Memento una riflessione sulla criticit della memoria collettiva quando prende forma nello spazio pubblico come segno del controllo egemonico o come atto di resistenza, come abilit mitopoietica delle comunit. Dagli apparati del potere alle esperienze del contro-monumento, dalla pianificazione urbana al controllo tentacolare sul tempo nel postfordismo, si scopre nell'ossessione per il visibile l'orizzonte di confronto tra la capacit eversiva dell'arte e del pensiero critico e la colonizzazione dell'immaginario nella societ dello spettacolo. |