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Quando arrivai al Discorso della Montagna tutto mi apparve chiaro, mi sembrava di capire senza alcuna ombra. Era la fame che mi aveva portato na questa chiarezza di pensiero? Capii che gli uomini liberi non erano quelli che ci custodivano, tanto meno quelli che combattevano per Questo piccolo volume (sono 107 pagine) ha una sua precisa valenza, non solo nellambito della produzione letteraria di Mario Rigoni Stern, ma anche per comprendere che cosa effettivamente avvenne nella seconda guerra mondiale, quale doloroso e infinito calvario dovettero compiere gli italiani per le follie di un regime gi morente ancor prima dello scoppio del conflitto. E la storia vista e scritta da chi lha vissuta, una testimonianza che nella narrazione prende corpo, partendo da singoli episodi, per giungere, grazie alle riflessioni equilibrate effettuate a distanza di tempo, a una visione globale di rara efficacia. E il lavoro di un umile, di un protagonista suo malgrado che cerca di capire, che vuole che non si dimentichi. Ci sono dei passi illuminanti, metafore migliori di qualsiasi trattato o saggio storico, come questo, un breve discorsetto durante il commiato dallo zio di Torino: zio,-gli dissi,- vedrai che finir presto. Quando noi arriveremo in Russia sar gi tutto finito. Mi guard in silenzio. Sussurr: - ragazzo, tu parti perch sei un soldato. Ti auguro solo di tornare. Queste ultime parole scesero pesanti e riprendemmo la partita. Loro, quelli cui andavo a combattere, avevano il settebello, gli ori, gli assi, noi le scartine. Le nostre figure erano gi giocate. Dai preparativi, con la vile aggressione alla Francia, alla campagna di Albania, a quella di Russia, alla dura prigionia nei lager tedeschi, un susseguirsi di passi dolorosi, di un progressivo sordo rancore che simpossessa dello scrittore, che comprende quanto il ventennio fosse stato solo un palcoscenico di menzogne, di false verit, e come lonore e la patria, cos frequenti nei discorsi fascisti, fossero parole buttate l, tanto per riempire le orecchie di ignari cittadini, ora vittime di un inutile sacrificio. Da leggere, per riflettere, per diffidare di chi parla di grandezze, di chi si ciba di retorica, di chi ambisce a essere un uomo della provvidenza. Renzo.Montagnoli
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