Nel luglio '44, sul treno verso Rastenburg, dove il 20 luglio avr l'ultimo incontro con Hitler appena sopravvissuto all'attentato di von Stauffenberg, Mussolini spieg al generale Morera, comandante della missione militare italiana a Berlino, che il suo compito pi impellente sarebbe stato salvare i 700 mila connazionali presenti in Germania, fascisti o antifascisti che fossero, e rimandarli a casa sani. Ad aiutare Morera fu un gruppetto di diplomatici dell'ambasciata i cui uomini di punta furono il ventisettenne consigliere d'ambasciata Giangaleazzo Bettoni e il delegato della Croce Rossa Armando Foppiani. Battendosi in nome di un'Italia senza ideologie, malgrado rappresentassero la Repubblica Sociale, questi italiani perbene oggi dimenticati riuscirono a impedire che i militari delle divisioni Littorio e Italia fossero inviati quale forza lavoro a farsi macellare sul fronte orientale; a strappare alla forca i condannati a morte per aver rubato una saponetta e a tutelare i 70 mila soldati e ufficiali italiani che continuavano a manifestare una netta opposizione al nazismo. Grazie anche all'inedita testimonianza di Renzo Morera, di Prisca Bettoni e di Oreste Foppiani, Alfio Caruso fa finalmente luce su una pagina eroica e sconosciuta della Seconda Guerra mondiale. |