare qualsiasi tema a 360; eppure questo Tenebre su tenebre mi ha stupito, con questa lunga serie di riflessioni su aspetti diversi, ma in ununica ottica: quella di rappresentare i controsensi di una societ apparentemente felice, ma che va di giorno in giorno degradando. E il quadro che ne esce per certi aspetti disarmante, perch non lascia scampo, perch non resta un barlume di speranza a che questa decadenza possa arrestarsi, o comunque rallentare.
Tengo a precisare che Camon non linguaribile pessimista che da un aspetto, magari anche marginale, trae, per estensione, conclusioni apocalittiche; no, nel leggere questi pensieri, che a volte possono anche indisporre perch ci toccano direttamente, nascono altre riflessioni che finiscono con il pervenire, al termine del libro, a un unico giudizio sul futuro di questa povera umanit, tesa a percorrere una discesa senza freni e comunque nel pi totale disinteresse per la propria sorte.
Ora parlare diffusamente di tutte queste ponderazioni pressoch impossibile, perch il libro consta di 368 pagine, dove sono numerosissimi i fatti su cui lautore ha ragionato e pertanto mi limiter ad accennare solo ad alcuni, a quelli che, a mio parere, possono meglio dare unidea dei contenuti di questo volume.
Comunque non sfuggito nulla dei piccoli e grandi temi, o problemi, che caratterizzano la nostra societ. A volte le riflessioni hanno imposto un discorso piuttosto lungo, altre, pi spesso, si formalizzano in poche righe, una vera e propria fucilata che ci richiama alla realt di situazioni e di fatti che abbiamo affrontato in modo superficiale, e frequentemente sulla base di preconcetti, che diamo come verit assolute, e invece sono delle falsit di comodo su cui costruire castelli che, per linfondatezza delle loro stesse basi, prima o poi finiranno per crollare su di noi.
In unepoca come la nostra, caratterizzata da grandi spostamenti di esseri umani dalle aree misere della terra alle nostre, in cui il benessere ancora palpabile nonostante la crisi, non poteva cos mancare unattenzione per il fenomeno delle migrazioni ed ecco allora alcune meditazioni, fra le quali Verme mi sembra che pi di ogni altra valga a spiegare la nostra diffidenza verso questi stranieri (I paesi che hanno avuto una forte emigrazione sono i pi crudeli nel bloccare limmigrazione. Perch lex-emigrante vede nel nuovo povero il povero che lui stato. La visione accanto a s dello straniero-povero come la scoperta di un verme nella mela che sta mangiando: sputa perch lo disgusta. Perci gli immigranti, dopo aver lavorato qua per decenni, prima di morire tornano nei loro paesi: finalmente liberi, pari tra pari.).
Altre riflessioni sono brevi, quasi uno strale che colpisce allimprovviso e che d limpressione di un epitaffio disincantato, proprio per la logica ferrea che alla loro base, come nel caso di Vincitori (Nelle polemiche letterarie, come nelle guerre, vince chi ha pi potere, non chi ha pi ragione. La tv sul giornale, il giornale sulla rivista, il premiato sul finalista, le centomila copie sulle diecimila copie.).
Di questi pensieri lapidari ce ne sono parecchi e, a differenza di quelli che sono pi lunghi da leggere, sono brevissimi, ma richiedono, magari in pi tempi, ulteriori nostre riflessioni che finiscono poi per approdare ad altre problematiche, proprie dellesercizio della mente quando viene opportunamente stimolata, come in Bene (Il bene silenzioso. Se diventa rumoroso, pubblicit.). E vero e senzaltro incontestabile, ma in una societ in cui conta lapparenza, finir nella maggior parte dei casi con lessere pubblicit. E se poi pensiamo al concetto che abbiamo di bene, sorge immediata una richiesta di verifica, su cosa sia effettivamente il bene, su come cercarlo in noi, su come farlo senza la cognizione di farlo, come gesto spontaneo, contro ogni forzatura.
Si potrebbe andare avanti per un bel po, e infatti la lettura del libro stata piuttosto lunga, nel senso che mi ha impegnato in un arco di tempo di circa un anno, che pu sembrare unenormit, ma non lo , poiche gli stimoli che mi ha indotto continuano a perpetuarsi, provocano indirette e anche non cercate riflessioni che tendono a far s che il mio apprezzamento, a distanza di tempo da quando lho terminato, si accresca, al punto da farmi esclamare: Se non lavessi letto, mai e poi mai avrei fatto queste considerazioni; mai e poi mai avrei pensato che ci che ritenevo assodato era solo un preconcetto; mai e poi mai avrei cercato di comprendere, attraverso me stesso, i problemi di questa societ..
Quelli che erano atti di fede sono cos risultate semplici convizioni, assimilate come veri e propri dogma, e quindi a prova di ogni logica, in quanto questa aprioristicamente respinta.
Al riguardo Camon scrive una riflessione esemplare sulla Fede (Su quel che promette la fede lumanit si divide in due parti: met crede che ci sia tutto ma teme che non ci sia niente, laltra met crede che non ci sia niente ma teme che ci sia tutto.)
Quasi senza accorgerci, una pagina dopo laltra, emerge una diagnosi cruda, impietosa, della nostra societ, una conclusione che turba e che porta a una visione di un mondo insensato, in un libro di grandissimo interesse, e di altrettanto consistente valore.
Leggetelo, per sapere come siamo, per conoscere dove andiamo.



Renzo.Montagnoli

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