Esistono problemi globali che non fanno parte dell?agenda politica dei governi nazionali, anche se dalla loro soluzione dipende la sopravvivenza dell?umanit. Il riscaldamento climatico, il pericolo di conflitti nucleari, le disuguaglianze, la morte di milioni di persone ogni anno per mancanza di alimentazione di base e di farmaci salva-vita e le centinaia di migliaia di migranti in fuga segnano il nostro orizzonte presente e futuro. In gran parte dipendono dall?assenza di limiti ai poteri selvaggi degli Stati sovrani e dei mercati globali. Tuttavia, secondo Luigi Ferrajoli, un?alternativa istituzionale e politica possibile e la sua stella polare una Costituzione della Terra. Non si tratta di un?ipotesi utopistica. Al contrario, la sola risposta razionale e realistica allo stesso dilemma che Thomas Hobbes affront quattro secoli fa: la generale insicurezza determinata dalla libert selvaggia dei pi forti, oppure il patto di convivenza pacifica basato sul divieto della guerra e sulla garanzia dell?abitabilit del pianeta e perci della vita di tutti. La vera utopia, l?ipotesi pi inverosimile, l?idea che la realt possa rimanere cos com?: l?illusione cio che potremo continuare a fondare le nostre democrazie e il nostro tenore di vita sulla fame e la miseria del resto del mondo, sulla forza delle armi e sullo sviluppo ecologicamente insostenibile delle nostre economie. Solo una Costituzione della Terra che istituisca un demanio planetario a tutela dei beni vitali della natura, metta al bando le armi, a cominciare da quelle nucleari, e introduca un fisco globale e idonee istituzioni globali di garanzia in difesa delle libert fondamentali e in attuazione dei diritti sociali di tutti pu realizzare l?universalismo dei diritti umani, assicurare la pace e, prima ancora, la vivibilit del pianeta e la sopravvivenza dell?umanit. Una Costituzione della Terra non un?utopia: l?unica strada per salvare il pianeta, per affrontare la crescita delle disuguaglianze e la morte di milioni di persone nel mondo per fame e mancanza di farmaci, per occuparsi del dramma delle migrazioni forzate, per difendersi dai poteri selvaggi che minacciano la sicurezza di intere popolazioni con i loro armamenti nucleari. |