Conoscevamo Sebastiano Mondadori per i suoi romanzi, da "Gli anni incompiuti" (2001) fino a "Il contrario di padre" (2019), segnati da una densit di scrittura che ritroviamo in questo suo esordio poetico. In un paesaggio, insieme reale e interiore, si svolge il tessuto di una lirica che tende, intensa, a farsi racconto, sia pure per frammenti, episodi, scorci di vicende, mirando alla sostanza delle cose, che si tratti di amorosi contrasti o di riflessioni legate a una quotidianit instabile, venata di emozioni e turbamenti e presentata con efficacemente nel dettaglio concreto. Ecco che allora l'io lirico e narrante va di continuo in cerca di un'altra verit / tra sbiechi di luce / e respiri immaginari. Ed la scrittura a fornire una fisionomia precisa a questi versi, condotti su un tono di mediet tendente all'alto, ma senza traccia d'enfasi e con una quadratura musicale sobriamente mossa verso una pronuncia di classica compostezza, eppure anche animata da una effervescenza lessicale che ne increspa vitalmente la superficie. Le fenditure di un non detto conferiscono ulteriore tensione al narrato poetico, all'espressione, talvolta sinistra, di sentimenti che si accavallano. |