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Tredici racconti per parlare di una vita di provincia, un tempo tanto tranquilla da risultare forse monotona, e ora invece pervasa da quel male oscuro tipicamente metropolitano che in modo sintetico e anche un po semplicistico si definisce alienazione. La fretta del vivere, la corsa continua senza una meta ben definita e il grigiore, che finisce con laccompagnare la quotidianit dei gesti e delle parole, a tratti possono esplodere, una specie di sordo rancore che fuoriesce come magma in modo eclatante. In questa raccolta ci sono racconti che partono da un fondo di verit, ovviamente poi interpretato creativamente dallautore, come nel caso della vicenda di Simone Cantaridi, ancor oggi rinchiuso in carcere, e altri invece che sono frutto esclusivo della fantasia di Lupi, magari con una rielaborazione di leggende, ma che ben esprimono questa inquietudine latente che ormai ha radicato anche in provincia. Del resto, gli atti di efferata violenza non sono pi tipici solo della metropoli, ma spuntano un po ovunque come funghi anche nei piccoli agglomerati, paesi che fino a non molti anni fa sembravano oasi di quiete e che ora invece non sono immuni da questo male oscuro che sembra contraddistinguere sempre di pi lattuale societ. Pertanto questo libro fa riflettere, e non poco, perch riscontra uninvoluzione progressiva della coesistenza ben descritta anche laddove la narrazione di pura fantasia. Prendiamo Il palazzo, un condominio apparentemente anonimo dove gli abitanti, nessuno dei quali ha motivo di essere contento, sembrano convivere solo in funzione dei loro contrasti, una storia caratterizzata da pregevoli descrizioni dei personaggi e che si conclude in modo del tutto inaspettato, ma anche con una felice intuizione dellautore. Altri racconti hanno caratteristiche vere e proprie del fantastico, quando addirittura non prendono limpronta dellhorror, ma quasi tutti, ambientati in una piccola realt quale Piombino e la zona circostante, mantengono il legame con la realt, evidenziando uno stato di disagio latente, un tempo del tutto atipico nella provincia. Gli uomini sembrano in preda ad ancestrali timori che lentamente si radicano, arrivando in taluni casi a un tale stato di paranoia da far esplodere il bubbone e allora ci scappano i morti, spesso senza un movente plausibile, o comunque logico. Scritti con la ormai ben nota abilit di Gordiano Lupi, questi racconti sono tutti assai piacevoli da leggere, ma la mia preferenza va a un autentico gioiellino, Il palazzo, per il ritmo scandito con la precisione di un cronografo svizzero, accompagnato da una descrizione accurata e convincente dei protagonisti, e poi con un finale, che ovviamente non sveler, di particolare effetto, uninvenzione creativa che conclude imprevedibilmente, ma non illogicamente, la vicenda. Consiglio, pertanto, di leggere Cattive storie di provincia, anche per gli spunti di riflessione che offre; raccomando, altres, di non perdere la riuscita introduzione in forma di racconto, un Amarcord di come era una piccola cittadina non molti anni fa. Renzo.Montagnoli
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