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Per cercare le chiavi del presente, e per capirlo, (dalla Premessa) Sebastiano Vassalli un autore che scrive del passato, grazie a un meticoloso lavoro di ricerca storica, ma che ha lo sguardo sempre rivolto al presente. Un chiaro esempio dato da La chimera, libro di notevole valore, forse il suo pi riuscito. E una storia ambientata nel 600, in un paese, Zardino, che non esiste pi (Dalle finestre di questa casa si vede il nulla). Un fatto realmente accaduto, il processo a una presunta strega che si conclude con la sua condanna al rogo, sono solo il pretesto per un esame pi approfondito di una societ tanto lontana nel tempo da apparire quasi irreale, ma purtroppo vera, una composita umanit schiava dei potenti e della Chiesa, ma prima ancora prigioniera di se stessa, delle sue paure, delle sue insicurezze. E un ritorno al passato per svelare caratteristiche che ritroviamo purtroppo nel presente (dal Congedo: Continuarono tutti a vivere nella gran confusione e nel frastuono di quel loro presente che a noi oggi appare cos silenzioso, cos morto, e che rispetto al nostro presente fu soltanto un po meno attrezzato per produrre rumore, e un po pi esplicito in spietatezzeInfine, uno dopo laltro, morirono: il tempo si chiuse su di loro, il nulla li riprese; e questa, sfrondata dogni romanzo, ed in gran sintesi, la storia del mondo). La vicenda, di per s non rara e nemmeno eclatante, assume cos una veste profetica che proietta sul mondo attuale una visione di un presente desolante, privo di valori, senza speranze, in una visione nichilista, per non tanto da scivolare nel cinismo. Il romanzo, pur fra tante, ma necessarie, divagazioni scritto in modo esemplare, in un italiano di rara bellezza, con descrizioni soffuse a volte di una appena accennata vena poetica, finendo con il far emergere dal nulla, dalla nebbia caliginosa delloblio un mondo che ignoravamo. Resta il perch del titolo. Come mai questo richiamo allessere mostruoso e inesistente della mitologia greca? Le ultime righe del Congedo sono al riguardo esaustive: Colui che conosce il prima e il dopo e le ragioni del tutto e per purtroppo non pu dircele per questunico motivo, cos futile!: che non esiste. Ovviamente tutto opinabile nei confronti con la fede, che supera ogni razionalit, ma in questo concetto, in questa visione atea rientra anche lanalisi di una Chiesa che, almeno in quellepoca e relativamente alla vicenda raccontata, sembra composta da pochi fanatici veramente credenti e da molti invece tesi pi a privilegiare la vita terrena, compiendo anche abusi e nefandezze. In questo contesto le figure del vescovo Bascap, religioso fervido che vorrebbe tutti dediti anima e corpo alla fede, ma il cui credo comincia a vacillare, e il giovane don Teresio, fanatico oltre ogni misura, ma legatissimo ai beni terreni, tanto da vessare i suoi parrocchiani con continue richieste di regalie, finiscono con il diventare le due facce di una stessa medaglia: Limpressione che si ritrae che gli uomini in abito talare finiscano con connotare in eccesso i difetti di tutti gli altri, una sorta di insoddisfazione che li divora, rendendoli al tempo stesso carnefici e vittime di se stessi. Stranamente gli unici due personaggi che nella loro apparente semplicit emergono positivamente sono il camparo Maffiolo, dignitoso vecchio soldato che riesce perfino, senza averne conseguenza, a dire la sua allInquisizione, e il boia Sasso, la cui piet impedir alla strega di morire fra atroci dolori. Ne consiglio vivamente la lettura. Renzo.Montagnoli
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