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Il Viaggiatore del tempo siede.
Intorno a lui, una serie di commensali, in fibrillazione per il racconto. Perch lui partito. Non per terre lontane. Ma per Ere lontane. Oltre l'anno 800.000. Oltre ci che possiamo lontanamente concepire. Cosa sar dell'Umanit? Esister ancora o la sua intelligenza prepotente l'avr portata alla distruzione? In Pace con l'universo o in preda alla belligeranza pi umiliante? Quali esseri viventi misteriosi saranno, su questa terra, in questo posto, tra qualche millennio? Perch le cose, col passare del Tempo, non solo cambiano, ma hanno possibilit molto ampie di essere stravolte. Ed il Viaggiatore del Tempo lo sa. Nonostante il Medico pensi sia pazzo. O il Giornalista rifletta sulla possibilit di deriderlo sul suo quotidiano. Solo lo Psicologo sente il dovere di andare a fondo nella vicenda, quasi per deformazione professionale. Perch, presto o tardi, si tende a divenire ci che si fa. Il proprio impiego diventa la propria personalit. Possibile che questo porti a un capovolgimento della realt che oggi conosciamo? O questo processo si interromper, con il raggiungimento del Karma intellettuale? Queste e altre sono le domande che si pone Wells, nel suo stupendo La macchina del Tempo. Domande che hanno, effettivamente, delle plausibili risposte. Il protagonista del romanzo breve, infatti, incontra due popoli che convivono, non proprio pacificamente, nel regno futuro. I nomi delle due trib sono Eloi e Morlocchi. Gli Eloi sono esseri minuscoli e sorridenti, felici e totalmente inconsapevoli. I Morlocchi, invece, sono creature oscure, orripilanti, viventi nel sottosuolo. Come forse logico, il loro cibo di base costituito dagli Eloi stessi. Naturalmente, entrambe le razze sono frutto di una mutazione umana. Ed qui che Wells diventa assolutamente geniale. Non solo, in questo libro, incontriamo per la prima volta in assoluto il concetto di viaggio nel tempo utilizzando un mezzo meccanico (cosa che sar ripresa nei decenni a venire, dal cinema e dalla letteratura in generale), ma soprattutto lautore filosofeggia sullavvenire umano, basandosi sulla realt di allora. Si sofferma soprattutto sul campo lavorativo, sulla differenza tra ricchi e poveri e le conseguenze che, a lungo andare, questa divisione di classi potrebbe portare. Anche la scelta, dapprincipio risultante singolare, di non assegnare nomi ai personaggi del romanzo, ma di identificarli con il loro mestiere, risulta quasi fondamentale per comprendere che proprio la professione colonna portante per lo sviluppo della nostra civilt. Il trasportare il Viaggiatore nel Tempo tanto lontano gli permette, dunque, di azzardare ipotesi che, in tempi brevi, possono sembrare azzardate ed esagerate, ma a lungo andare potrebbero benissimo avverarsi. Insomma, una sorta di denuncia sociale mescolata a sana fantascienza. Chiudendo il volume, sapendo che il Viaggiatore del Tempo qui, da qualche parte (forse proprio nel nostro tempo) viene da chiedersi se questa non sia lultima occasione per lumanit di redimersi e di rendersi soprattutto conto dellautodistruzione a cui si sta inconsapevolmente portando. Se non sia questa, lultima epoca ancora vivibile della Storia dellUomo. Domande che forse avranno una risposta. O forse no. alicesu
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