Fin dal suo precoce e straordinario esordio, avvenuto nel 1976 con Somiglianze, la poesia di Milo De Angelis si è imposta per la sua tensione verticale, per la radicalità estrema della sua esperienza, per la capacità di esprimere il profondo disagio, il dolore dell'esserci, nei termini di una lingua e di uno stile potenti e senza artifici. Una poesia, dunque, che va al cuore delle cose e al loro mistero, che lotta con l'oscurità e la perdita di senso dell'esistere, ma che sa anche trovare improvvisi squarci di affettività e delicata sospensione. Lo avvertiamo nel la mutata, rinnovata pronuncia e nei diversi ritmi, anche più vicini alla prosa, di un libro come Biografia sommaria. Qui, dopo le gelide e drammatiche sintesi di Millimetri, Terra del viso e Distante un padre, De Angelis avverte la necessità di una comunicazione, sempre intensa, ma più decisamene aperta, con sorprendenti soluzioni narrative nelle quali si confronta con una quotidianità concreta, estranea al suo sguardo nelle opere precedenti. Infine, con Tema dell'addio, uno dei libri più importanti di questo inizio di secolo, offre un emozionante documento lirico sul senso del distacco, partendo dallo sconforto e dalla grave ferita inferta dalla perdita di una persona cara. Introdotto da uno scrittore e critico appassionato e acuto come Eraldo Affinati, De Angelis ci ripropone in questo volume l'intero arco della sua poesia: dai giovanili esordi fino ai suoi testi più recenti. |