Abbiamo concepito il progetto di questo numero di Sciami|ricerche all?inizio dell?estate 2020, un momento in cui i nostri vissuti erano carichi dell?esperienza e delle implicazioni imposte dall?emergenza ?Covid?, sollecitati a reagire ma anche disorientati da quotidiani interrogativi sulle nostre esistenze; e inevitabilmente sul senso del nostro quotidiano agire entro la dimensione estetica.La proposta giunta da Valentina Valentini di pensare a un numero di Sciami dedicato alla Luce stata l?occasione per riunire voci diverse, orchestrate su motivi consonanti. Le questioni chiamate in causa, sentite prima ancor che pensate, evidenziavano qualit sostanziali dell?evento performativo, i suoi elementi imprescindibili: la condivisione di uno spazio fisico, il respiro comune di una collettivit, la percezione e la sensorialit come ineludibili premesse di ogni evento spettacolare; a contrario, il momento faceva emergere punti critici di un sistema privo di equilibri e di strategie d?orchestrazione, portava a riflettere sulla natura dei teatri? Si evidenziava la continuit esistente tra la dimensione del quotidiano, lo stare dei corpi in un ambiente fisico abitato da altre presenze e la condivisione di uno spazio in un contesto performativo; spazio sempre pervaso da sostanza luminosa anche nella forma dell?oscurit e del buio. La luce fattore essenziale in tutte queste dinamiche, di apertura, di coesione, di isolamento.Nell?invito a contribuire, abbiamo proposto alcune ?parole chiave?, nelle loro relazioni con la luce, delle coordinate di orientamento nel percorso da costruire insieme per questo numero monografico di Sciami: spazio, condivisione, separazione, aria, gas, atmosfera, sfera, materialit della luce atmosferica, buio. |